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MOTIVAZIONI E OBIETTIVI
Chi o che cosa guida la nostra vita?
Esiste un significato del vivere e del morire, o tutto è lasciato al caso?
Queste domande appartengono all'uomo di ieri come a quello di oggi.
Nel corso dei secoli ognuno vi ha dato la risposta che più gli sembrava appropriata, attribuendo il senso della propria esistenza chi al Fato, chi al Destino e chi alla Provvidenza.
Io ho voluto, con il mio lavoro, porre l'accento sulla Provvidenza, spiegando il significato etimologico e il contenuto del termine, oltre ad evidenziarne le sfumature semantiche che la distinguono da Fato e Destino.
Ho deciso di tralasciare, invece, l'aspetto riguardante il Caso (la τύχη tanto presente nella mitologia greca) perché è un concetto che si allontana dall'idea di Provvidenza, più ancora che il Destino e il Fato.
L'obiettivo della mia ricerca è quindi quello di analizzare come alcuni autori abbiano trattato il tema della Provvidenza e ne abbiano fatto il motivo dominante delle loro opere.
MAPPA CONCETTUALE____
DEFINIZIONI_______
IL DESTINO è l'ordine necessario del mondo, a cui ogni essere è sottoposto; questa necessità non è cieca o casuale, come nel concetto di Fato, ma razionale, anche se sconosciuta al singolo che però vi partecipa con tutti gli effetti delle sue azioni.
IL FATO è una forza cieca e ineluttabile, che sfugge alla comprensione e si sottrae alle leggi della natura. Il concetto di Fato si differenzia da quello di Destino ed è concepito come il vincolo necessario che connette le parti del tutto e ne garantisce l'unità e l'ordine.
ITALIANO_____________
alessandro manzoni
L'accettazione della fede cristiana è la premessa da cui bisogna partire per comprendere il taglio che Manzoni dà ai vari problemi che affronta.
Il tema più significativo su cui poggia il messaggio manzoniano si riferisce all'opera della Provvidenza di Dio nella storia e nelle vicende umane.
Il
pessimismo manzoniano emerge nella constatazione della presenza del male,
dell'irrazionalità dell'agire umano, della forza dirompente degli egoismi in
contrasto. Eppure
A questo proposito si inserisce
L' idea di Provvidenza permea la vita dell'autore e tutte le sue opere, ma certamente quella in cui essa assume maggiore importanza è I Promessi Sposi, definito anche come "romanzo della Provvidenza". Il Manzoni non rappresenta nel romanzo l'intervento di Dio come quello di una forza miracolosa, che trasforma in bene il male della storia; la presenza di Dio si fa sentire in modo più segreto, profondo e misterioso: è l'opera della Grazia che illumina la coscienza degli uomini, guidandoli nelle loro scelte interiori. Questa prospettiva non elimina il mistero del dolore, delle sofferenze degli innocenti, ma dispone gli uomini ad affrontarle, confidando che la fede le raddolcisce e le rende utili per una vita migliore.
FILOSOFIA____________
g. w. f. hegel
Per Hegel quella che la
tradizione religiosa e il senso comune hanno indicato come Provvidenza divina è
in realtà
Hegel non nega che la storia possa apparire un tessuto di fatti contingenti, insignificanti e mutevoli e quindi priva di ogni piano razionale o divino e dominata dallo spirito del disordine, della distruzione e del male. Ma tale può apparire soltanto dal punto di vista dell'intelletto finito, cioè dell'individuo, che misura la storia alla stregua dei suoi ideali personali.
In realtà il grande contenuto della storia del mondo è razionale, e razionale dev'essere: una volontà divina domina poderosa il mondo.
La storia del mondo si svolge secondo un "piano razionale", che la religione riconosce col nome di Provvidenza, e la filosofia della storia diventa, di conseguenza, una "teodicea", ovvero una conoscenza della giustizia divina e una giustificazione di ciò che appare come male di fronte all'assoluto potere della Ragione. Il cristianesimo ha rivelato che Dio si manifesta nella storia; la filosofia ha il dovere di comprendere e spiegare in termini razionali ciò che la religione ha manifestato al sentimento e all'intuizione.
Hegel osserva inoltre che la dottrina della Provvidenza concorda con l'esigenza razionale di negare l'azione del caso e la presenza di fini limitati nella storia. Il cristianesimo si pone "piú in alto delle altre religioni" perché offre una rappresentazione trinitaria della realtà: la filosofia, come attività speculativa, trasformerà quella rappresentazione in concetto.
LATINO_______________
sant'agostino
E' dottrina insegnata da tutti i teologi a partire dalla Scolastica, e chiaramente attestata dalle stesse Scrittura, che Dio dà il suo concorso immediato e fisico ad ogni azione delle creature.
Il più profondo e chiaro, a questo proposito, tra i Padri della Chiesa è sant'Agostino. Egli vive nella convinzione che Dio afferra interiormente la volontà dell'uomo e la conduce dove vuole. La ragione di questo dominio sovrano è che "Egli ha in suo potere la volontà degli uomini più di quanto essi l'abbiano in se stessi". (De corrept. et grat. 14, 45).
Come in Dio c'è un'idea archetipa, secondo cui il mondo è realizzato, così c'è una ragione, una norma pratica per orientare tutto il creato al fine prestabilito.
INGLESE______________
thomas hardy
La carriera letteraria di Hardy si è svolta in due peridi: il primo, fal 1870 al 1895, dedicato alla narrativa; il secondo, dal 1896 alla morte, dedicato alla poesia. Furono tuttavia i romanzi a renderlo celebre; quasi tutti ambientati nel Wessex e quasi tutte storie d'amore con una varietà di stati d'animo, sicuramente hanno come nota più caratteristica il tragico.
I suoi romanzi e racconti migliori narrano di esseri umani portati alla rovina da forze che essi non sono in grado di controllare, né di capire.
Hardy elabora un determinismo nelle vicende umane che lascia ben poco spazio alla volontà e alla responsabilità individuale. L' uomo non è altro che un essere insignificante in un universo che gli è del tutto indifferente; è solamente in fantoccio nelle mani di una forza maligna, "the immanent will", il destino immanente, che governa ciecamente sul mondo e sull'uomo. La persona è la vittima senza potere di un fato oscuro.
Tale concezione fatalista suscita nell'animo dell'autore un sentimento di fratellanza con tutte le creature che aspirano alla cultura, all'emancipazione e, soprattutto, all'amore.
GRECO ______________
lo stoicismo
L'assunto fondamentale dello stoicismo è che tutto è sorretto dalla ragione. Per gli stoici nel cosmo non vi è nulla di casuale ma tutto è guidato da una legge razionale che essi chiamano logos. Il logos determina ogni aspetto della realtà in modo necessario: ogni cosa accade nell'unico modo in cui sarebbe potuta accadere.
Tutti i fenomeni e gli accadimenti del mondo hanno un proprio fine, anche quelli all'apparenza dannosi o inutili.
La legge 'divina' che regola il funzionamento di ogni aspetto della realtà è chiamata dagli stoici pronoia. La pronoia è la provvidenza, quel principio che 'pre-vede' e 'pre-determina' il mondo nel suo insieme, il termine pronoia deriva infatti dal prefisso pro- ('che sta davanti') e da nous ('intelletto'), per cui pronoia è ciò che si pone prima dell'intelletto umano travalicandolo e determinandolo in anticipo.
Dunque per gli stoici la pronoia determina ogni evento, ogni aspetto dell'esistenza è destino, in greco heimarméne. Se ogni aspetto è già determinato nel disegno dal destino, allora la libertà dell'uomo è solo apparente. L'unica libertà che è concessa all'uomo è allora quella di non contrastare il destino e seguire il suo volere. Se l'uomo intendesse piegare il mondo al suo volere, cercando di conformarlo ai suoi progetti, sarebbe comunque destinato al fallimento qualora il fato volesse il contrario. L'autentica libertà dell'uomo è dunque quella di volere ciò che il destino vuole, in modo da porre esso come guida e non come antagonista rispetto al proprio progetto di vita.
BIBLIOGRAFIA____
ITALIANO
FILOSOFIA
LATINO
INGLESE
GRECO
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