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LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
Da sempre nel messaggio cristiano è contenuta l'attenzione alla dimensione sociale, fin dai Vangeli. La dottrina sociale della Chiesa si è sviluppata soprattutto nel secolo scorso, in seguito ai problemi portati alla luce dalla rivoluzione sociale. Con l'evolversi della realtà sociale e la globalizzazione economica, politica e sociale, l'attenzione della Chiesa si è dilatata fino a comprendere altri problemi, come il rapporto nord-sud del mondo, la guerra e la pace, la salvaguardia dell'ambiente.
IL DISCORSO SOCIALE DELLA CHIESA
Il discorso sociale della Chiesa è l'insegnamento che i papi hanno emanato, nel corso dei decenni, riguardo a materie etiche, sociali, economiche e politiche attraverso le encicliche e altri documenti. Questi atti non comportano però un'adesione di fede, cioè non contengono dogmi, poiché i pontefici intendono impegnare la propria infallibilità in materie così soggette all'evoluzione della società e della storia. Inoltre, attraverso questi insegnamenti, la Chiesa non dà e non pretende di dare una soluzione tecnica ai problemi economici, sindacali, monetari, amministrativi e politici. L'approccio della Chiesa è invece di tipo etico, basato sulla parola di Dio.
L'EVOLUZIONE DELLA DOTTRINA SOCIALE
Prima dell'enciclica Rerum Novarum, del papa Leone XIII, pubblicata nel 1891, la Chiesa si era sempre mantenuta estranea dalle trasformazioni dell'età moderna, condannando la libertà di pensiero e di coscienza, la Stato laico moderno, il progresso scientifico e tecnologico. L'enciclica di Leone XIII abbandona invece l'atteggiamento di isolamento e condanna, denunciando la drammatica situazione operaia, analizzando i fondamenti cristiani a proposito dei problemi sociali, indicando il ruolo dello Stato in questa materia, incoraggiano il rispetto della dignità umana e l'azione dei sindacati operai cristiani.
Il papa Pio XI attribuisce alla Chiesa il ruolo di guida e di modello delle società civili. Nelle sue encicliche, soprattutto Quadragesimo anno, del 1931, egli condanna il sistema capitalista e auspica un'evoluzione del socialismo moderno in direzione cristiana. Con la condanna del sistema comunista, egli cerca di chiarire e legittimare una terza via economica, quella "cattolica". Inoltre individua tre valori sociali fondamentali: l'utilizzo dei beni materiali, il lavoro come diritto della persona, la famiglia come nucleo primario.
Negli ultimi trent'anni, lo sviluppo economico, politico e sociale verso la globalizzazione porta la Chiesa ad occuparsi di questioni legati alla mondializzazione, esaminando gli squilibri che la nuova organizzazione ha provocato: le differenze tra agricoltura e industria, tra zone ricche e zone povere, tra paesi industrializzati e paesi sottosviluppati. Papa Giovanni XXIII si occupa anche del delicato tema dei diritti umani, del ruolo della donna, del rapporto tra pubblico e privato, dei rapporti interpersonali e con la comunità mondiale. Il Concilio Vaticano II si esprime invece su temi come la famiglia, il matrimonio. la cultura, i conflitti sociali, la politica, la pace, auspicando un impegno internazionale per la costruzione di quest'ultima. Paolo VI, invece, nell'enciclica Octogesima adveniens sottolinea la difficoltà nel trovare soluzioni unitarie ai diversi problemi del mondo, riconoscendo la differenza tra i vari problemi sociali da continente a continente su temi come l'urbanesimo, i giovani, la donna, i poveri, l'esplosione demografica, i mass media, l'ecologia. Negli anni '70 i vescovi si occuparono invece del problema della giustizia, analizzando le cause dell'ingiustizia, precisando la missione della Chiesa, indicando le vie per agire a livello mondiale; inoltre offrirono stimoli educativi e pastorali per la difesa dei diritti delle persone e dei popoli. Giovanni Paolo II, infine, nelle sue encicliche, analizza i temi centrali del lavoro (la dimensione umana del lavoro, il lavoro agricolo, la donna lavoratrice, l'emigrazione), della libertà, della violenza, della nuova società consumistica e del crollo dei regimi nell'Est europeo.
L'insegnamento sociale della Chiesa nell'ultimo secolo ha seguito due vie principali: quella del cambiamento, improntata sulla mutevolezza delle condizioni storiche e sociali nel tempo; la via della continuità, che vede nei Vangeli la base immutabile per l'analisi della società.
I TEMI FONDAMENTALI DELLE ENCICLICHE
Ci sono alcuni temi che incontriamo in tutte le encicliche a partire dalla Rerum Novarum:
- la dignità umana, che deve sempre e comunque essere rispettata;
- la proprietà privata;
- la giustizia e l'uguaglianza anche in campo economico;
- il diritto al lavoro, il dovere di lavorare;
- il diritto all'associazione nei sindacati;
- la tutela delle classi sociali più deboli, il controllo delle risorse e dei mezzi di produzione.
IL NUOVO PENSIERO SOCIALE
L'enciclica di Papa Paolo VI, Populorum progressio, del 1967, segna una svolta dei cattolici in materia sociale. Egli infatti ribadisce che "lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica ma deve essere integrale, volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo". Egli pone le basi del nuovo pensiero sociale in tre direzioni:
- la critica al materialismo collettivista;
- la critica alla ricchezza egoistica, che crea un uomo tanto più ricco quanto povero in spirito;
- la dimensione globale della questione sociale, che riguarda temi come il rapporto Nord/Sud, le minoranze etniche, le politiche ecologiche, il neocolonialismo, la demografia.
LA SOLIDARIETA'
La solidarietà è un'esigenza tipicamente umana che comprende oltre alla sfera fisica e biologica, anche e soprattutto quella spirituale, attraverso il bisogno di comunicazione e amore che è innato nell'uomo.
All'interno della dottrina sociale, il termine "solidarietà" ha indicato:
- carità, cioè elemosina, misericordia, opere a favore dei poveri eccetera. Questa solidarietà, presente soprattutto nel XIX secolo, offriva gratificazioni alle coscienze dei benefattori, ma non risolveva i problemi sociali ed economici che stavano alla base della povertà e della miseria;
- dovere di giustizia sociale, che indica un tentativo di ristabilire la giustizia attraverso condizioni di lavoro più umane, partecipazione alle organizzazioni operaie, proposta di leggi più civili;
- nuovo ordine internazionale, cioè risoluzione dei contrasti tra Nord e Sud del mondo attraverso un'azione anche politica che ristabilisca l'uguaglianza tra i popoli nel rispetto delle reciproche differenza.
IL VALORE DEI BENI
I beni della terra, secondo la dottrina sociale della Chiesa attuale, sono destinati all'umanità intera e pertanto non possono rimanere nelle mani di pochi proprietari o degli Stati. Questo concetto si applica non solo ai beni materiali (risorse della natura, manufatti prodotti dall'uomo, capitali) ma anche a quelli immateriali (diritti, conoscenze tecniche e scientifiche, informazioni).
La destinazione universale dei beni della terra non riguarda solo l'uomo di oggi, ma deve comprendere anche le generazioni future, in uno sforzo di raggiungere la giustizia oggi per non privare gli uomini del futuro delle risorse e dei beni della natura.
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