LA DIVINA COMMEDIA, L'INFERNO (IL BRUTTO
IN ARTE)
L'inferno è il regno del male, la morte
dell'anima e il dominio della carne, il caos: esteticarnente è il brutto.
Dicesi che il brutto non sia materia d'arte, e
che l'arte sia rappresentazione del bello. Ma è arte tutto ciò che vive, e
niente è nella natura che non possa essere nell'arte. Non è arte quello solo
che ha forma difettiva o in sé contraddittoria, cioè l'informe o il deforme o
il difforme, e perciò non è arte il confuso, l'incoerente, il dissonante, il
manierato, il concettoso, l'allegorico, l'astratto, il generale, il
particolare: tutto questo non è vivo, è abbozzo o aborto di artisti impotenti.
L'altro, bello o brutto che si chiami in natura, esteticarnente è sempre bello.
In
natura il brutto è la materia abbandonata ai suoi istinti, senza freno di
ragione: e ne nasce una vita che ripugna alla coscienza morale e al senso
estetico. Alla sua vista il poeta vede negata la sua coscienza, negato se
stesso, e perciò lo concepisce come brutto e gli dice: Tu sei brutto. Più il
suo senso morale ed estetico è sviluppato, e più la sua impressione è
gagliarda, più lo vede vivo e vero innanzi all'immaginazione. Perciò non pensa
a palliarlo, e tanto meno ad abbellirlo; anzi lo pone in evidenza e lo ritrae
coi suoi propri colori.
Il brutto è elemento necessario così nella
natura come nell'arte; perché la vita è generata appunto da questa
contraddizione tra il vero e il falso, il bene e il male, il bello e il brutto.
Togliete la contraddizione, e la vita si cristallizza. Verità così palpabile,
che le immaginazioni primitive posero della vita due principi attivi: il bene e
il male, l'amore e l'odio, Dio e il demonio: antagonismo che si sente in tutte
le grandi concezioni poetiche. Perciò il brutto, così nella natura come
nell'arte, ci sta con lo stesso dritto che il bello, e spesso con maggiori
effetti, per la contraddizione che scoppia nell'anima del poeta. Il bello non è
che se stesso; il brutto è se stesso e il suo contrario; ha nel suo grembo la
contraddizione; perciò ha vita più ricca, più feconda di situazioni
drammatiche. Non è dunque maraviglia che il brutto riesca spesso nell'arte più
interessante e più poetico. Mefistofele e più interessante di Fausto, e
l'inferno è più poetico del paradiso.