LA CONDIZIONE DEGLI
INTELLETUALI E L'ORGANIZZAZIONE DELLA CULTURA
Questa
condizione in Italia non subisce notevoli mutamenti rispetto alla fase della
controriforma.L'editoria è in crisi per colpa della censura e all'isolamento
della cultura italiana con conseguente perdita di lettori.L'intellettuale deve
quindi cercarsi un lavoro nelle corti,diventando segretario o funzionario senza
poter dare sfogo alla propria vena letteraria,privato della propria volontà.Si
ha così una divisione tra il lavoro nelle corti ed il proprio impegno.I
pittori,scultori,architetti ed i musicisti invece non risentivano di questi
cambiamenti ma continuavano a lavorare nelle corti.Gli intellettuali erano in
grande numero e solo pochi potevano accedere alle corti,creando gelosie e rivalità
ed una completa sottomissione al potere,che attraverso il TRASFORMISMO
intellettuale assunse nel '600 in Italia il concetto di "libidine di
servire".All'estero la situazione era meno drammatica.Inoltre in
Inghilterra,Francia e Germania iniziarono a contestare il modello
d'insegnamento basato sulla retorica greca e latino preferendo un metodo
appreso attraverso la concretezza e l'esperienza.In Italia molti intellettuali
lavoravano al servizio della chiesa,che li usò per influenzare la cultura
laica,che nell'epoca umanistico-rinascimentale era più influente,ma questo
portò ad un isolamento della cultura italiana ancora più evidente.Per tentare
di mantenere l'integrità della cultura italiana aumentò lo sviluppo delle
accademie,spesso sotto il diretto controllo degli enti politici.A Venezia (più
libera dalle pressioni religiose) le accademie ospitarono gli intellettuali
libertini.Accademie scientifiche;
Lincei
a Roma,Cimento a Firenze e degli Investiganti a Napolo.Letterarie:della Crusca
e degli Oziosi(Napoli).Con le accademie sorsero i primi giornali
accademici.Anche in Italia fu istituito il "Giornale de'letterati" sul modello
di quelli inglesi e francesi.