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Inquinamento Atmosferico
COMPOSIZIONE CHIMICA DELL'ATMOSFERA SENZA INQUINAMENTO
Secondo le conoscenze attuali, l'aria secca, cioè priva di vapore acqueo,
contiene il 78% di azoto, il 21% di ossigeno, lo 0,03% di argon e piccole
tracce di altri gas, questa infatti, dovrebbe essere la composizione ideale
dell'atmosfera senza inquinanti vari quali: polveri, monossido di carbonio,
idrocarburi, benzene e tanti altri inquinanti che mensioneremo in seguito.
Nei termini assunti oggi dall'ecologia, la parola 'inquinamento' non
è comprensiva di tutti gli attacchi condotti dall'uomo contro il pianeta. Gli
attacchi sono molteplici e diversi, e ognuno apre un capitolo di accadimenti a
se stanti.
Ma come in una reazione a catena essi sono collegati l'uno con l'altro
,determinando ripetizioni di fatto. Definiamo dunque l'inquinamento un'altra
minacciosa componente del grande attacco dell'uomo verso la natura.
La comparsa dell'uomo sulla terra avvenuta circa due milioni di anni fa, ha
significato anche l'apparire di un nuovo agente modificatore del paesaggio:
l'uomo, infatti non solo ha sconvolto molti aspetti del pianta, ma col tempo si
è rivelato capace anche di contrastare e regolamentare gli stessi agenti
naturali. Se i primi abitanti della terra non mutarono l'ambiente in cui si
inserirono, con la scoperta delle prime pratiche agricole cominciarono a
dimostrare la loro influenza determinante.
Comunque vi è oggi un allarme generale. L'uomo sta inquinando inquinando
l'intero pianeta attraverso varie forme quali: l'inquinamento acustico,
dell'acqua, il buco dell'ozono e l'effetto serra che rientrano entrambi
nell'inquinamento atmosferico.
LE PIOGGE ACIDE
Il fenomeno delle piogge acide si è imposto all'attenzione dell'opinione
pubblica a partire dai primi anni Settanta, quando giunsero le immagini di
alberi corrosi e spogliati nel centro d'Europa (specialmente nell'ex Germania
federale). Si sa che il fenomeno delle piogge acide (che comprende ovviamente,
come neve nebbia e rugiade acide) ha origine principalmente dalle interazioni
che coinvolgono gli ossidi di azoto e l'anidride solforosa nell'atmosfera.
Tramite varie reazioni, questi gas possono trasformarsi in pochi giorni in
acido nitrico e solforico, entrambi assai solubili in acqua; così quando le
goccioline di acqua cadano sulla superficie terrestre si ha la pioggia.
L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Negli ultimi decenni, nelle città è cresciuta la consapevolezza della stretta
interconnessione tra le patologie e smog prodotti dalle automobile. Nelle aree urbane
si possono distinguere due principali tipi inquinamento atmosferico:
Invernale, caratterizzato dalla presenza di inquinanti quali il biossido di zolfo (SO2), proveniente in gran parte dagli impianti di riscaldamento domestici e industriali, e da miscele di sostanze organiche e inorganiche provenienti soprattutto dalle emissioni di autoveicoli. Queste sostanze interagiscono tra loro formando (H2SO4) e solfati.
Estivo e diurno, caratterizzato dalla presenza
di alti valori di ozono a causa delle reazioni innescate dalla luce solare tra
l'ozono, gli ossidi di azoto in cui si inseriscono anche altri tipi di
inquinanti come gli idrocarburi.
Ciò non toglie che, estate e inverno, è il traffico veicolare il principale
responsabile delle emissioni inquinanti che siamo costretti a respirare.
Dall'inquinamento atmosferico: quelle citate sono solo una parte delle sostanze
presenti; possono esservene altre particolarmente nocive per la salute, come ad
esempio l'ossido di carbonio (CO) e gli idrocarburi policiclici aromatici.
VELENI DAll'AREA
Idrocarburi.
Sono i costituenti del petrolio e, insieme dell'ozono, i principali
responsabili dello smog fotochimica, che può provocare difficoltà respiratorie,
attacchi di asma, insufficienza cardiaca. Ma gli idrocarburi più pericolosi
sono i policiclici aromatici, sprigionati anch'essi dalle benzine, un terzo dei
quali svolge un' accelerata azione cancerogena.
Clorofluorocarburi
I clorofluorocarburi sono solo prodotti dall'uomo e vengono usati come
propellente nelle bombolette spray, come materiali isolanti, nelle serpentine
di raffreddamento dei frigoriferi o dei condizionatori e come solventi
industriali. Oltre ad essere responsabili all'assottigliamento dello strato di
ozono nella stratosfera, i CFC sono anche dei potentissimi gas di serra.
Benzene.
Il benzene è una delle sostanze più pericolose per la salute, classificato
cancerogeno dalla Associazione Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
L'organizzazione mondiale della sanità ha calcolato che l'esposizione a concentrazioni
di 1 mg/m cubo di benzene per tutta la vita può determinare un aumento del
rischio di leucemie di quattro casi su un milione di persone.
La misurazione dei livelli di benzene fornisce un'indicazione diretta del
contributo da traffico veicolare all'inquinamento urbano. A partire da luglio
'98, il tenore massimo consentito nelle benzine di questo idrocarburo è stato
fissato nell' 1% del volume.
Metano
Il metano che raggiunge l'atmosfera è un potente gas climalterante e circa un
15 % delle emissioni di questo gas sono legate al suo uso (estrazione,
distribuzione); le altre sorgenti di gas naturale
sono rappresentate dalle emissioni dei ruminanti e degli insetti (30%), dalla
fermentazione anaerobica di sostanze organiche nei campi di riso (25 %), nelle
discariche di rifiuti urbani ed infine dalla combustione della biomassa (15%) e
paludi (20%).
Biossido di azoto.
Deriva dai gas di scarico degli autoveicoli e dagli impianti industriali ed ha
effetti di tossicità acuta sia nelle mucose che sugli occhi, può provocare
danni polmonari e, in elevata concentrazioni, si dimostra letale. Dal settore
dei trasposti viene più de 50% di tutte le emissioni di azoto, che solo in
Italia superano il milione e mezzo di tonnellate annue.
Monossido di carbonio.
Gas incolore ed inodore sfornato dal traffico e dalle industrie che ha la
capacità di limitare la quantità di ossigeno trasportata dal sangue, provocando
effetti di tossicità cardiovascolare e, in enorme quantità, l'asfissia. È uno
dei gas più pericolosi per la salute umana. In Italia i veicoli a motore
contribuiscono per il 90% al totale delle emissioni, stimate in 5,5 milioni di
tonnellate all'anno.
Polveri.
Ovvero ossidi, solfati, carbonati, silicati, cloruri ed altri composti ed altri
composti di metalli ed altri combustibili. Le polveri sono potenziali
responsabili di irritazioni ad occhi e vie respiratorie e si trasformano in
mezzi di trasporto di altri inquinanti. La depositazione delle polveri acide è
il principale agente di degrado dei monumenti. Dai veicoli a motore viene circa
il 60% delle emissioni di polveri, ceneri volanti e fiumi che portano con sé
molte sostanze tossiche e cancerogene.
Anidride solforosa.
Analogamente alle polveri può irritare occhi e mucose e, come gli ossidi di
azoto, partecipa alle formazioni di piogge acide. Deriva dai processi si
combustione dei carburati contenenti zolfo. Più dei 3/4 di tutte le emissioni
di anidride solforosa provengono dalle centrali termoelettriche e
dall'industria mentre i trasporti contribuiscono solo per il 5%.
Ozono.
L'ozono è presente naturalmente negli strati alti dell'atmosfera, dove
contribuisce a formare uno scudo alla penetrazione dei raggi ultravioletti.
Negli strati bassi dell'atmosfera, invece, risulta essere una sostanza
inquinante, dannosa per la salute perché provoca irritazioni all'apparato
respiratorio. Insieme agli idrocarburi e al biossido di azoto è uno dei
principali responsabile dello smog fotochimica.
L'INQUINAMENTO
ATMOSFERICO A NAPOLI
Secondo l'ultima misurazione effettuata a Napoli più precisamente nel cuore del
Vomero per 72 ore risulta che gli idrocarburi sono alle stelle mentre sono
presenti picchi si monossido di carbonio e polveri che offuscano il cielo di
Napoli. Gli idrocarburi non metanici sono i principali responsabili dello smog
fotochimico che può provocare difficoltà respiratorie, attacchi d'asma,
insufficienza cardiaca. Quelli più dannosi alla salute sono i policiclici
aromatici, un terzo dei quali svolge un'azione cancerogena. E in una di questa
classe di inquinanti presenti maggiormente a Napoli rientra il benzene.
La legislazione italiana considera gli idrocarburi solo in relazione ai valori
dell'ozono; in altre parole i valori registrati per gli idrocarburi diventano
'fuorilegge' solo in correlazione ad una situazione di allarme per
l'ozono. In ciò la nostra normativa si dimostra arretrata. Anche le polveri,
benché nella loro concentrazione di guardia siano risultate inferiori, hanno
comunque fatto registrare valori di picco quantomeno preoccupanti. L'ossido di
carbonio, uno dei gas più pericolosi per la salute umana 'sfornato per il
90% da traffico veicolare, ha raggiunto dei livelli di attenzione significativi
rasentando il livello di attenzione anche se alcuni di questi, più
rappresentativi delle emissioni del traffico, hanno mostrato dei picchi
significativi in coincidenza a fasce orarie di intero traffico.
Appunti su: definiamo comunque l27inquinamento un altro minaccioso componente del grande attacco portato dall27, |
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