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Inquinamento Atmosferico




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Inquinamento Atmosferico


COMPOSIZIONE CHIMICA DELL'ATMOSFERA SENZA INQUINAMENTO

Secondo le conoscenze attuali, l'aria secca, cioè priva di vapore acqueo, contiene il 78% di azoto, il 21% di ossigeno, lo 0,03% di argon e piccole tracce di altri gas, questa infatti, dovrebbe essere la composizione ideale dell'atmosfera senza inquinanti vari quali: polveri, monossido di carbonio, idrocarburi, benzene e tanti altri inquinanti che mensioneremo in seguito.
Nei termini assunti oggi dall'ecologia, la parola 'inquinamento' non è comprensiva di tutti gli attacchi condotti dall'uomo contro il pianeta. Gli attacchi sono molteplici e diversi, e ognuno apre un capitolo di accadimenti a se stanti.
Ma come in una reazione a catena essi sono collegati l'uno con l'altro ,determinando ripetizioni di fatto. Definiamo dunque l'inquinamento un'altra minacciosa componente del grande attacco dell'uomo verso la natura.
La comparsa dell'uomo sulla terra avvenuta circa due milioni di anni fa, ha significato anche l'apparire di un nuovo agente modificatore del paesaggio: l'uomo, infatti non solo ha sconvolto molti aspetti del pianta, ma col tempo si è rivelato capace anche di contrastare e regolamentare gli stessi agenti naturali. Se i primi abitanti della terra non mutarono l'ambiente in cui si inserirono, con la scoperta delle prime pratiche agricole cominciarono a dimostrare la loro influenza determinante.
Comunque vi è oggi un allarme generale. L'uomo sta inquinando inquinando l'intero pianeta attraverso varie forme quali: l'inquinamento acustico, dell'acqua, il buco dell'ozono e l'effetto serra che rientrano entrambi nell'inquinamento atmosferico.

  • L'INQUINAMENTO ACUSTICO
    Nell'ottobre 1995 la Camera dei Deputati ha approvato la legge sull'inquinamento acustico. Questa legge ha segnato il riconoscimento del pericolo che l'inquinamento acustico rappresenta per la salute. Tachicardia, variazioni della pressione arteriosa e della capacità respiratoria, gastriti, nausea, alterazioni del campo visivo e della trasmissione degli impulsi nervosi, sono alcune delle patologie riconducibili al rumore. Ed ancora: emicranie, capogiri, inappetenza , difficoltà di concentrazione ed insonni, insomma un vero e proprio<<stress da rumore>>.
  • L'INQUINAMENTO DELL'ACQUA.
    Il ciclo dell'acqua è di per sé un' sistema che favorisce l'auto depurazione; infatti, quando l'acqua evapora, anche se proviene da un bacino, entra a far parte dell'atmosfera come acqua distillata: se l'atmosfera è <<pulita>>, l'acqua che cade al suolo con le precipitazioni è dunque pura. Il problema maggiore relativo al ciclo dell'acqua è dunque quello dell'inquinamento, cioè dell'emissione nell'acqua di sostanze estranee alla sua normale composizione. I vari tipi di inquinamento a cui possono essere sottoposte le acque sono: l'inquinamento termico, inquinamento da Azoto e Fosforo, inquinamento da metalli pesanti da scarichi urbani, da antiparassiti e diserbanti, da petrolio e da solventi organici.
  • IL BUCO DELL'OZONO
    L'ozono, molecola triatomica di ossigeno presente nell'atmosfera, ci protegge dai raggi UV-B che arrivano nell'atmosfera, i quali causano il cancro alla pelle e melanoma, danneggiano i vegetali e altri organismi alterando l'ecosistema. Sulla formazione dell'ozono incidono negativamente soprattutto i cloro-fluoro-carburi (CFC), noti anche come freon impiegati come propellenti nelle bombolette spray e come refrigeratori nei frigoriferi e condizionatori. Queste sostanze, immesse nell'atmosfera, vengono scisse dai raggi UV-B e trasformati in ioni, i responsabili della distruzione dell'Ozono. 
  • L'EFFETTO SERRA 
    L'uomo immette nell'atmosfera quantità sempre maggiori di anidride carbonica provocando il cosiddetto effetto serra. Dobbiamo, infatti, tenere presente che circa il 70 % dei raggi solari che colpiscono la superficie terrestre vengono riflessi nell'atmosfera, conseguendo un surriscaldamento del pianeta, ma l'anidride carbonica, il vapore acqueo ed altri gas presenti nell'atmosfera agiscono come i vetri di una serra intrappolando e riflettendo nuovamente sulla superficie terrestre parte delle radiazioni infrarosse.
    Lo sfruttamento delle risorse della Terra e l'industrializzazione massiccia degli ultimi tempi, hanno trasformato il paesaggio fino alla creazione di ambienti del tutto artificiali, in cui eccede l'inquinamento atmosferico.
    Il rapido sviluppo degli agglomerati urbani ed industriali e l'intenso traffico veicolare, provoca l'emissione in atmosfera di grandi quantità di inquinanti primari i quali reagendo tra di loro e con i loro costituenti atmosferici fondamentali possono dar luogo ad inquinanti secondari in forma sia gassosa che di particolato organico.

LE PIOGGE ACIDE 
Il fenomeno delle piogge acide si è imposto all'attenzione dell'opinione pubblica a partire dai primi anni Settanta, quando giunsero le immagini di alberi corrosi e spogliati nel centro d'Europa (specialmente nell'ex Germania federale). Si sa che il fenomeno delle piogge acide (che comprende ovviamente, come neve nebbia e rugiade acide) ha origine principalmente dalle interazioni che coinvolgono gli ossidi di azoto e l'anidride solforosa nell'atmosfera. Tramite varie reazioni, questi gas possono trasformarsi in pochi giorni in acido nitrico e solforico, entrambi assai solubili in acqua; così quando le goccioline di acqua cadano sulla superficie terrestre si ha la pioggia.

          L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Negli ultimi decenni, nelle città è cresciuta la consapevolezza della stretta interconnessione tra le patologie e smog prodotti dalle automobile. Nelle aree urbane si possono distinguere due principali tipi inquinamento atmosferico:

Invernale, caratterizzato dalla presenza di inquinanti quali il biossido di zolfo (SO2), proveniente in gran parte dagli impianti di riscaldamento domestici e industriali, e da miscele di sostanze organiche e inorganiche provenienti soprattutto dalle emissioni di autoveicoli. Queste sostanze interagiscono tra loro formando (H2SO4) e solfati.

Estivo e diurno, caratterizzato dalla presenza di alti valori di ozono a causa delle reazioni innescate dalla luce solare tra l'ozono, gli ossidi di azoto in cui si inseriscono anche altri tipi di inquinanti come gli idrocarburi. 
Ciò non toglie che, estate e inverno, è il traffico veicolare il principale responsabile delle emissioni inquinanti che siamo costretti a respirare. Dall'inquinamento atmosferico: quelle citate sono solo una parte delle sostanze presenti; possono esservene altre particolarmente nocive per la salute, come ad esempio l'ossido di carbonio (CO) e gli idrocarburi policiclici aromatici.

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Idrocarburi.
Sono i costituenti del petrolio e, insieme dell'ozono, i principali responsabili dello smog fotochimica, che può provocare difficoltà respiratorie, attacchi di asma, insufficienza cardiaca. Ma gli idrocarburi più pericolosi sono i policiclici aromatici, sprigionati anch'essi dalle benzine, un terzo dei quali svolge un' accelerata azione cancerogena.

Clorofluorocarburi
I clorofluorocarburi sono solo prodotti dall'uomo e vengono usati come propellente nelle bombolette spray, come materiali isolanti, nelle serpentine di raffreddamento dei frigoriferi o dei condizionatori e come solventi industriali. Oltre ad essere responsabili all'assottigliamento dello strato di ozono nella stratosfera, i CFC sono anche dei potentissimi gas di serra.

Benzene.
Il benzene è una delle sostanze più pericolose per la salute, classificato cancerogeno dalla Associazione Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). L'organizzazione mondiale della sanità ha calcolato che l'esposizione a concentrazioni di 1 mg/m cubo di benzene per tutta la vita può determinare un aumento del rischio di leucemie di quattro casi su un milione di persone.
La misurazione dei livelli di benzene fornisce un'indicazione diretta del contributo da traffico veicolare all'inquinamento urbano. A partire da luglio '98, il tenore massimo consentito nelle benzine di questo idrocarburo è stato fissato nell' 1% del volume.

Metano
Il metano che raggiunge l'atmosfera è un potente gas climalterante e circa un 15 % delle emissioni di questo gas sono legate al suo uso (estrazione, distribuzione); le altre sorgenti di gas naturale
sono rappresentate dalle emissioni dei ruminanti e degli insetti (30%), dalla fermentazione anaerobica di sostanze organiche nei campi di riso (25 %), nelle discariche di rifiuti urbani ed infine dalla combustione della biomassa (15%) e paludi (20%).

Biossido di azoto. 
Deriva dai gas di scarico degli autoveicoli e dagli impianti industriali ed ha effetti di tossicità acuta sia nelle mucose che sugli occhi, può provocare danni polmonari e, in elevata concentrazioni, si dimostra letale. Dal settore dei trasposti viene più de 50% di tutte le emissioni di azoto, che solo in Italia superano il milione e mezzo di tonnellate annue.

Monossido di carbonio. 
Gas incolore ed inodore sfornato dal traffico e dalle industrie che ha la capacità di limitare la quantità di ossigeno trasportata dal sangue, provocando effetti di tossicità cardiovascolare e, in enorme quantità, l'asfissia. È uno dei gas più pericolosi per la salute umana. In Italia i veicoli a motore contribuiscono per il 90% al totale delle emissioni, stimate in 5,5 milioni di tonnellate all'anno.

Polveri.
Ovvero ossidi, solfati, carbonati, silicati, cloruri ed altri composti ed altri composti di metalli ed altri combustibili. Le polveri sono potenziali responsabili di irritazioni ad occhi e vie respiratorie e si trasformano in mezzi di trasporto di altri inquinanti. La depositazione delle polveri acide è il principale agente di degrado dei monumenti. Dai veicoli a motore viene circa il 60% delle emissioni di polveri, ceneri volanti e fiumi che portano con sé molte sostanze tossiche e cancerogene.

Anidride solforosa.
Analogamente alle polveri può irritare occhi e mucose e, come gli ossidi di azoto, partecipa alle formazioni di piogge acide. Deriva dai processi si combustione dei carburati contenenti zolfo. Più dei 3/4 di tutte le emissioni di anidride solforosa provengono dalle centrali termoelettriche e dall'industria mentre i trasporti contribuiscono solo per il 5%.

Ozono. 
L'ozono è presente naturalmente negli strati alti dell'atmosfera, dove contribuisce a formare uno scudo alla penetrazione dei raggi ultravioletti. Negli strati bassi dell'atmosfera, invece, risulta essere una sostanza inquinante, dannosa per la salute perché provoca irritazioni all'apparato respiratorio. Insieme agli idrocarburi e al biossido di azoto è uno dei principali responsabile dello smog fotochimica.


L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO A NAPOLI

Secondo l'ultima misurazione effettuata a Napoli più precisamente nel cuore del Vomero per 72 ore risulta che gli idrocarburi sono alle stelle mentre sono presenti picchi si monossido di carbonio e polveri che offuscano il cielo di Napoli. Gli idrocarburi non metanici sono i principali responsabili dello smog fotochimico che può provocare difficoltà respiratorie, attacchi d'asma, insufficienza cardiaca. Quelli più dannosi alla salute sono i policiclici aromatici, un terzo dei quali svolge un'azione cancerogena. E in una di questa classe di inquinanti presenti maggiormente a Napoli rientra il benzene.
La legislazione italiana considera gli idrocarburi solo in relazione ai valori dell'ozono; in altre parole i valori registrati per gli idrocarburi diventano 'fuorilegge' solo in correlazione ad una situazione di allarme per l'ozono. In ciò la nostra normativa si dimostra arretrata. Anche le polveri, benché nella loro concentrazione di guardia siano risultate inferiori, hanno comunque fatto registrare valori di picco quantomeno preoccupanti. L'ossido di carbonio, uno dei gas più pericolosi per la salute umana 'sfornato per il 90% da traffico veicolare, ha raggiunto dei livelli di attenzione significativi rasentando il livello di attenzione anche se alcuni di questi, più rappresentativi delle emissioni del traffico, hanno mostrato dei picchi significativi in coincidenza a fasce orarie di intero traffico.

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Appunti su: definiamo comunque l27inquinamento un altro minaccioso componente del grande attacco portato dall27,



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