Il cut-up di William
Burroughs
Analizzando le
relazioni tra letteratura e ipertesti, possiamo immaginare delle analogie con
la tecnica del cut-up? William
Burroughs utilizzò questo particolare metodo di (de) costruzione in alcune
delle sue opere letterarie e lo sperimentò in molte forme. La più semplice
forma di cut-up, come suggerito dallo
stesso scrittore, consiste nel tagliare una pagina in quattro sezioni e poi
dare a queste ultime una nuova sequenza. Poi si prosegue spezzettando le parti
in unità ancora più piccole e così via. Ma il cut-up può trovare dei modi di utilizzo anche in forme diverse dal
testo scritto: anche il nastro di una cassetta audio può venire ritagliato e
ricomposto in maniera disordinata. Dagli esperimenti condotti in questo campo,
Burroughs rileva come le parole originali diventino ininteleggibili e lascino
il posto a nuove parole composte dai vari spezzoni. (Burroughs, 1971) Dopo il
processo la voce rimane sempre la stessa ed anche il tono rimarrà
riconoscibile. Se la nostra conversazione era all'origine amichevole, poetica,
ostile, si manterrà anche nella sequenza alterata. Il cut-up è stato analizzato spesso associandolo a possibili valenze
politiche: 'Il controllo dei mass media dipende dallo stabilire delle
linee di associazione. Quando le linee sono tagliate le connessioni associative
sono interrotte.' (Cit. Burroughs, 1971) Il cut-up potrebbe venire utilizzato a fini rivoluzionari partendo dal
presupposto che i mass media possano sensibilizzare milioni di persone rispetto
ad un unico tema, pur passando attraverso forme diverse di 'output'. Riceviamo versioni diverse
dello stesso insieme di dati. Un'analisi critica del cut-up potrebbe 'smascherare' questo tipo di processo
ricomponendo i vari gruppi di informazioni a fini completamente diversi.
Analogamente all'ipertesto, la teoria del cut-up
nasce col presupposto di suddividere in piccole unità l'insieme delle
informazioni. Appare sicuramente azzardato però mettere sullo stesso piano i
nodi dell'ipertesto per loro stessa natura 'completi' come unità
informative, al materiale scomposto nel processo di cut-up e riassemblato in maniera casuale. Un ipertesto ricerca
comunque un senso anche se nella ricomposizione ogni soggetto può ottenere un
risultato diverso. Ci sembra invece pertinente ai fini della nostra analisi, il
riscontrare in tutti e due i casi la perdita dell'immodificabilità del testo,
il risultato finale, il significato se vogliamo, rimane sempre in sospeso,
aperto ad una molteplicità di percorsi e di conclusioni. In tutti e due i casi
il destinatario diviene parte attiva nel rimodellamento dell'informazione.
Nell'ipertesto si trova proprio a dover costruire e determinare un certo
percorso, nel cut-up assumerà uno
spirito critico nei confronti dei messaggi subliminali a cui viene sottoposto,
fino a riutilizzare la tecnica per i suoi scopi. Volendo sempre accettare, nel
caso del cut-up, una reale esistenza
ed efficacia delle tecniche di comunicazione subliminale.