A Durban piovono accuse di razzismo - USA e
Israele scioccati
Ieri mattina le Ong
(Organizzazioni non governative) hanno consegnato una dichiarazione stilata
nella notte. In questa si accusa Israele di essere uno stato razzista, di aver
commesso crimini razzisti, crimini di guerra, genocidio e pulizia etnica,
apartheid, ed è paragonato lo sionismo al razzismo, di aver imposto uno stato
con regime terrorista, accusato di separazione, segregazione e di aver compiuto
atti disumani contro i palestinesi. Sul piano politico invece è stata chiesta
l'istituzione di un tribunale internazionale contro lo stato ebraico, la
cancellazione della legge sul ritorno degli Ebrei in Israele e il rispetto del
diritto di ritorno dei Palestinesi e infine la sospensione di tutti i contatti
fra gli stati mondiali e Israele e messa a indice di chi li mantiene. Come si
poteva ben immaginare questa dichiarazione ha suscitato subito grandissime
polemiche e reazioni di forte peso. I rappresentanti dello Stato di Israele si
sono dichiarati sotto shock per il tono razzista e antisemita che è stato usato
durante la conferenza. Secondo loro questa è stata presa in "ostaggio" dai
Palestinesi e da gruppi Arabi e Musulmani che hanno astutamente diretto
l'andamento del congresso in modo che danneggiasse Israele. A questo punto gli
sforzi di Annan sono stati vani visto il degenerare in polemica l'incontro
politico. Non tarda l'accusa di Israele verso il congresso di incitamento
all'odio verso gli Ebrei e la minaccia di abbandonare il meeting. Anche gli
Stati Uniti si schierano dalla parte di Israele e seguendo il passo dei
rappresentanti Israeliani minacciano di abbandonare l'assemblea. Viene anche
dichiarato che gli USA non firmeranno mai la dichiarazione a meno che ogni
riferimento ad Israele sia cancellato. A favore di Israele si schierano anche
Amnesty International e Hrw (Human Rights Watch) che però hanno deciso di non
prendere parte alla discussione. Secondo le due associazioni è stato adottato
un linguaggio propagandistico negativo verso il Medio Oriente e che danneggia
gli stessi Arabi. "E' vero" viene dichiarato da Amnesty "che gli Ebrei hanno
commesso crimini di guerra contro i palestinesi ma non si può parlare né di
genocidio né di pulizia etnica". E gli Italiani come si sono schierati? Sono
divisi, una parte sta con gli europei che bocciano la dichiarazione dell'Ong,
una parte (quelli di sinistra) decideranno soltanto domani mattina dopo
l'uscita della dichiarazione emendata. Una parte importante l'ha avuta Mary
Robinson, commissario per i diritti umani nonché organizzatrice del congresso
di Durban. Lei si distacca dal testo dell'Ong e ha convocato tutti i
rappresentanti della steering committee chiedendo un miglioramento del
linguaggio usato nella dichiarazione. La Robinson ha anche dichiarato che il
testo era inaccettabile e che si sta valutando la possibilità di giudicarlo
irriceviblile per mancanza di legittimità, infatti, non si sa nemmeno chi
l'abbia votato e con quale maggioranza sia stato approvato. Intanto continuano
i preparativi per l'incontro tra Arafat e Peres che forse si terrà a Cenobio
nei giorni a seguire.