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GIACOMO PUCCINI
Giacomo Puccini è nato a Lucca nel 1858 da una nota famiglia di musicisti, lui è l'ultimo grande compositore del melodramma Italiano.
Viene avviato agli studi musicale nonostante la situazione economica aggravatasi grazie alla perdita del padre quando lui aveva solo sei anni.
Dopo gli studi inizia a lavorare come organista, ma la sua passione è il teatro tanto è vero che nel 1880 trovandosi a Milano per studiare composizione, frequenta assiduamente l'ambiente del melodramma conquistando la stima del più grande editore musicale d'Italia GIULIO RICORDI.
Nel 1884 al teatro Dal Verme di Milano va in scena la sua prima opera "Le Ville" con esito modesto.
Ma Ricordi è convinto delle doti del ragazzo "in cui vede l'erede di Verdi" quindi continua a offrirgli lavori.
Nel 1893 arriva il successo al teatro Regio di Torino va in scena il dramma lirico in quattro atti chiamato "Manon Lescaut" è la prima opera matura di Puccini.
Il compositore Lucchese in quest'opera mette in risalto il suo talento melodico non circoscritto al solo canto, la melodia spazia in continuazione tra voci e strumenti.
Gli altri tre capolavori usciti alla fine dell'ottocento inizio novecento sono: la boheme, tosca e madama buterfley come in Manon Lescaut anche in queste opere hanno collaborato due librettisti Luigi ILLICA e Giuseppe Giocosa.
In queste opere si sviluppa mediante un intreccio di varianti che si articola nel dialogo tra voci e strumenti, ottenendo nel contempo gli esiti di maggior fissità tragica in tosca, aggiungendo un tocco di colore esotico in madama buterfley.
A dispetto del successo ormai mondiale la creatività di Puccini entra in crisi, però non si arrende durante un viaggio a New York prende spunto da una rappresentazione di un'opera teatrale estrapolando il soggetto, quindi scrive un lavoro intitolato "la fanciulla del west" presentata nel 1910 al Metropolitan con grande successo.
Dopo le tre opere brevi composte durante la guerra e riunite nel trittico del 1918 "il Tabarro, Suor Angelica, Gianni schicchi" si rimette al lavoro nel 1920 su quella che risulta la sua ultima opera "Turandot" il lavoro procede con fatica Pucccini ne studia l'orchestrazione tenendo presente l'esperienza della musica contemporanea e dell'impressionismo di Debussy.
L'ultima scena di Turandot è sempre in abbozzo quanto arriva la morte nel 1924 in una clinica di Bruxelles, dovuta ad un collasso dopo aver subito un'intervento.
Turandot va in scena al teatro La Scala di Milano nel 1926 diretta da Arturo Toscanini, omettendo l'ultima scena completata nel 1925 da Franco Alfano nel 1925. quando cala il sipario, è proprio la fine dell'ultimo atto della grande stagione del melodramma Italiano.
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