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VIRUS DELLE FEBBRI EMORRAGICHE (ARENAVIRIDAE, FILOVIRIDAE)
- un gene le cui sequenze sono orientate in senso positivo (mRNA);
- un gene, nn embricato, le cui sequenze sono orientate in senso negativo,
e che deve essere trascritto x dar luogo alla sintesi della proteina
codificata.
Dei 2 segmenti genomici:
- il + grande -> contiene 2 geni di ampiezza diseguale, il
+ampio L (large) codifica la proteina P della polimerasi e l'altro S
(small) una piccola proteina (Z: Zinc-binding) che fa parte del
complesso trascrittasico;
- il + piccolo -> contiene 2 geni di ampiezza equivalente che codificano una
proteina capsidica (NP) che si complessa alle molecole di acido
nucleco, e la glicoproteina che è inserita nella membrana lipidica
di origine cellulare a formare il peplos.
Nell'uomo la patologia può essere variabile ad andare da una forma febbrile con segni di meningite asettica nel caso di infezioni da virus della coriomeningite linfocitaria (LCMV) o da virus Tacaribe, al collasso totale ad una consistente mortalità (virus Lassa) e di norma si verifica x insufficienza respiratoria o circolatoria. Nel caso delle Febbri emorragiche che sono caratterizzate da diffuse lesioni del letto capillare e da una disfunzione delle piastrine, che si traducono nella comparsa di coagulazione intravascolare disseminata (CID) e di profuse emorragie.
La diagnosi di laboratorio si avvale dell'isolamento del virus nel sangue periferico in colture di cellule e di indagini sierologiche. La ricerca del genoma virale mediante reazione di amplificazione genica (P.C.R) e successiva ibridazione con idonee sonde genetiche.
Il controllo dell'infezione da Arenavirus prevede adeguate misure igieniche ambientali e la riduzione delle popolazioni di roditori che costituiscono il "reservoir" naturale delle infezioni.al momento non esistono vaccini efficaci. La terapia specifica può avvalersi della somministrazione di plasma di soggetti convalescenti.
Può essere perseguita mediante indagini sierologiche e mediante la ricerca dell'RNA virale con reazioni di amplificazione (P.C.R.) seguita dalla ibridazione con idonee sonde molecolari.
Al momento non esistono indicazioni terapeutiche specifiche. Si richiede l'isolamento dei pazientim mantenuti in ambienti ad alto livello di protezione.
L (large) → codifica una proteina di notevoli dimensioni (L) che è l'enzima trascrittasico.
M (medium) → codifica la glicoproteina virale (G1e G2) presenti nel peplos
S (small) → codifica la proteina nucleocapsidica (N). I segmenti M ed S codificano alcune proteine non strutturali (NS)
I virus della famiglia Bunyaviridae compiono l'intero ciclo replicativo nel citoplasma, maturano gemmando all'interno di vescicole associate con l'apparato di Golgi. La liberazione della progenie virale avviene x la morte e lisi della cellula infetta.
La famiglia Bunyaviridae comprende 5 generi:
Bunyavirus
Nairovirus
Phebotusvirus
Hantavirus (nn è trasmesso da artropode vettore)
► Tutti i virus trasmessi da artropodi (comprendono numerosi virus : Flaviviridae, Alphavirus della famiglia dei Togaviridae, ed alcuni della famiglia dei Reoviridae) fanno parte del gruppo biologico-ecologico degli Arbovirus ( acronimo di "arthropod-borne virus) la cui persistenza in natura è legata alla possibilità di mantenere un ciclo: ospite vertebrato-artropode vettore.
La distribuzione dell'infezione da Arbovirus è assolutamente limitata a quelle aree giografiche dove si manifestano le condizioni ecologiche necessarie, come la presenza di "reservoir" naturali costituiti dai vertebrati infetti e la presenza degli artropodi in fase ematofaga. Nelle infezioni da Arbovirus, la specie umana è interessata accidentalmente.
La patologia da Bunyaviridae trasmessi da artropodi è molto varia e può essere rappresentata da forme febbrili talvolta accompagnate da manifestazioni esantematiche o da dolori articolari, encefaliti, meningiti o febbri emorragiche di eccezionale gravità.
Nel nostro paese è presente il Phlebovirus della Febbre da flebotomi (febbre da pappataci) sostenuta da diversi sottotipi antigenici di virus (tipo Napoletano e tipo Siciliano) trasmessi da flebotomi (pappataci) che trovano il loro habitat naturale in alcuni piccoli roditori. La malattia è clinicamente individuata da molto tempo e diffusa fra i soldati impegnati in operazioni militari.
La sintomatologia è quella di una forma febbrile con cefalea, fobia, dolori articolari diffusi, anoressia e malessere generale. Ha tendenza alla guarigione spontanea e non si conoscono casi letali.
In Italia è stato isolato (da Phlebotomus perniciosus) il Phlebovirus denominato virus "Toscana", è l'agente eziologico di numerosi casi di meningite "asettica" nel periodo estivo.
► Gli Hantavirus sono gli unici virus la cui trasmissione non richiede l'intervento di un artropode vettore.
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