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Tumori della vescica
1.0 Tumore uroteliale (a cellule transizonali)
I tumori della vescica sono in continuo aumento.
Circa il 95% di tutti i tumori sono di origine epiteliale, ed il resto ha origine mesenchimale. La maggior parte dei tumori derivano dall'epitelio di transizione composte da cellule uroteliali, e perciò sono detti tumori transizionali o uroteliali.
Questi tumori rappresentano il 90% dei tumori vescicali, perché il resto è di natura metastatica. Possono essere sia singoli che multifocali e sono divisi in due grosse categorie:
Tumori uroteliali a basso grado che sono sempre papillari e non invasivi ed hanno la stessa struttura dell'epitelio transizionale.
Tumori uroteliali ad elevato grado che possono presentarsi come papillari, nodulari o con entrambi gli aspetti e mostrano elevato polimorfisimo ed elevata invasività; sono letali in circa il 60% dei casi entro 10 anni dalla diagnosi.
Questi tumori hanno maggiore incidenza nei maschi, con un rapporto 3:1 ed insorgono tra la 5° e l'8° decade di vita.
La patogenesi vede diversi fattori:
Fumo di sigaretta.
Cancerogeni aminici, soprattutto la 2-naftilamina.
Infezioni da Schistosoma Haematobium.
Uso prolungato di analgesici.
Terapia con immunodepressivi e l'aumento dell'incidenza di infezioni.
Questi tumori hanno come sede preferenziale le pareti laterali e la parete posteriore della vescica.
Macro:
L'aspetto macroscopico è molto variabile, da puramente papillare a nodulare misto. Le lesioni hanno aspetto ed istologia variabile:
Papilloma: è una rara variante (1%). È un tumore di piccole dimensioni (0,5 - 2 cm) delicate e attaccate alla superficie per mezzo di un piccolo peduncolo. Hanno un asse di tessuto lasso fibrovascolare e sono ricoperte da epitelio transizionale normale. È, in genere, papillifero. Le recidive sono rare o assenti. La prognosi è ottima.
Grado I: neoplasia uroteliale a basso potenziale maligno; l'aspetto macroscopico è quello del papilloma. Le cellule tumorali hanno qualche atipia citologica e architetturale: rare mitosi, aumento del numero degli strati cellulari e lieve perdita di polarità. Le recidive sono rare, ha raro sviluppo maligno e la sopravvivenza a 10 anni è del 95-98%. È, in genere, come il papilloma, papillifero.
Grado II: CA uroteliale a basso grado; l'aspetto macroscopico è di natura papillare, benché si possano trovare anche zone piatte. Le cellule sono ancora riconducibili ad epitelio transizionale. Le atipie architetturali sono ancor più marcate (aumento strati cellulari, aumento mitosi, perdita polarità). Hanno un maggiore rischio di progressione.
Grado III: CA uroteliale ad alto grado; questi tumori possono apparire papillari, piatti o misti. Tendono ad essere molto estesi, di dimensioni maggiori e molto invasivi oltre la mucosa. Le cellule sono pleomorfe e l'architettura è completamente alterata. Possono essere presenti zone di necrosi.
Le lesioni a basso grado sono in genere papillari; le lesioni ad alto grado, invece, sono maggiormente piatte o piatto-papillari. Le lesioni aggressive sono legate a displasia e mataplasia della mucosa vicina.
Le neoplasie aggressive tendono ad invadere gli organi pelvici per continutità e tendono a metastatizzare ai linfonodi regionali. La disseminazione ematogena è diretta al polmone, fegato e midollo osseo.
Il rischio di recidiva aumenta con l'aumentare del grado della lesione.
1.1 CA in situ
Il CA in situ è una entità a parte. È una lesione ad alto grado che, però, non supera la mucosa. Si presenta come una massa intraluminale evidente. Le lesioni sono maggiormente plurifocali, estendendosi su tutta la superficie vescicale, estendensi anche all'uretra e agli ureteri. La metà di queste lesioni diventano invasive.
1.2 CA squamocellulare
È una lesione molto preoccupante. Rappresenta il 3-7% di tutti i tumori vescicali e deriva da aree che sono andate in contro a metaplasia squamosa. Tali neoplasie sono, spesso, vegetanti, ulceranti ed infiltranti. L'aspetto è molto variabile, da ben differenziato ad anaplastico. Hanno una pessima prognosi.
2.0 Tumori mesenchimali
Benigni
I tumori mesenchimali benigni sono rari e sono costituiti, essenzialmente, dal leiomioma. Si presenta come una massa isolata, ovoidale o sferica, intramurale, con grosse dimensioni.
Maligni
Sono ancora più rari e rappresentati dal rabdomiosarcoma, che ha un aspetto macroscopico grigio-biancastro e carnoso e dalla consistenza molle. Può raggiungere anche i 10-15 cm di diametro.
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