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Tiroiditi
Le tiroiditi sono infiammazioni della tiroide, divise in infettive e non; le tiroiditi infettive possono essere, quindi, acute e croniche, come ad esempio da Pneumocisti. Di solito la funzionalità tiroidea non viene intaccata; spesso si possono avere processi cicatriziali.
Tiroidite cronica autoimmune di Hashimoto (fig. 26.8 pag 1315)
Questa è una delle più frequenti cause di ipotiroidismo. È una patologia su base autoimmunitaria, scoperta per la prima volta nel 1912 da Hashimoto; questa ha un andamento familiare legato ad HLA-DR5 e HLA-DR3.[1] L'alterazion specifica riguarda i linfociti T helper che stimolano i linfociti B a produrre anticorpi verso:
Tireoglobulina e perossidasi.
Recettore di TSH.
Trasportatori dello Iodio.
La tiroide è diffusamente ingrandita anche se, a volte, va incontro a aumenti di volume localizzati. La capsula risulta integra e ben distaccata dai tessuti circostanti. Al taglio la ghiandola si presenta consistente e grigio-brunastra. Microscopicamente si osserva un interessamento parenchimale con infiltrato infiammatorio mononucleato. La ghiandola presenta, inoltre, centri germinativi ben formati. Sotto il nome di cellule di Hurtle vengono indicate cellule epitelioidee che rivestono i follicoli.
Tiroidite subacuta granulomatosa di DeQuervain (fig. 26.9 pag 1316)
Questa tiroidite può avere, spesso, origine virale legata ad infezioni pregresse del tratto respiratorio superiore (da virus Coxsakie, parotite, morbillo, adenovirus etc.). la patologia è caratterizzata da dolore alla regione cervicale, soprattutto durante la deglutizione.
La ghiandola può essere aumentata di volume mono e bilateralmente, con capsula intatta, spesso con interessamento dei tessuti circostanti. La taglio si presenta duro-elastica e giallastra. L'evoluzione presenta diverse fasi. Nella fase iniziale si ha una intensa infiammazione con la distruzione di diversi follicoli e la presenza di microascessi ricchi in PMN. Successivamente si si ha la formazione di aggregati di istiociti, linfociti e plasmacellule intorno ai follicoli con la presenza di grandi cellule multinucleate (da cui il nome "granulomatosa"). Nella fase finale subentra un infiltrato flogistico cronico ed una fibrosi riparativa che può generare ritrazione della ghiandola.
Tiroidite subacuta linfocitaria indolore
Questa patologia è anch'essa su base autoimmunitaria. È una frequente causa di ipertiroidismo. Presenta, spesso, elevati livelli di anticorpi anti-perossidasi ed anti-tireoglobulina.
La ghiandola ha aspetto normale con lieve ingrossamento diffuso ed un infiltrato infiammatorio multifocale con piccoli linfociti intorno ai follicoli tiroidei.
Tiroidite ligne di Riedel
È una forma rara di tiroidite lefata ad ipotiroismo. È caratterizzata dalla sostituzione del parenchima con tessuto fibroso (anche a carico delle altre strutture cervicali).
Malattia di Graves (fig. 26.10 pag 1318)
Questa tiroidite, su base autoimmune, è la forma più frequente di ipertirodismo, molto più frequente nelle donne con incidenza maggiore tra i 20 e i 40 anni. I segni clinici classici sono:
Ipertiroidismo.
Esoftalmo.
Mixadema pretibiale.
La patologia, su base autoimmunitaria, prevede lo sviluppo di anticorpi diretti verso:
Recettore per TSH o Ig Tiroido-stimolante.
Ig stimolanti la crescita (agenti sempre su TSH).
Ig inibenti il TSH (vi si legano alterandone la capacità di stimolare la ghiandola)
Una risposta autoimmune sembra essere la causa anche dell'oftalmopatia infiltrativi e del mixedema pretibiale, a causa dell'interessamento flogistico dei muscoli estrinseci dell'occhio e dei componenti della matrice extracellulare.
La ghiandola si mostra ingrandita simmetricamente (raramente supera gli 80g.). Al taglio ha aspetto soffice e la capsula è intatta. La caratteristica principale è l'ipertofia delle cellule follicolari che risultano più alte e incolonnate (come se fossero "affollate"). La colloide follicolare è pallida con margini di aspetto tarlato. Nello stroma è presente un aumento della componente linfoide ed in alcune aree sono presenti aggregati di cellule B e plasmacellule.
La ghiandola presenta un aumento della captazione del radioiodio e le immagine scintigrafiche si presentano "calde".
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