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Retinopatia del prematuro ( ROP )
La retinopatia del prematuro è una malattia cofattoriale che interessa prevalentemente il neonato prematuro e di basso peso. Consiste in una mancata vascolarizzazione della periferia retinica, che può evolvere in distacco di retina e cecità.
Maggiore incidenza della ROP
Neonati di peso inferiore ai
Età gestazionale inferiore alla 30ma settimana
Razza bianca rispetto alla nera
Nati al di fuori dell'ospedale
Gemelli rispetto ai nati singoli
Fattori di rischio principali
Materni
Età
Caratteristiche gravidanza
Assunzione farmaci in gravidanza
Traumi durante il parto
Tipo di parto
Fetali
Indice di APGAR
Età gestazionale
Peso alla nascita
Ossigenoterapia protratta
Ventilazione meccanica
Ipocapnia - ipercapnia
Sepsi
Patogenesi
Al centro dell'ipotesi patogenetica attuale si trova il danno mediato dall'azione tossica dei radicali liberi, che seguono ad iperossia, ipossia e deficit del sistema antiossidante.
Fattori patogenetici associati
Deficienza di vitamina E
Exanguinotrasfusione
Emorragie intraventricolari
Apnea ricorrente
Distress respiratorio
Livelli di illuminazione in neonatologia
Classificazione (ICROP, 1984)
I STADIO linea di demarcazione
con zona anteriore (3/4) con cellule fusiformi (spindle cells) e zona posteriore con cellule densamente stipate (precursori dei capillari neoformati)
II STADIO: cresta intraretinica
con proliferazione di spindle cells ed edema intraretinico
III STADIO: cresta + proliferazione vascolare
a) mite
b) moderata
c) severa
Treshold
Plus disease
Rush disease
IV STADIO: Distacco di Retina parziale
a) senza coinvolgimento maculare
b) con coinvolgimento maculare
V STADIO: Distacco di Retina totale
a) imbuto aperto ant. e post.
b) imbuto aperto ant. e chiuso post.
c) imbuto aperto post. e chiuso ant.
d) imbuto chiuso ant. e post.
Classificazione degli stadi cicatriziali
ALTERAZIONI PERIFERIA RETINICA
assenza vascolarizzazione retina periferica
anomalie di ramificazione vasi periferici
vasi teleangectasici
anomalie pigmentarie
anomalie interfaccia vitreo-retinica
membrane vitreali
degenerazioni retiniche
ALTERAZIONI AL POLO POSTERIORE
tortuosità vasale
restringimento arcate vascolari
distorsione ed ectopia maculare
piega falciforme
distacco retinico trazionale
Esame clinico
Tempo di osservazione
I visita:seconda-terza settimana di vita (neonati peso<1500 gr. ed età gestaz.<32 sett.)
quarta settimana di vita (tutti gli altri neonati prematuri)
Successive visite: dopo 15 gg. se non c'è stato nessun riscontro di ROP
dopo 7 gg. in caso di ROP I stadio
ogni 3-4 gg. in caso di ROP II-III stadio
Metodica d'osservazione
Segmento anteriore: lampada a fessura portatile
- opalescenza corneale transitoria
- persistenza tunica vascolare lentis
- cataratta congenita
Fondo oculare: oftalmoscopio binoculare indiretto ( perché la parte di retina più frequentemente interessata è la periferia)
lenti addizionali di +28, +20, +14 Diottrie
indentatore sclerale per neonato (o uncino)
Trattamento
Primo e secondo stadio: regrediscono senza esiti cicatriziali
Terzo stadio threshold: trattamento parachirurgico (Crio/Laser). L'obiettivo di questi trattamenti consiste nella distruzione delle aree avascolari.
Quarto stadio: con distacco sia essudativo che trazionale. Cerchiaggio sclerale
Quinto stadio: vitrectomia open-sky
vitrectomia via pars plicata
Terapia farmacologia
Argon laser
Lunghezza d'onda → Blu 448 nm.
Verde 514 nm
radiazione arriva corioretina
Nessuna lesione mezzi diottrici
Laser a diodo semiconduttore
Lunghezza d'onda infrarosso prossimo 810 nm.
Collimazione con laser a luce rossa 650 nm.
Nessuna lesione mezzi diottrici
Interessamento dello strato più profondo della retina
Difficoltà d'esecuzione specie con paziente sveglio
Metodo Crio
Retina avascolare (anteriormente alla cresta)
Tempo d'applicazione: sbiancamento retina
Criosonda secondo esperienza del chirurgo
2-3 applicazioni per quadrante o applicazioni contigue se ROP più aggressiva
Metodo Laser
Retina avascolare (anteriormente alla cresta)
Tempo d'applicazione: sbiancamento retina
Potenza: sbiancamento retina
4 - 5 file di spots
Preparazione paziente
Dilatazione:
Tropicamide 0.5%
Tropicamide
e Fenilefrina
Ibopamina
1%
Anestesia topica: Benoxinato cloruro
Controllo paziente
Monitorizzazione ECG
Incannulamento vena periferica
Monitorizzazione saturimetrica
Controllo anestesiologico e neonatologico
Potenziali complicazioni
Emorragia sottocongiuntivale
Sofferenza corneale
Cataratta acuta
Emorragia preretinica
Formazione di membrane preretiniche
Emorragia coroideale
Neovascolarizzazione coroideale
Riflesso oculo - cardiaco
Vantaggi e svantaggi del LASER nei confronti della CRIO
Buona esperienza del chirurgo
Difficoltà con: scarsa midriasi
persistenza tunica vasculosa
opacità corneali e/o cristallino
Rischio di fotocoagulare aree indesiderate
Maggiore durata di trattamento rispetto alla Crio
Pochi effetti locali
Minore incidenza Miopia
Ottima efficacia
Buon tempo di regressione
ROP zona I: no apertura congiuntiva
Si evita aggressione sclerale
Migliore dosaggio rispetto alla Crio
Minimi effetti sistemici
Cicatrice Crio → Maggiore incidenza Miopia
Indebolimento fibre sclerali
Produzione mediatori chimici responsabili della crescita dell'occhio
Vantaggi e svantaggi del laser a DIODO nei confronti dell'ARGON laser
Migliore dosaggio
Maggiore compattezza e praticità
Agisce più in profondità
"Passa" meglio il cristallino
Più doloroso
Conclusioni
Tutti i prematuri necessitano di una prima visita oculistica completa entro la quarta settimana di vita
E' necessario eseguire periodici controlli per una corretta diagnosi
Tutti i prematuri (con ROP o senza) possono presentare una elevata percentuale di vizi refrattivi (miopia, astigmatismo) ed alterazioni della motilità oculare
E' necessario un lungo training per l'oculista
Essenziale il rapporto di collaborazione con i neonatologi
Appunti su: retinopatia del prematuro tesina, https:wwwappuntimaniacomuniversitamedicinaretinopatia-del-prematuro-rop25php, |
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