Patogenesi dell'asma
La malattia asmatica è caratterizzata dall'infiammazione cronica delle vie aeree (Figura 5). Benché non sia ancora stato definito il rapporto tra entità del processo
infiammatorio e gravità della patologia asmatica (Cohn et al., 2004; Bousquet et al., 2000), l'infiammazione è persistente e interessa tutte le vie aeree, in particolar
modo in bronchi di medie dimensioni. Il processo infiammatorio acuto e cronico tuttavia può arrivare ad interessare anche il parenchima polmonare e le vie aeree
più piccole, cioè il cui diametro è inferiore a 2 mm (Kraft et al., 1996).
La malattia asmatica si può dividere in 2
tipologie: estrinseca, cioè indotta da allergeni che scatenano
una
reazione
indotta
di
tipo
I
mediata
dalle
IgE,
e
intrinseca, cioè non riconducibile ad una reazione immunitaria. Alla componente infiammatoria si sommano
poi
modificazioni
strutturali
definite
"remodelling"
che rappresentano
i
processi
riparativi
in
risposta
all'infiammazione
delle
vie
aeree. Nell'asma di tipo allergico
è
presente
una
iperproduzione
di
IgE
e
un
infiltrato infiammatorio particolarmente ricco di eosinofili, basofili, mastociti e linfociti Th2, risultante dall'espressione di chemochine specifiche (eotassine) sull'epitelio polmonare, sull'endotelio microvascolare e sui macrofagi tissutali (Komya et al., 2003). L'infiammazione è legata alla differenziazione
dei linfociti T, cellule che orchestrano la risposta infiammatoria attraverso il rilascio di varie
citochine multifunzionali (Robinson et al., 1992), in Th2, per opera delle cellule dendritiche e dei macrofagi. L'attivazione dei linfociti T comunque non sembra
caratteristica esclusiva della patologia asmatica, in quanto la loro attivazione e infiltrazione è
presente anche in altre malattie delle vie aeree come le bronchiti croniche e le broncoectasie (Saetta et al., 1993).
Anche i linfociti Th1 però partecipano all'infiammazione essendo citotossici, soprattutto nei casi di asma severo (Abdulamir et al., 2008). Sono presenti anche le cellule natural killer (NK) che rilasciano citochine stimolanti
sia i Th1 che i
Th2 (Akbari et al., 2006). Anche i mastociti e gli eosinofili svolgono il ruolo di
cellule effettrici nella risposta
infiammatoria, in quanto secernono numerosi
mediatori infiammatori preformati o neoformati, che agiscono direttamente o indirettamente sulle vie aeree (Jacoby et al., 2001). Nell'infiammazione acuta il
legame allergene-IgE sui mastociti e sui macrofagi, causa degranulazione e liberazione di istamina, adenosina, specie reattive dell'ossigeno, eparina e proteasi. L'attivazione provoca
la
sintesi
di
citochine,
chemochine,
fattori
di
crescita, ossido nitrico e
eicosanoidi (PGE2 e il LTC4) che sono potenti broncocostrittori. I basofili sono importanti nella fase tardiva dell'infiammazione poiché mantengono la produzione di IgE e l'eosinofilia (Larche et al., 2003),
provocano iperresponsività e broncocostrizione, vasodilatazione e ipersecrezione di muco, edema e stravaso proteico. Nell'asma di tipo cronico l'epitelio è molto più suscettibile all'azione degli agenti esterni e dei mediatori dell'infiammazione. Essendo sottoposto a infiammazione cronica, l'epitelio mette in atto un processo di riparazione continuo (Holgate et al., 2007) producendo fattori di crescita
ed
enzimi. Anche i miofibroblasti e le stesse cellule infiammatorie producono fattori di crescita ed enzimi che sono responsabili del processo di fibrosi
e
dell'angiogenesi, della formazione di nuovi nervi e dell'ipersecrezione di muco. La mancanza di un sistema efficiente di riparazione, provoca iperresponsività e progressiva ostruzione delle vie aeree, dovuta anche alla produzione, da parte dei nervi sensoriali, di neurotrofine sensibilizzanti e
neuropeptidi infiammatori (Groneberg
et
al.,
2004).
Per
questo
motivo
i mediatori e i fattori di crescita
coinvolti nel rimodellamento delle vie aeree
sono
diventati
i nuovi target per strategie terapeutiche "antiremodelling" (Figura 5).