Meningiti
virali
Il quadro clinico è
essenzialmente costituito da febbre e da sindrome meningea di varia intensità.
Sintomatologia. I sintomi
possono apparire bruscamente o essere preceduti da prodromi aspecifici
(faringodinia, mialgie, anoressia, nausea); la febbre
ha talvolta comportamento bifasico, talvolta si
mantiene continua o remittente, su valori elevati per
7-8 giorni.
L'interessamento
meningeo (cefalea, rigor nucale
e rachideo, vertigini) si risolve generalmente in 15-20 giorni senza reliquari.
Il liquor appare
iperteso, limpido o appena opalescente, con pleiocitosi
linfocitaria (solo nelle prime 48 opre possono
prevalere i neutrofili); in media, gli elementi
cellulari sono 50-1000/μL.
La protidorrachia è lievemente aumentata, la glicorrachia e la clorurorrachia
sono normali.
Diagnosi. La diagnosi eziologica può essere effettuata
con l'isolamento del virus da liquor o con l'identificazione del suo genoma mediante la
PCR (che identifica gli enterovirus,
HBV, HSV, cytomegalovirus, virus JC, virus della
varicella e dello zoster).
Gli agenti
maggiormente chiamati in causa sono gli enterovirus,
il virus partitico, il virus della coriomeningite
linfocitaria, il virus herpes simplex e il cytomegalovirus.
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