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Leishmaniosi
Sono malattie infettive provocate da protozoi del genere Leishmania, parassiti dell'uomo e di numerosi animali domestici e selvatici. Nell'uomo l'infezione può causare una leishmaniosi viscerale oppure una leishmaniosi cutanea o mucocutanea.
I vettori sono le femmine di numerosi flebotomi.
Patogenesi: l'infezione è contratta per puntura del vettore. Quando il flebotomo punge l'uomo, i promastigoti vengono immediatamente fagocitati dagli elementi del sistema monocitico-macrofagico della cute, tramutandosi in amastigoti. Nel punto di penetrazione si verifica una lesione primaria consistente in una proliferazione di istiociti, plasmacellule e altre cellule che fagocitano le leishmanie. In esse si ha un'attiva moltiplicazione dei protozoi, finchè si costituiscono ammassi di 50-200 parassiti che distruggono la cellula e liberano nuove leishmanie che verranno fagocitate a loro volta e faranno lo stesso ciclo di cui sopra. A seconda dei tempi d'intervento delle difese cellulo-mediate le leishmanie possono essere distrutte nella sede d'inoculo (tempi brevi - leishmaniosi cutanea; tempi intermedi - leishmaniosi mucocutanee) oppure nell'organo raggiunto (leishmaniosi viscerale).
Leishmaniosi viscerale
Eziologia ed epidemiologia. E' dovuta alle specie raggruppate nel complesso Leishmania donovani. L. infantum è presente nel bacino del Mediterraneo.
Il serbatoio è rappresentato dall'uomo in India, da roditori e dai cani.
Sintomatologia: periodo di incubazione dura da
Diagnosi E' suggerita dalla clinica per il riscontro di febbre, epatomegalia e soprattutto splenomegalia, protidogramma sballato. La conferma è ottenuta con la dimostrazione delle leishmanie nella biopsia midollare o splenica (colorazione di Giemsa) o anche dalla biopsia epatica.