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DERMATOFITI
Secondo l'ambiente in cui vivono si distinguono specie geofile, antropofile e zoofile (animali da allevamento o domestici, soprattutto il gatto, che viene colpito da microsporum canis ed è in genere asintomatico). La trasmissione può avvenire per via interumana, da animale ad uomo e dal terreno all'uomo.
Dermatofitosi della cute glabra
Sulla cute glabra tendono a estendersi a cerchio, formando una chiazza piana, eritematosa (per infiammazione) e desquamativa (per la disgregazione della cheratina); sugli arti e sul tronco hanno un margine ben delineato, perfettamente circolare. I dermatofiti si insediano dove la cute è più umida (come gli spazi interdigitali); in particolare, tinea pedis e cruris sono frequenti nel mondo occidentale per l'eccesso di lavaggio.
L'immunosoppressione parziale, indotta da corticosteroidi topici somministrati per errore, può, specialmente al volto, mascherare a lungo una tinea (tinea incognita), attenuandone la componente infiammatoria e specialmente quella vescicolosa. È resistente al cortisone e in genere molto estesa.
Si distinguono a seconda della localizzazione.
A) Tinea corporis (Trichophyton rubrum e Microsporum canis)
Tutti i dermatofiti possono causarla: il contagio è interumano, o più spesso, per contatto con animali infetti (soprattutto gatti randagi). La lesione tipica è una chiazza piana, rotondeggiante, eritematosa e desquamativa, pruriginosa, con risoluzione centrale e margini netti vescicolosi. La chiazza tende ad aumentare di diametro e a confluire con quelle vicine.
B) Tinea cruris (T. rubrum)
È contagiosa (contagio è interumano), ed è forse la forma più comune (quasi esclusiva dei maschi). Può dare luogo a vere epidemie, specialmente fra gli atleti. La chiazza è analoga a quella di tinea corporis, e la zona elettiva è l'inguine sinistro e la zona vicino alla coscia (si estende poi all'altro inguine e progressivamente verso i glutei). Lo scroto è sempre risparmiato.
C) Tinea pedis e manuum (T. rubrum)
È la forma più comune, ma rara prima della pubertà. È anch'essa molto diffusa tra gli atleti (piede d'atleta), nei soggetti che usano scarpe di gomma e in quelli con iperidrosi plantare. Spesso sono colpiti solo una mano (più raro) o un piede, a livello degli spazi intertriginosi (penultimo e ultimo), causando macerazione del tessuto; ai piedi si ha spesso la sovrapposizione di batteri Gram-negativi, che dà un quadro più infiammatorio e più grave, spesso maleodorante. Il dorso non è mai colpito.
Dermatofitizie degli annessi
A) Tinea capitis (M. canis e T. violaceum)
È causata da microsporum canis e colpisce i bambini prepuberi, mai gli adulti (perché i loro capelli hanno sebo; dato che gli anziani ne hanno meno possono a volte essere colpiti), e guarisce spontaneamente alla pubertà. Il contagio è interumano o attraverso animali infetti (soprattutto gatti randagi). Si manifesta con una (o più, se è data da Trichophyton) chiazza di alopecia di discrete dimensioni al cuoio capelluto: la superficie è lievemente desquamante e i segni infiammatori sono scarsi.
La diagnosi si fa attraverso l'esame diretto o microscopico (ife o spore) o la coltura di un prelievo delle squame (richiede 10-15 giorni). È utile ai fini epidemiologici, ma non pratici.
Esistono
numerosi farmaci: il più usato
B) Tinea unguium (T. rubrum)
Colpisce le unghie del piede, soprattutto l'alluce: l'unghia è ispessita, cambia colore e non è compatta (onicomicosi). L'onicomicosi può aggiungersi a un'onicodistrofia preesistente (unghia non compatta, malformata, opaca, non per un fungo, ma, ad esempio, per problemi di circolazione o invecchiamento), che persiste anche dopo aver curato l'onicomicosi.
Sono necessari sei mesi di trattamento antimicotico, con terapie sia locali che sistemiche.
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