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Anafilassi
L'Anafilassi è una reazione sistemica acuta determinata dalla secrezione massiva di mediatori da mastociti e basofili. Si presenta con manifestazioni cliniche diverse. Tra queste la compromissione respiratoria e cardiovascolare sono frequentemente fatali.
La Reazione anafilattoide si presenta con quadri clinici indistinguibili da quelli dell'anafilassi, ma avviene con meccanismi non IgE-mediati, spesso con formazione dei complessi Ag - IgG - FcγRII. O anche con attivazione diretta dei mastociti (forse per alterazione osmotica di membrana) o con attivazione dei recettori C5aR e C3aR. I mezzi di contrasto e gli anestetici possono agire sul mastocita per l'attivazione diretta. Gli Ab monoclonali possono formare immunocomplessi con le IgG e dare reazione anafilattoide.
Nella reazione anafilattica il legame con Ag - IgE - FcεRI sui mastociti scatena il rilascio dell'istamina; mentre nella reazione anafilattoide, l'attivazione del FcγRII su basofili e l' FcγRIII sui macrofagi induce il rilascio del PAF.
Il tempo di insorgenza di queste reazioni è di solito "immediato" (minuti 2 ore), ma può essere ritardato fino ad alcune ore.
Nell'uomo non c'è correlazione tra quantità di IgE specifiche e gravità della reazione.
Gli agenti che causano più frequentemente anafilassi sono: le punture di imenotteri, le arachidi, e in aumento gli antibiotici, gli anestetici e i mezzi di contrasto.
L'effetto dell'istamina e del PAF è la vasodilatazione.
Gli eventi che si susseguono in una reazione anafilattica sono:
aumenta la frequenza respiratoria (FR) e quella cardiaca (FC), ovvero c'è tachipnea e tachicardia, mentre diminuisce la pressione arteriosa;
vi è una caduta rapida della FR e della FC, mentre la PA continua a scendere: il soggetto va, cioè, in bradicardia e bradipnea;
se non vengono attuati presidi, il paziente va in arresto cardio-respiratorio per shock che, in questo caso è uno shock distributivo perché c'è uno squilibrio tra la quantità di sangue in circolo e quella nelle regioni periferiche, vaso dilatate.
Si può, così, distinguere in stadi la reazione anafilattica:
stadio 1: orticaria e/o angioedema
stadio 2: dispnea, sintomi gastrointestinali
stadio 3: tachicardia, ipotensione, shock
stadio 4: arresto cardio-circolatorio
Ad un soggetto che viene alla nostra osservazione vanno rilevati: lo stato di coscienza, la FC e la PA, la FR e la saturazione di ossigeno, la temperatura e la diuresi.
Possono essere presenti: orticaria, angioedema, cute fredda e umida, sudorazione fredda, pallore e riempimento capillare ritardato; sintomi gastrici, raucedine, starnuti, stridore laringeo e voce bitonale per edema laringeo, disfagia.
In anestesia generale, gli unici parametri che possono essere monitorati sono la PA e la saO2: bruschi cali improvvisi della PA o della saO2 o la comparsa di aritmie, possono essere suggestivi di reazione anafilattica da anestetico.
La terapia d'urgenza consiste:
assicurare la pervietà delle vie aeree, se necessario intubare
definire lo stato di coscienza e i parametri vitali
se necessario somministrare adrenalina i.m. o s.c. in dose 0,3-0,5 ml di soluzione 1:1000 ripetibile dopo 10 min; può essere somministrata e.v. diluita 1:10.000 o 1:100.000 solo con
monitoraggio ECG. La tachicardia non costituisce MAI controindicazione alla somministrazione di adrenalina nello shock anafilattico. È il farmaco di prima scelta e blocca prima di tutto il broncospasmo e l'ipotensione; successivamente anche i mediatori molecolari.
il trattamento successivo prevede l'utilizzo di antistaminici anti H2, beta2agonisti e corticosteroidi, nel caso antiaritmici o agenti inotropi
L'anafilassi bifasica è una reazione caratterizzata dal ripetersi dell'episodio acuto (ipotensione, tachicardia, broncospasmo, sintomi cutanei e gastrointestinali) a distanza di 2-8 ore dal primo episodio ed indipendentemente dal trattamento. Può verificarsi nel 20% dei casi di anafilassi sistemica severa pertanto non è possibile prevedere quali pazienti con anafilassi sistemica manifesteranno una anafilassi bifasica. Di conseguenza, tutti i pazienti che hanno presentato un episodio di anafilassi sistemica devono essere ospedalizzati e monitorati per 24 ore.
L'anafilassi protratta è quella condizione caratterizzata dalla persistenza dei sintomi respiratori e cardiovascolari dopo un episodio acuto per più di un ora e fino ad un giorno nonostante un adeguato regime terapeutico. Si verifica soprattutto nell'anafilassi da alimenti perché l'assorbimento continua anche dopo l'evento acuto.
Fattori di rischio per l'anafilassi severa sono: l'asma bronchiale; l'assunzione di beta-bloccanti o di ACEinib. In particolare nei pazienti in trattamento con b-bloccanti: l'anafilassi ha un decorso più severo (marcata ipotensione e broncospasmo) spesso protratto o recidivante ed è più resistente alla terapia. Alcuni sintomi iniziali (tachicardia) possono essere assenti perché mascherati dall'effetto del farmaco: ciò causa un ritardo nell'inizio del trattamento.
Test per il monitoraggio allergologico sono:
l'istamina e suoi metaboliti, ma si ritrovano nel siero solo nelle prime 2 ore dall'evento e nelle urine solo per 24 ore;
la triptasi sierica rimane dosabile per 12-24 ore ma è una dimostrazione certa di anafilassi;
ProstaGlandinaD2 e metaboliti, solo nelle urine;
cysLT
Criteri Diagnostici dell'Anafilassi
2. Due o più dei seguenti sintomi che insorgono rapidamente (da pochi minuti fino ad alcune ore) dopo l'esposizione ad allergeni probabili per quel paziente, oppure
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