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Mercato di concorrenza perfetta
la caratteristica principale del mercato di concorrenza perfetta è che nessuno dei soggetti possiede il potere di influenzare in qualsiasi direzione il prezzo di vendita del bene e la quantità. Esiste un n° definito di consumatori, esiste un n° alto di consumatori, è necessario che sia lo stesso prodotto, si devono sapere le condizioni del mercato, è importante che non ci siano barriere ne in entrata ne in uscita.
Nel modello di concorrenza perfetta - se aumenta l'offerta il prezzo diminuisce - se aumenta il numero di consumatori allora vince chi ha la possibilità di pagare di più e quindi aumenta il prezzo - così facendo aumenta il n°di consumatori e tutto si equilibra - c'è un tipo di concorrenza virtuosa.
La determinazione del prezzo di equilibrio:
se il prezzo di vendita ad esempio di un paio di scarpe aumenta ne deriverà che la quantità di scarpe complessivamente acquistata dai consumatori diminuirà. Aumenterà invece se il prezzo diminuisce.
Di conseguenza la curva di domanda aggregata è ottenuta sommando tutte le curve di domanda individuali. In corrispondenza di ogni livello del prezzo essa indica la quantità del bene complessivamente domandata dai consumatori.
Il prezzo di equilibrio corrisponde al punto di incontro delle curve di domanda e offerta di mercato e di conseguenza ogni impresa sarà costretta a applicare quel prezzo se vuole vendere.
Nel mercato di concorrenza perfetta i costi che sostiene un impresa devono essere minori dei ricavi che essa dovrebbe ottenere quindi le curve vanno sotto il prezzo di equilibrio.
Se un impresa fissa un certo costo per un certo prodotto ad esempio i propri costi sono 100 fissa il prezzo a 150 se le altre imprese hanno gli stessi costi e gli vanno bene il prezzo fissato si verifica la cosiddetta legge di Jevons. Ma se le imprese fissano costi diversi il consumatore tenderà ad acquistare il prodotto che viene meno. Di conseguenza le imprese che avevano fissato prezzi più alti sono costretti ad abbassare il prezzo per poter vendere fino a che tutte le imprese vendono lo stesso prodotto allo stesso prezzo.
Così risulta applicata la legge di Jevons che dice che in un mercato di concorrenza perfetta il bene viene offerto allo stesso prezzo da tutti i venditori.
LA CONDIZIONE DI EQUILIBRIO
Un impresa è in equilibrio quando avrà prodotto quella quantità di prodotto in corrispondenza della quale la differenza tra costi totali e ricavi totali sarà massima. Quindi il profitto totale raggiunge il livello massimo quando il costo addizionale e il ricavo addizionale dell'ultima unità prodotta coincidono. In tutti i costi di produzione è incluso per convenzione un piccolo margine di profitto.
Si può dire che la condizione di equilibrio del mercato di concorrenza perfetta è
costo marginale = prezzo
L'EQUILIBRIO DI BREVE PERIODO:
le possibili situazioni dell'equilibrio di breve periodo sono 3.
1)l'impresa è insufficiente: qualunque sia il n° di unità prodotte ogni unità costerà all'impresa un
importo maggiore del prezzo di vendita. Naturalmente l'impresa è in perdita.
(è sotto il livello ed è tutto in perdita , ha un costo superiore al prezzo che si può vendere, alla lunga questa impresa sarà fuori)
2)l'impresa è un po' più efficiente: essa riesce a produrre il bene a costi inferiori. In questo caso i
costo sono uguali al prezzo di mercato.
(in questa impresa non c'è extraprofitto, ma non c'è neanche della perdita, alla lunga questa impresa può restare ma senza avere ricavi evidenti)
3)l'impresa è efficiente: il costo medio minimo è molto inferiore al prezzo di vendita. Questa
impresa è in grado di ottenere degli extraprofitti.
(questa impresa riesce a produrre la stessa cosa delle altre imprese ad un costo più basso, quindi guadagna molto di più e alla lunga sicuramente questa impresa durerà)
il caso 1 ed il caso 3 possono fondersi assieme per dare il 2° caso.
L'EQUILIBRIO NEL LUNGO PERIODO:
nel breve periodo le imprese non sono in grado di modificare le quantità impiegate di tutti i fattori produttivi.
nel lungo periodo l'imprenditore può modificare le tecniche produttive variando le quantità impiegate di tutti i fattori produttivi. Le imprese esistenti possono uscire dal mercato e imprese nuove possono entrarvi.
Alla fine tutte le imprese si trovano nella situazione che la quantità di equilibrio è quella in corrispondenza della quale il costo medio è quello coincidente con il prezzo di vendita. Le imprese ne saranno in perdita ne avranno l'extraprofitto ma il profitto normale.
Mercato monopolistico:
la caratteristica principale del mercato monopolistico è che esistono un numero elevatissimo di compratori e venditori. Il monopolio puro è un mercato dove opera una sola grande impresa che controlla tutta la produzione. Le altre caratteristiche sono che il prodotto che l'impresa produce deve essere fortemente diverso da quello che producono le normali imprese, devono esserci forti barriere all'entrata e all'uscita del mercato da parte di nuove imprese.
Nel mercato monopolistico l'impresa ha il potere di fissare il prezzo che vuole al contrario della concorrenza perfetta. Infatti questa impresa è un price-maker cioè è in grado di imporre il prezzo che i consumatori dovranno pagare per acquistare il prodotto.
(all'aumentare del prezzo la domanda diminuirà ma senza cadere a zero e quindi l'impresa non andrà in fallimento)
LA CONDIZIONE DI EQUILIBRIO: per raggiungere l'equilibrio il monopolista dovrà fissare nello stesso tempo sia il prezzo che la quantità prodotta. Quindi la condizione di equilibrio del monopolio deve essere costo marginale = ricavo marginale
(concorrenza perfetta) il costo marginale è sempre uguale al prezzo e quindi il prezzo non è modificabile e quindi è sempre uguale.
(mercato monopolistico) il costo marginale è uguale al ricavo marginale e quindi l'offerta totale viene da una sola impresa e il prezzo può spostarsi cioè è modificabile.
L'EQUILIBRIO DI BREVE PERIODO: per massimizzare il proprio profitto il monopolista adotterà la regola dell'equilibrio spingendo la produzione fino al livello in corrispondenza il quale costo marginale e ricavo marginale sono uguali.
Confronto di equilibrio tra concorrenza perfetta e monopolio: nel monopolio il prezzo di vendita è superiore mentre la quantità prodotta è inferiore, nella concorrenza perfetta no. Il monopolio è una forma di mercato inefficiente in quanto comporta l'esistenza di un margine inutilizzato di capacità produttiva.
CONCORRENZA MONOPOLISTICA
mentre in concorrenza perfetta il bene o il servizio offerto da tutte le imprese è identico, nel mercato della concorrenza monopolistica il prodotto si differenzia da impresa ad impresa.
Per differenziazione del prodotto si intende il processo che crea differenze reali o immaginarie in prodotti simili. Le differenze reali sono quelle riguardanti la qualità, il gusto. le differenze immaginarie sono quelle che puntano sulla psicologia del consumatore come la confezione o il colore.
Ma la differenziazione del prodotto induce i consumatori a credere che i prodotti simili siano del tutto diversi. Nella concorrenza monopolistica ogni venditore dispone di un certo potere di mercato cioè aumentare il prezzo di vendita senza che la quantità venduta cada a zero.
L'EQUILIBRIO DI BREVE E LUNGO PERIODO: l'impresa massimizza il proprio profitto quando produce nella quantità in corrispondenza la quale costo marginale = ricavo marginale. Il costo medio di equilibrio coincide con il prezzo di equilibrio e così si ha solo un profitto normale.
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