SCIENZE
DELLE FINANZE
Evoluzione storica dell'ordinamento tributario:
Il nostro sistema tributario e alquanto recente, nacque nel 1861 (con
l'unità d'Italia) dalla fusione di quello del Regno di Sardegna con i sistemi
degli Stati presenti sul territorio nazionale. Lo schieramento politico che
assunse la guida del governo nel primo quindicennio post-unitario, fu la destra
storica, per ben 15 anni. Nei primi anni gran parte delle spese del nuovo Regno
furono finanziate ricorrendo a prestiti e lasciando inalterata la pressione
fiscale; il governo intervenne abolendo i dazi doganali ed estendendo tasse del
Regno di Sardegna. Il nuovo sistema si basava su tasse di registro, tasse di bollo
e tasse ipotecarie. Con questa politica non si ottennero i risultati sperati e
nel 1864 si ebbero le prime novità tributarie: 1) i redditi dall'impiego del
puro capitale (es: imposta sui depositi presso le banche) 2) redditi misti di
capitale e lavoro (quelli che derivano da attività di lavoro autonomo e
dipendente) 3) redditi di lavoro (salari, stipendi e pensioni). Ogni categoria
veniva tassata separatamente e con modalità diverse. Nel 1878 salì al governo
la sinistra; il leader Benedetto Cairoli pose tra i punti principali del suo
programma politico la riduzione dell'imposizione fiscale. Da questo periodo
seguirono ben 5 riforme, individuate con il nome dei ministri che le hanno
varate. Tra queste, nel 1951, la riforma Vanoni: introdusse la
dichiarazione unica, analitica, annuale e obbligatoria per l'accertamento
dell'imposta complementare, ridusse l'aliquota di molte imposte e abrogò una
serie di tributi.
Nel 1997 con la riforma Visco
si è dato inizio all'epoca del fisco
telematico, con l'invio in rete delle dichiarazioni da parte di banche,
posta e intermediari. Un uso positivo del mondo telematico viene visto
nell'evoluzione del sistema tributario; accanto al fisco telematico troviamo
l'anagrafe tributaria ossia un servizio elettronico informativo che tramite un
sistema centrale e più sistemi periferici, consente di identificare, attraverso
il codice fiscale i contribuenti e di elaborare tutti i dati e le notizie
necessarie per valutare la loro capacità contributiva. Grazie a questo servizio
gli incaricati dell'accertamento e del controllo delle dichiarazioni sono in
grado di individuare con maggiore facilità gli illeciti tributari. A ogni
contribuente viene assegnata una cartella nella quale ci vengono immessi i
relativi dati, suddivisi in 4 archivi: Archivio contabile delle imposte
dirette, archivio contabile dell'iva, archivio contabile del registro e
l'archivio anagrafico. Con specifici sistemi di controllo, come lo "scambiatore
di messaggi" è possibile effettare i cosiddetti "controlli incrociati" tramite
collegamenti telematici con le banche-dati di tutte le pubbliche
amministrazioni.