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Scienza delle finanze




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SCIENZA DELLE FINANZE


E-commerce

L'area del commercio elettronico costituisce la più esplosiva tra le fasi di crescita della rete. Internet, infatti, fornisce opportunità di business, non solo ai produttori di hardware, software e gestori di linee telefoniche ma anche a chi utilizza la rete per affari pubblicizzando la propria attività e vendendo i propri prodotti (beni e servizi).


Il web è stato l'elemento giusto per la fortuna d'internet permettendone il lancio su scala mondiale e consentendo l'ingresso d'enormi potenze commerciali, correlato ad una crescita incredibile d'utenti. Il segreto di questo tipo di comunicazione è racchiuso in un linguaggio capace di essere letto da più piattaforme, l'ipertesto, un testo arricchito da grafica, suoni ed animazioni, che garantisce l'interattività.


Oltre alle nuove categorie di aziende e di mercato anche le aziende con il mercato di riferimento tradizionale hanno dovuto sviluppare delle strategie di rinnovamento per non subire la concorrenza e riuscire a mantenere il vantaggio competitivo.


Riguardo al fattore economico, il web è un mezzo semplicissimo per la vendita on-line. Nella rete possiamo trovare una sorgente d'informazione pressoché illimitata; i messaggi sono presenti sempre, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e il potenziale cliente non è più obbligato a subire una pubblicità passiva ed indesiderata, come quella su riviste o in tv, ma è lui stesso ad essere interessato e a visitare il sito dell'azienda che offre il prodotto. Le grandi aziende hanno trovato in internet la facilità di comunicare con il grande pubblico riducendo i costi di trasmissione delle informazioni.

Spesso di tratta di fornire informazioni sulle prestazioni di una serie di prodotti disponibili sul mercato, sulle condizioni di utilizzo, e di segnalare novità in anteprima per attrarre il cliente. A completamento, non mancano servizi ausiliari che aumentano il livello d'interesse in modo da creare le condizioni perché il cliente torni a visitare periodicamente il sito: notizie in linea, novità sul business, marketing, ricerche personali ecc..

Il questo momento si pensa ad Interne con un nuovo mezzo per eliminare i passaggi intermedi tra il produttore e il consumatore, facendo così diminuire il costo del prodotto per il consumatore, una grossa comodità ed economicità, si, ma come è facile capire, un rischio non da poco per il mercato del lavoro.


Esistono almeno due grosse tipologie di e-commerce:


Business - to - business: transizioni commerciali fra imprese (commercio all'ingrosso);

Business - to - consumer: transizioni con il consumatore finale (commercio al dettaglio).


I LIMITI DELL'E-COMMERCE

Si parla di internet come la forma di comunicazione che nel giro di un decennio ingloberà tutte le altre preesistenti: carta stampata, radio, televisione, poste.

Nonostante questo fenomeno sia in costante aumento, non è ancora sufficiente per fare decollare il commercio elettronico in Italia.

Oltre a questo problema ce ne sono altri, di varia natura:


Cultura psicologica: l'acquirente non può fare contrattazioni sul prezzo e deve rinunciare al rapporto umano di consulenza e fiducia che istaura con il venditore; non può toccare con mano, guardare accuratamente il prodotto e provarlo;

Forme di pagamento: nel commercio elettronico sono accettate soprattutto carte di credito e quindi c'è una gran limitazione dovuta alla scarsa diffusione di queste; sono inoltre poco frequenti altri metodi di pagamento anche se esistenti.

Sicurezza delle transizioni: il compratore è ritroso di fronte il lasciare il proprio numero di carta di credito e i propri dati nella rete; questo perché non ha molta conoscenza delle procedure di sicurezza e dei marche delle aziende operanti nella sicurezza dell'e-commerce e delle relative forme di pagamento.


Tributi, tasse, contributi e imposte

Le Entrate Derivate ( o tributi)


Le entrate derivate ovvero i tributi, sono sottrazioni di ricchezza alle economie private operate dallo Stato in virtù della sua sovranità, o dagli enti pubblici a cui lo Stato ne ha attribuito la facoltà (regioni, province, comuni, ecc..), allo scopo di far fronte alle esigenze dell'attività finanziaria pubblica.

I tributi hanno la natura di prestazioni obbligatorie, in quanto, imposte per legge. Sono entrate coattive che hanno come presupposto la podestà di imperio dello Stato e il dovere dei membri della collettività di contribuire al funzionamento delle pubbliche istituzioni. Sono quindi regolati da norme di diritto pubblico.

Vi sono tre categorie di tributi che presentano un diverso grado di coattività: minimo nella tassa, maggiore nel contributo, massimo nell'imposta.













La Tassa

La tassa è un tributo applicato nei confronti di chi richiede un servizio speciale, ossia un servizio che, soddisfa esigenze individuali. Nella tassa il carattere della coattività non è molto rilevante perché il tributo viene prelevato solo se viene richiesto il servizio.

La funzione della tassa, quindi, è di far sì che alla spesa di un servizio pubblico contribuiscano in modo particolare gli utenti, i quali ne traggono individualmente vantaggio.


I Contributi

Il  contributo può essere sia un prelievo obbligatorio effettuato dallo Stato nei confronti dei soggetti che ottengono un beneficio personale da un servizio pubblico, sia un'erogazione effettuata dallo Stato a sostegno di un'attività produttiva (contributi agli olivi cultori o alle aziende comunali di trasporto, sussidi legati all'impiego di lavoratori disabili o alla riduzione dei fattori di inquinamento, contributi in conto interessi per mutui accesi per finalità gestionali o di investimento ecc.).


Le imposte

Le imposte sono prelievi forzosi effettuati dallo Stato nei confronti delle imprese e delle persone fisiche e traggono origine dalla necessità dello Stato di finanziare la spesa pubblica e perseguire gli obiettivi di politica economica.
Le imposte a loro volta vengono suddivise in imposte dirette e imposte indirette.


Imposte dirette così chiamate poiché gravano direttamente sul reddito. Sono imposte dirette l' IRE (imposta sui redditi), l'IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) e l'IRES (imposta sul reddito delle società).




IMPOSTA SUL REDDITO (I.R.E)


L'imposta sul reddito è l'imposta centrale del sistema tributario e si applica sul reddito delle persone fisiche.

Si tratta di un'imposta progressiva per scaglioni, poiché il reddito viene suddiviso in fasce tassate ognuna con un'aliquota diversa.

L'IRE è un' imposta personale in quanto dal reddito vengono dedotte alcun spese del contribuente come le spese mediche e i carichi per famiglia.

I redditi che concorrono alla formazione della base imponibile possono essere:

fondiari (affitto di un appartamento o di un terreno);

di capitale (utili derivanti da partecipazione a società);

di lavoro dipendente;

di lavoro autonomo;

d'impresa;

diversi.


Il reddito complessivo è l'insieme dei redditi percepiti da uno stesso soggetto in un anno.



L'IMPOSTA REGIONALE SULLE ATTIVITA' PRODUTTIVE (I.R.A.P.)


L'Irap, acronimo di Imposta regionale sulle attività produttive, è stata istituita con il D.Lgs. 15 dicembre 1997 n.446. E' un'imposta di competenza regionale che, nella sua applicazione più comune, colpisce il valore della produzione netto delle imprese ossia in termini generali il reddito prodotto al lordo dei costi per il personale e degli oneri e dei proventi di natura finanziaria.

Soggetti passivi d'imposta

Sono soggetti all'Irap (ex art.3 D.Lgs. 446/97):

  • S.p.a, S.r.l, S.a.p.a
  • Enti che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di una attività commerciale
  • Amministrazioni pubbliche (Stato, Regioni, Provincie, Comuni, ecc.)
  • Enti non commerciali residenti
  • Società ed enti non residenti di qualsiasi tipo
  • S.n.c e S.a.s
  • Persone fisiche esercenti attività commerciali o di lavoro autonomo
  • Produttori agricoli (solo se non esonerati)

L'IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETÁ (I.RE.S.)

L'IRES, acronimo di Imposta sul reddito delle società è una imposta proporzionale con aliquota del 33%, avente come oggetto il reddito percepito da tutti i soggetti diversi dalle persone fisiche e dalle società di persone (Società di capitali, enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio e non residenti).

Imposte indirette così chiamate poiché non gravano direttamente sul reddito, ma su i consumi. Sono imposte indirette l'IVA (imposta valore aggiunto) e l'ICI (imposta comunale sugli immobili).




L'IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (I.V.A.)

L'IVA, acronimo di Imposta sul Valore Aggiunto, è un'imposta delle legislature europee. La sua disciplina è quasi interamente contenuta nel relativo Testo Unico, ossia il D.P.R. 633/1972. La disciplina IVA è regolata a livello comunitario da dettagliate direttive, VI Direttiva CEE del 1977 e seguenti, allo scopo di rendere omogenea l'imposizione indiretta in tutta l'Unione Europea.

L'imposta sul valore aggiunto è un'imposta che colpisce solo il valore aggiunto di ogni fase della produzione, scambio di beni e servizi.

Funzionamento dell'IVA

Lo schema di funzionamento dell'imposta prevede che i soggetti passivi dell'imposta, i fornitori, debbano addebitare l'IVA ai propri clienti per il diritto di rivalsa in misura proporzionale al corrispettivo. Successivamente dovranno riversare all'erario l'imposta al netto di quella pagata sugli acquisti effettuati, facendo una detrazione.

L'IVA pertanto rappresenta un costo solamente per i soggetti che non possono esercitare il diritto alla detrazione e quindi solamente per i consumatori finali.


Presupposto dell'imposta

Esistono tre condizioni che devono essere rispettate perché un'operazione sia assoggettata ad IVA:

presupposto oggettivo: deve trattarsi di una cessione di beni o di una prestazione di servizi rientranti tra quelle previste dalla normativa;

presupposto soggettivo: le operazioni di cui al punto precedente devono essere effettuate nell'esercizio di imprese o di attività di lavoro autonomo, con conseguenza di tale norma, ad esempio, la non assoggettabilità ad IVA delle vendite effettuate da privati;

presupposto territoriale: le operazioni devono essere effettuate all'interno dello stato.

Possiamo quindi distinguere le operazioni in:

Imponibili: quando soddisfano tutte le condizioni di cui sopra e quindi devono essere assoggettate all'imposta;

Non imponibili: quando mancano del requisito della territorialità. Non sono soggette all'imposta ma devono rispettare gli altri obblighi formali e di registrazione imposti dalla normativa IVA;

Esenti: quando sono operazioni che soddisfano i tre presupposti ma sono escluse per espressa previsione normativa, ad esempio la cessione di valori postali e bollati, gli oneri finanziari, le prestazioni mediche odontoiatriche, eccetera;

Escluse: quando sono operazioni che non soddisfano uno o più dei presupposti dell'imposta o considerate tali per espressa previsione normativa. Le operazioni escluse non sono quindi soggette alla disciplina e agli adempimenti previsti: fatturazione registrazione, ecc.


Le importazioni, intese solamente quelle da un paese esterno all'UE, devono, in ogni caso, scontare l'IVA a prescindere dai presupposti di cui sopra.

Per le operazioni tra paesi dell'Unione Europea vige invece una normativa speciale.


Aliquote IVA

Esistono tre aliquote IVA in vigore:

- applicata ad esempio alle vendite di abitazioni con requisiti 'prima casa';

applicata normalmente alla cessione di alimenti o di abitazioni senza requisiti 'prima casa'

aliquota ordinaria, vale a dire che se la normativa tributaria non prevede specificatamente una delle due aliquote precedenti, questa ultima è l'aliquota da applicare.


L'IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI (I.C.I.)

L'Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.) è un'imposta diretta locale che grava sui fabbricati e sui terreni agricoli ed edificabili.

Istituita con il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, l'ICI si è rapidamente evoluta divenendo una delle entrate più importanti nel bilancio dei comuni italiani.

L'ICI non è progressiva come altre imposte, ma grava sul valore del fabbricato con una percentuale fissa decisa dal Comune con una apposita delibera. Un elenco aggiornato di queste delibere è disponibile sul sito dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).



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