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La finanza etica




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LA FINANZA ETICA


In generale con il termine finanza etica vengono individuati due distinte applicazioni degli strumenti finanziari:

  1. il microcredito, rivolto alle fasce di popolazione più deboli attuato dalle Banche dei poveri nei Paesi del Terzo mondo;
  2. l'investimento etico, cioè la gestione dei flussi finanziari raccolti con strumenti quali i fondi comuni per sostiene organizzazioni che lavorano nel campo dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione internazionale.


L'INVESTIMENTO ETICO


L'investimento etico, detto anche solidale, si propone il finanziamento di iniziative che operano nel campo dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione internazionale.

I fondi etici sono tipici di mercati molto evoluti come quelli anglosassoni, dove l'offerta è amplissima e può soddisfare un grande spettro di richieste etico-morali. Esistono fondi detti un po' impropriamente etici che pur non facendo selezione sui titoli devolvono in beneficenza parte degli utili.

Oggi sempre più istituti finanziari offrono prodotti di investimento i cui fondi sono destinati a questi scopi.

Uno degli strumenti utilizzati per la selezione del beneficiario dell'investimento è l'Ethical Screening (selezione etica in italiano), cioè la pratica di includere o escludere dei titoli da un portafoglio o un fondo pensione sulla base di giudizi etici sulle attività da lui svolte. Questo criterio di investimento nacque negli anni venti del secolo scorso in America, quando la Chiesa Metodista decise di non proibire più ai suoi fedeli l'accesso alla borsa, a condizione che il denaro non finisse nell'industria dell'alcol o delle scommesse. In Italia giunse alla fine degli anni settanta, con la costituzione delle mutue di autogestione (MAG).

PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA FINANZA ETICA


Ritiene che il credito, in tutte le sue forme, sia un diritto umano
Non discrimina tra i destinatari degli impieghi sulla base del sesso, dell'etnia o della religione, e neanche sulla base del patrimonio, curando perciò i diritti dei poveri e degli emarginati. Finanzia quindi attività di promozione umana, sociale e ambientale, valutando i progetti col duplice criterio della vitalità economica e dell'utilità sociale.
Le garanzie sui crediti sono un'altra forma con cui i partner si assumono la responsabilità dei progetti finanziati. La finanza etica valuta altrettanto valide, al pari delle garanzie di tipo patrimoniale, quelle forme di garanzia personali, di categoria o di comunità che consentono l'accesso al credito anche alle fasce più deboli della popolazione.

Considera l'efficienza una componente della responsabilità etica
Non è una forma di beneficenza: è un'attività economicamente vitale che intende essere socialmente utile. L'assunzione di responsabilità, sia nel mettere a disposizione il proprio risparmio sia nel farne un uso che consenta di conservarne il valore, è il fondamento di una partnership tra soggetti con pari dignità.

Non ritiene legittimo l'arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro
Il tasso di interesse, in questo contesto, è una misura di efficienza nell'utilizzo del risparmio, una misura dell'impegno a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai risparmiatori e a farle fruttare in progetti vitali. Di conseguenza il tasso di interesse, il rendimento del risparmio, è diverso da zero, ma deve essere mantenuto il più basso possibile, sulla base delle valutazioni sia economiche che sociali ed etiche.

E' trasparente
L'intermediario finanziario etico ha il dovere di trattare con riservatezza le informazioni sui risparmiatori di cui entra in possesso nel corso della sua attività, tuttavia il rapporto trasparente con il cliente impone la nominatività dei risparmi. I depositanti hanno il diritto di conoscere i processi di funzionamento dell'istituzione finanziaria e le sue decisioni di impiego e di investimento. Sarà cura dell'intermediario eticamente orientato mettere a disposizione gli opportuni canali informativi per garantire la trasparenza sulla sua attività.

Prevede la partecipazione alle scelte importanti dell'impresa non solo da parte dei soci ma anche dei risparmiatori
Le forme possono comprendere sia meccanismi diretti di indicazione delle preferenze nella destinazione dei fondi, sia meccanismi democratici di partecipazione alle decisioni. La finanza etica in questo modo si fa promotrice di democrazia economica.

Ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità sociale e ambientale
Individua i campi di impiego, ed eventualmente alcuni campi preferenziali, introducendo nell'istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo umano e sulla responsabilità sociale e ambientale. Esclude per principio rapporti finanziari con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e dell'ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.

Richiede un'adesione globale e coerente da parte del gestore che ne orienta tutta l'attività
Qualora invece l'attività di finanza etica fosse soltanto parziale, è necessario spiegare, in modo trasparente, le ragioni della limitazione adottata. In ogni caso l'intermediario si dichiara disposto ad essere 'monitorato' da istituzioni di garanzia dei risparmiatori.




Il grande problema di non poter accedere al credito è tipico delle attività microimprenditoriali.

Si tratta, infatti, di piccole attività individuali o famigliari, prive di garanzia o di stabilità e pertanto rifiutate dai canali creditizi tradizionali. Un problema evidente nei Paesi in via di sviluppo e nelle aree in crisi economica.

Il finanziamento di queste attività è detto microcredito; viene erogato tramite associazioni o consorzi fondati per risolvere questo problema. Le associazioni rientrano nel grande settore della Finanza Etica, raccolgono i risparmi dei cittadini del nord del mondo (in molti casi anche donazioni) per erogare microfinanziamenti a persone del sud del mondo. Evitando in questo modo che grandi prestiti siano malgestiti dai tanti intermediari che si frappongono fra chi dona e chi deve ricevere.

I beneficiari del prestito non sono le istituzioni o i governi, bensì i piccoli produttori, allevatori, artigiani e commercianti che grazie a questi microprestiti riescono ad avviare una propria attività lavorativa nel proprio Paese. Appartengono alle classi sociali disagiate ed in difficoltà.

Il prestito consente loro l'opportunità di generare un reddito da lavoro per poter assicurare cibo, cure mediche, assistenza scolastica ai propri figli ed una vita dignitosa senza dover essere preda dell'emigrazione o dello sfruttamento.

Lo sviluppo delle microattività nei Paesi in via di sviluppo permette la crescita delle comunità locali e di conseguenza uno sviluppo sostenibile 'dal basso' mediante una 'cooperazione decentrata' tra individui del Nord (donatori o risparmiatori) e del Sud del mondo, senza alcuna intermediazione governativa.


Per la finanza etica l'accesso al credito è un diritto di tutti.


La finanza etica, o alternativa, riprende il concetto di finanza presente nelle prime forme di economia bancaria. Il finanziamento o il prestito concesso dalle banche di un tempo era soprattutto sulla conoscenza della persona e sulla fiducia.

L'economia moderna ha giustamente fatto evolvere il sistema creditizio verso un approccio impersonale, basandolo esclusivamente sul capitale.

Il sistema creditizio moderno può in questo modo rispondere alle esigenze della società economicamente evoluta ma essere nello stesso tempo di forte ostacolo alle comunità di persone povere del Sud del mondo, costrette a restare emarginate proprio a causa della loro situazione di disagio.


LA PERSONA AL CENTRO DEL SISTEMA CREDITIZIO


La finanza etica pone nuovamente 'la persona' al centro del sistema creditizio senza comunque condannare il sistema capitalistico.

I prestiti etici finanziamo attività imprenditoriali, idee commerciali o piccole attività lavorative che altrimenti non avrebbero accesso al credito tradizionale. Il risvolto etico è proprio in questo punto, dare l'accesso al credito a tutti.

La finanza etica valuta prima dell'erogazione di un prestito sia gli aspetti economici sia quelli sociali o ambientali. L'obiettivo resta quello di ottenere un profitto, ma non è più il solo obiettivo primario. La massimizzazione del profitto è sostituita dal concetto di profitto minimo, mentre si aggiungono obiettivi di equità e di redistribuzione.

I beneficiari dei prestiti possono pertanto avviare le loro piccole attività produttive migliorando la condizione di vita di intere comunità di persone. Il tutto nel pieno rispetto dei valori e della cultura locale.

Gli obiettivi della finanza etica possono inoltre incentivare alcune forme si sviluppo sostenibili: l'agricoltura biologica, l'energia rinnovabile, il turismo responsabile, il rispetto dell'ambiente ecc.


La Finanza Etica parte dal presupposto-obiettivo di superare le barriere dell'accesso al credito.


LE GARANZIE DELLA MICROFINANZA


Le garanzie nella microfinanza sono fondamentali. L'assenza di garanzie è la principale causa per cui le persone in difficoltà nei Paesi in via di sviluppo non accedono al credito bancario tradizionale. Gli istituti di credito tradizionali richiedono obbligatoriamente garanzie patrimoniali prima di concedere un qualsiasi finanziamento. In questo modo le persone in condizioni di disagio restano tali per sempre.

La finanza etica non elimina il concetto di garanzia in quanto qualsiasi credito (anche etico) deve sottostare a criteri di rischio accettabili. Le garanzie richieste, sono però garanzie 'alternative' alle classiche garanzie patrimoniali richieste dalle banche tradizionali.

La finanza etica non sottovaluta l'insolvenza e, come una qualsiasi banca tradizionale, cerca di limitarla chiedendo garanzie. Queste sono comunque 'garanzie informali' e non solo patrimoniali.

le garanzie patrimoniali sono richieste in percentuale inferiore rispetto ai canali creditizi tradizionali

il credito etico si basa sulla conoscenza della persona che riceverà il prestito (non sul suo capitale) e del progetto che vuole realizzare.

Le attività che beneficiano maggiormente del credito etico sono le microimprenditorialità, attività caratterizzate da modelli di business semplici e facili da valutare.

La Banca Etica valuta le idee con una visione più ampia della singola persona fornendo contestualmente anche una funzione di consulenza tecnico-commerciale. Si pensi all'eventuale saturazione di un settore, la banca può consigliare di intraprendere altre attività economiche.

La banca etica può anche vincolare un'intera comunità locale nella sottoscrizione di un credito etico, evitando rapporti individuali. In cambio verrà chiesto di attuare un piano di risparmio, consentendo a tutti di ripagare il prestito etico ed allo stesso tempo di costruire il proprio patrimonio economico. I risparmi raccolti sono successivamente utili per essere riutilizzati come 'Fondi di Garanzia' per i nuovi prestiti, limitando in tal modo l'insolvibilità.

LE CARATTERISICHE DELLA FINANZA ETICA

Le banche tradizionali concedono prestiti individuali, ovvero erogati alla singola persona dopo aver presentato sufficienti garanzie patrimoniali.

Nel caso della finanza etica i prestiti possono essere erogati anche a gruppi di persone in cui ad essere responsabili della restituzione del prestito non sono i singoli individui ma l'intero gruppo ('solidarity group' o prestiti di gruppo).

Il 'solidarity group' rappresenta di per sé un'ulteriore garanzia per la solvibilità del credito, in quanto ad essere impegnate alla restituzione dell'importo finale non è una singola persona ma tutte le persone appartenenti al gruppo. Nel caso in cui una di queste dovesse diventare insolvibile saranno le altre a farsi carico della sua quota di restituzione. Queste persone sono generalmente appartenenti a comunità rurali radicate tra loro nel tempo da forti vincoli di parentela, aspetti che riducono ulteriormente la possibilità di comportamenti poco rispettosi verso gli altri o poco solidali.


GLI ORGANI DELLA FINANZA ETICA

Le MFI (MicroFinance Istitution) sono tutte le organizzazioni presenti nel settore della microfinanza o del microcredito.

Sono assimilate a questa categoria metodologie molto diverse tra loro. Si va dalle associazioni e Ong che erogano servizi di credito senza raccogliere il risparmio fornendo comunque assistenza tecnica, fino alle cooperative di risparmio e credito.

Ma il vero sistema operativo della finanza etica è rappresentato dalla MicroFinance Network (MFN), Rete di MicroFinanza in italiano, è un'associazione internazionale di istituti bancari specializzati nel microcredito. Nata nel in Bolivia su iniziativa della BancoSol, oggi ha sede a Washington.

I membri dell'MFN credono nella sostenibilità di istituti finanziari anche con una clientela da altri ignorata perché valutata insolvibile e sono tutti impegnati nel miglioramento della qualità della vita dei poveri attraverso l'erogazione di microcrediti, la gestione del risparmio ed altri servizi finanziari.

Scopo dell'MFN è di facilitare il flusso di informazioni e lo scambio di esperienze tra i suoi membri e, quando le condizioni locali lo permettono, incoraggia i suoi membri a diventare delle istituzioni finanziarie riconosciute dagli stati dove operano.

I membri dell'MFN sono divisi in 3 categorie:

istituti finanziari riconosciuti che erogano microcrediti (la gran parte);

organizzazioni non governative;

istituzioni che forniscono supporto tecnico.



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