UNA
GIUSTA RICETTA: INFORMAZIONE E PREVENZIONE
Come nel passato, anche al giorno d'oggi le
cause dello sfruttamento minorile sono varie e molteplici, da attribuirsi a
indigenze economiche, a precarietà familiari, a carenze affettive ed educative.
L'attenzione deve essere pertanto rivolta alle cause per intervenire sulle
stesse e pianificare un programma di intervento. Gli adulti spesso, sollecitati
dalla vita frenetica di oggi, faticano a vedere e ad "ascoltare" le sofferenze
disumane dei minori causate dagli adulti. Conforta il pensiero comune che
considera il bisogno di lavorare come un'azione intesa a tutelare la dignità e
il diritto di ogni singola persona, con la
necessità di introduzione di strumenti giuridici sempre più qualificati
assistiti da una giustizia che funzioni a pieno regime. La prevenzione è uno
degli obiettivi generali per debellare sin da subito eventuali iniziali
focolai di maltrattamento e sfruttamento
dei minori. Ad esempio, in Africa, in Asia, in America Latina, dove il problema
è ancora fortemente radicato e di cui abbiamo la maggior parte dei riscontri,
l'approccio educativo, verso quei bimbi impiegati in lavori di manodopera, è
applicabile in forma bilaterale. In primo luogo, risulta fondamentale
l'educazione alle famiglie che spesso utilizzano i loro figli per sopperire a
gravissimi disagi economici, educazione diretta all'informazione sull'esistenza
di associazioni ed enti assistenziali
istituiti appositamente per elargire aiuti, anche economici. In secondo luogo,
ma non per questo di minore importanza, è fondamentale l'educazione al bambino
che, liberato quanto prima dalla situazione di manovalanza forzata, viene
ricondotto in famiglia o, in casi difficili, all'interno di appositi centri
sociali di accoglienza dove seguirà un percorso di inserimento e riabilitazione
alla sua vera vita di bimbo corredata da pochi doveri e tanti divertimenti
propri della sua giovane età. La scuola rimane comunque un eccellente antidoto,
se obbligatoria; in India, dove ancora non è previsto alcun obbligo di
istruzione e frequentazione scolastica, il 50% dei minori lavora, a differenza
di Usa ed Europa dove l'obbligatorietà scolastica ha ormai debellato lo
sfruttamento minorile.