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Stato moderno
Lo stato moderno si è formato in europa tra il xvi e il xix secolo, durante la rivoluzione industriale. La sua formazione avviene attraverso un progressivo accentramento del potere e della territorialità dell'obbligazione politica. Infatti scompaiono le frammentazioni del sistema feudale in favore di un potere centrale, e anche la chiesa si subordina allo stato. Avviene una concentrazione del potere su uno specifico territorio. Lo stato acquisisce poi il monopolio legittimo dell'uso della forza, che avviene tramite la burocrazia e la polizia; la forza è necessaria per mantenere l'ordine interno e difendere la comunità da attacchi esterni. Infine lo stato moderno si basa sull'impersonalità del comando politico: la legittimazione proviene da regole, da un'obbedienza non dettata dalla paura ma dal riconoscimento da parte dei soggetti della legittimità del potere esercitato.
Per stato s'intende un'insieme di persone che si stanziano su un territorio e rispettano delle regole comuni. Gli elementi costitutivi dello s.m. Sono:
Il popolo
È l'elemento personale. Per popolo s'intende l'insieme dei cittadini italiani, cioè coloro che possiedono lo "status di cittadino" e sono titolari di diritti e doveri nei confronti dello stato. Per popolazione, invece, si intende l'insieme dei cittadini italiani, gli apolidi e gli stranieri. Lo stato italiano non riconosce l'apolidismo e richiede che tutti abbiamo una cittadinanza. Nel 1992, inoltre è possibile avere più di una cittadinanza per motivi oggettivi (lavoro) e l'art. 22 cost. Stabilisce che nessuno può perdere la cittadinanza per motivi politici. Si può diventare cittadini italiano per:
Il territorio
È l'elemento materiale dello stato e comprende lo spazio all'interno dei confini che possono essere naturali o convenzionali (artificiali). Esso comprende anche le acque marine fino a 12 miglia dalla costa, le navi e gli aerei ovunque si trovino, i consolati e le ambasciate. Nel territorio viene applicato l'ordinamento giuridico italiano.
La sovranita'
È l'elemento giuridico dello stato e consiste nella capacità dello stato di darsi delle regole obbligatorie per tutti i cittadini e gli oggetti presenti nello stato (sovranità assoluta). La sovranità è originaria perché non può essere concessa da un ente superiore allo stato. Quest'ultimo può concederla alle regioni (sovranità derivata). Il "potere d'imperio", cioè il potere d'imperare sui cittadini. Per evitare l'accentramento di quest'ultimo nelle mani di una sola persona (dittatura) si è arrivati alla tripartzione del potere (già teorizzata da montesquieu il quale aveva affermato:<<grazie alla tripartizione del potere, il potere controlla il potere>>) in:
Potere legislativo: emanazione di leggi obbligatorie (parlamento)
Potere esecutivo: concretizzazione delle leggi emanate dal parlamento (governe)
Potere giudiziario: controllare il rispetto della legge e applicare le eventuali sanzioni (magistratura).
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