Mercato
del lavoro
La disciplina del "mercato del
lavoro" lo scopo di proteggere i lavoratori dal rischio della
disoccupazione rimuovendo, o comunque, attenuando i fattori che ostacolano le
assunzioni al lavoro e la mobilità da un impiego ad un altro. Di regola, il
datore di lavoro non è libero di scegliere il lavoratore da assumere perché
deve, invece, avvalersi dell'intermediazione di appositi uffici del Ministero
del Lavoro, situati in ogni comune: gli Uffici
di collocamento. Ad essi è affidato il compito di raccogliere, in apposite
liste, i nominativi dei soggetti, in cerca di occupazione ordinabili in base
alle diverse: categorie, qualifiche professionali e condizioni di bisogno. Dopo
la caduta dell'ordinamento corporativo, si affermò il principio del monopolio
statale della collocazione dei lavoratori e quello della cosiddetta richiesta numerica da parte delle
imprese. Esse indicavano il numero dei lavoratori da assumere e delle loro
categorie e qualifiche professionali agli uffici di collocamento. Nel '91, a causa delle nuove esigenze
socio-economiche, si affermò, invece, l'assunzione per richiesta nominativa, che prevedeva l'indicazione nominativa del
lavoratore da assumere. Tale richiesta era, però, subordinata all'obbligo dei
datori di lavoro con più di 10 dipendenti, di riservare il 12% dei posti
liberi, ai lavoratori delle fasce deboli o svantaggiate. In caso di mancato
rispetto di tale riserva, l'assunzione nominativa era vietata, e si procedeva
con l'assunzione numerica. Nel 1996
venne, poi, introdotta l'assunzione
diretta senza, cioè, il ricorso al collocamento; il datore di lavoro deve,
però, comunicare immediatamente l'assunzione all'ufficio di collocamento
competente. Con il D. lgs. n. 469 del
1997: il Governo ha conferito alle regioni
e agli enti locali le funzioni ed i compiti di coordinamento del mercato del
lavoro; gli uffici periferici del Ministero del Lavoro sono stati sostituiti
dai cosiddetti centri d'impiego; sono state istituite le commissioni (regionali
e provinciali) per le politiche del lavoro con competenze in materia di mercato
del lavoro. Attualmente vige la regola dell'assunzione diretta di tutti i
lavoratori, con il solo vincolo, per i datori di lavoro, di inviare al centro
per l'impiego competente, i dati relativi al trattamento economico e normativo
del lavoratore. Una simile dichiarazione dev'essere consegnata anche a
quest'ultimo per evitare sanzioni amministrative. La legge tuttora prevede
l'iscrizione dei lavoratori nelle liste
di collocamento, presso il centro per l'impiego del comune di residenza, e
la distinzione degli iscritti in tre classi d'iscrizione: la 1° per i
lavoratori disoccupati; la 2° per i lavoratori occupati in cerca di un diverso
impiego; la 3° per i titolari di trattamenti pensionistici di anzianità o
vecchiaia che aspirino ad un'occupazione. Recentemente, anche per il settore
agricolo vale la norma dell'assunzione diretta. Una specifica disciplina è
stata, poi, introdotta per l'occupazione dei lavoratori extra comunitari e i
disabili. Per quanto riguarda i primi possono soggiornare in Italia per un
anno ai fini dell'inserimento nel mercato del lavoro, purché dotati di una
prestazione di garanzia da parte di un cittadino italiano (o straniero
regolarmente soggiornante in Italia) ha
dimostri di poter assicurare allo straniero alloggio, copertura dei costi per
il sostentamento ed assistenza sanitaria. Per quanto riguarda i secondi, questi
possono essere assunti in determinate percentuali stabilite da una Legge del
'99 e, cioè, il 7%. Hanno diritto al trattamento economico e normativo previsto
dalle leggi e dai contratti collettivi; e a adempiere a mansioni compatibili
con le loro minorazioni. Possono essere licenziati solo per giusta causa o
giustificato motivo o per riduzione di personale, comunicando dell'avvenuta
risoluzione del rapporto agli uffici competenti. I datori di lavoro che non
sono in grado di occupare l'intera percentuale di disabili cui sarebbero
tenuti, possono richiedere un parziale esonero, pagando, però, un contributo
esonerativi, per ogni disabile non assunto, al Fondo regionale per
l'occupazione dei disabili.