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La pubblica amministrazione
Quando le leggi vengono approvate ed entrano in vigore le leggi devono essere messe in pratica, concretamente, caso per caso: a questo provvede la pubblica amministrazione.
La pubblica amministrazione dà l'attuazione alle scelte politiche.
L'attività politica consiste nel decidere quello che lo stato deve fare. Essa è svolta dagli organi costituzionale che derivano, direttamente o indirettamente, dalla sovranità popolare; i loro membri non sono scelti in base al loro orientamento politica; il loro incarico è sempre temporaneo.
L' attività amministrativa consiste nel dare attuazione alle decisioni prese in sede politica e legislativa. Essa è svolta dagli organi amministrativi che non derivano alla sovranità popolare; i loro membri non sono scelti in base al loro orientamento politico, ma in base alla propria competenza tecnica e professionale e vengono impiegati in modo stabile.
Il buon funzionamento dello stato non dipende soltanto dal buon funzionamento degli organi costituzionali, ma anche dal buon funzionamento della pubblica amministrazione.Ai cittadini non basta spere che esistono leggi che danno il loro diritto di ottenere certi servizi.
Abbiamo esaminato i problemi che riguardano l'attività politica e discusso i possibili rimedi. Altrettanto gravi sono i problemi che riguardano l'attività amministrativa. La pubblica amministrazione non gode di buona reputazione. I cittadini spesso si lamentano.
A partire dal 1990 sono state emanate diverse legge che hanno modificato radicalmente i principi su cui si basa l'azione amministrativa, semplificando le procedure e offrendo ai cittadini il diritto di pretendere dall'amministrazione comportamenti più rapidi.
La pubblica amministrazione è formata da un insieme di organismi che svolgono funzioni diverse e hanno una diversa natura giuridica.
Essi possono essere distinti in quattro tipi principali:
I ministeri;
Gli organi ausiliari e le autorità indipendenti;
Gli enti pubblici;
Le amministrazioni delle regioni, delle province e dei comuni.
I ministeri sono organizzazioni che dipendono direttamente dallo stato.
Attualmente sono 18. ciascuno di essi ha dei compiti diversi per esempio:
Il ministero degli interni si occupa dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini
Il ministero delle finanze cura la riscossione delle imposte su tutto il territorio nazionale;
Il ministero del tesoro gestisce le spese di tutto l'apparato delle strade e ha quindi un controllo generale sullo stato.
Alcuni ministeri sono dotati esclusivamente di un'organizzazioni centrale, altri sono presenti su tutto il territorio nazionale. Per esempio il ministero della pubblica istituzione è presente in ogni provincia con i provveditorati agli studi. Il ministero degli interni è presente in ogni provincia con le questure.
Lo stato è inoltre presente in periferia con due organi periferici che, pur essendo inquadrati nel ministero degli interni, hanno una competenza di carattere generale:
Il commissario del governo è il rappresentante dello stato nella regione e ha importanti compiti di controllo sullo leggi regionali;
Il prefetto è il rappresentante dello stato nella provincia e sovrintende a tutte le funzioni pubbliche che si svolgono nella provincia.
Accanto agli organismi che hanno compiti direttamente operativi, ve ne sono alti che svolgono funzioni di consulenza o di controllo e per questo sono posti in condizioni di indipendenza dal governo.
I due principali organi ausiliari sono:
Il consiglio di stato, che è formato da un centinaio di altissimi funzionari dello stato ed è un organo consultivo; ha il compito di fornire i pareri giuridici al governo
La corte dei conti, che è formata da circa 600 magistrati amministrativi ed è un organo di controllo; ha il compito di rivedere i conti dello stato e delle altre amministrazioni pubbliche e di valutare l'efficacia e l'efficienza della spesa pubblica.
Le autorità indipendenti sono poste al di fuori dell'organizzazioni dei ministeri, non sono formate da funzionari dello stato, ma da esperti nei settori in cui esse operano.
Le più importanti indipendenti sono: l'autorità antitrust, il garante del trattamento dei dati personali. Anche la Banca d'Italia può essere considerata un autorità indipendente.
Vi sono numerose funzioni amministrative, di carattere operativo, che non sono svolte direttamente dallo stato ma, che sono gestite da organismi separati dallo stato anche se posti sotto l suo controllo: gli enti pubblici.
I più importanti sono: l'Istituto nazionale per la previdenza sociale, Aziende sanitarie locali e gli ospedali.
Le riforme degli ultimi anni hanno modificato il quadro in cui deve operare l'amministrazione, introducendo nuovi principi, che erano del tutto sconosciuti nell'ordinamento precedente.
Il principio più antico cui la pubblica amministrazione deve attenersi è il principio di legalità: essa deve cioè agire rispettando scrupolosamente le norme di legge e i diritti dei cittadini.
Strettamente legato al principio di legalità è il principio di imparzialità, dove l'amministrazione deve trattare tutti i cittadini in modo uguale senza favoritismi né discriminazioni.
Le leggi più recenti hanno stabilito che l'azione amministrativa deve essere guidata dai principi di efficienza e di efficacia.
Efficienza riguarda i mezzi impiegati dall'amministrazione nella propria attività. Un amministrazione è efficace quando addotta i mezzi più adatti e meno costosi per svolgere i propri compiti. In sostanza ha lo scopo di evitare sprechi.
Efficacia riguarda i risultati conseguiti. Un'amministrazione è efficace se riesce a conseguire i risultati di buona qualità che corrispondono agli obiettivi stabiliti in sede politica.
A questo fine tutte le amministrazioni si devono dotare di servizi di controllo interno, che valutino i mezzi impiegati i risalati raggiunti allo scopo di migliorare le proprie prestazioni.
Tradizionalmente l'attività delle amministrazioni era coperta dal segreto. Con la riforma del 1990 ha capovolto questa impostazione introducendo il principio della trasparenza dove i cittadini hanno diritto di accesso a tutti i documenti amministrativi che li riguardano.
RESPONSABILITA' DEI FUNZIONARI. Fino a un recente passato il politico che era a capo di una amministrazione, era l'unico responsabile dell'andamento.
Le leggi degli anni '90 hanno stabilito una netta separazione tra i vertici politici e i funzionari amministrativi:
I responsabili politici dovevano limitarsi a fissare gli obiettivi;
I funzionari scelgono in piena autonomia i mezzi per conseguirli, firmando personalmente tutti i provvedimenti che sono responsabili dei risultati delle loro iniziative.
Per ogni procedura amministrativa deve essere individuato il funzionamento responsabile del procedimento e il suo nome deve essere comunicato al cittadino interessato.
Per ogni tipo di procedimento deve essere indicato un termine entro cui esso deve concludersi. Dal 1993 è in atto un programma di semplificazione delle procedure, che consiste nell'eliminare passaggi inutili e che ha già dato importanti risultati.
Le amministrazioni sono tenute ad informare i cittadini sulle prestazioni a cui hanno diritto. Sono obbligate a istituire appositi uffici per le relazioni con il pubblico e a redigere una carta dei servizi, nella quale sono indicati i servizi offerti e i tempi.
Per svolgere le sue funzioni la pubblica amministrazione si pone su un piano di superiorità rispetto ai soggetti privati. Essa agisce d'autorità, esercitando un potere di comando sui cittadini.
Le decisioni prese d'autorità dall'amministrazione si chiamano provvedimenti amministrativi
Essi possiedono una doppia caratteristica:
sono atti unilaterali che modificano la situazione giuridica dei soggetti privati, grazie ala volontà dell'amministrazione.
sono atti concreti rivolti a specifici destinatari in relazione a specifici casi.
E' facile notare che tutti questi atti hanno in comune il fatto di esser presi d'autorità dalla pubblica amministrazione senza che sia stata svolta alcuna contrattazione con i soggetti ai quali si rivolgono. Nell'adottare un provvedimento l'amministrazione applica la legge a una caso concreto.
Proprio perché i provvedimenti sono presi d'autorità, i cittadini devono avere la possibilità di difendersi contro gli abusi dell'amministrazione. Essi hanno il diritto di pretendere che i provvedimenti addottati nei loro confronti siano legittimi, ossia che siano presi dagli organi competenti rispettando i criteri stabiliti dalla legge.
La legge gli consente di percorrere due strade. La prima consiste nel promuovere un ricorso gerarchico: ossia rivolgersi all'autorità superiore a quella che ha preso il provvedimento contestato.
La seconda consente nel promuovere un ricorso giurisdizionale: ossia rivolgersi al giudice. Il giudizio sui ricorsi amministrativi è affidato in Italia a giudici speciali: i giudici amministrativi.
La giustizia amministrativa viene esercitata:
dai tribunali amministrativi regionali in primo grado, che sono presenti in ogni regione;
dal consiglio di stato in appello, che è unico con sede a Roma
Davanti al giudice amministrativo si instaura un processo amministrativo. Se il giudice accerta l'illegittimità del provvedimento ne dispone l'annullamento con la propria sentenza.
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