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I governi del CLN (1944-1945)
La situazione più difficile la vive il PCI che è l'unica partito ad ispirazione comunista che si trova operante, anche con un certo consenso, in una Italia ormai avviata dai patti di Yalta all'influenza occidentale e democratica. E' significativo quindi che sia proprio Togliatti a realizzare l'accordo con il re per la questione monarchica. Tanti sono in questo momento gli sforzi fatti dal PCI per la ricerca di una legittimazione nel sistema italiano. La coalizione unitaria del CLN quindi, è attualmente una prova di affidabilità molto importante. In questa ottica Togliatti di adoperare per smorzare gli entusiasmi anticapitalistici e rivoluzionari di una base comunista che vede nella lotta partigiana l'inizio della rivoluzione proletaria. Mediazione continua da parte di Togliatti.
La Dc si impone come forza centrale e punto di mediazione tra le sinistra marxiste e le destre conservatrici.
Giugno 1944-Aprile 1945: Governo Bonomi. (democrazia del Lavoro). All'indomani dell'ingresso degli alleati a Roma. Traggono vantaggio i liberali e le correnti di destra del partito cattolico. Sembra quindi una situazione di favore dei continuisti. Alla Liberazione del '45, il Vento del Nord, delle zone settentrionali sanciranno una netta rottura col passato.
Governi CLN dopo la Liberazione (1945-1946)
Governo Parri (1945), leader azionista, simbolo dell'antifascismo attivo. Si arriva alla nomina dopo una trattativa massacrante in un CLN ormai logorano dalle troppe differenze interne.
I primi anni dell'Italia liberata e dei governi ciellenisti si impantano nel problema dell'epurazione dei fascisti con processi esemplari cosi da placare l'ansia da rivincita, e l'inserimento dei partigiani nella polizia. Si scontrano da una parte democristiani, liberali e demolaburisti che intendono demitizzare la lotta partigiana utilizzando il problema dei responsabili fascisti. Dall'altra ci sono le sinistra che intendono risolvere il problema con i responsabili di vent'anni di rifiuto della democrazia e di violazione delle libertà.
Su questa questione si apre la crisi del governo Parri.
I Governo De Gasperi (1945-1946). Nasce come mediazione tra gli scontri permanenti tra destra e sinistra. De Gasperi inaugura l'egemonia democristiana al governo, grazie anche alla debolezza delle sinistre che, nel capitolo dell'epurazione, abbandonano presto le loro intenzioni visto che il Paese, in fondo, ha vissuto a vent'anni di fascismo e il processo a questo oggi appare come un processo a tutto il Paese. Questione delicata. Proprio Togliatti, Ministro di Grazia e Giustizia, decreto lo scioglimento dell'Alto Commissariato per l'Epurazione. La responsabilità delle sinistre per l'ennesima volta salva la coalizione ciellenista.
E' in questo contesto che salgono d'altronde le spinte popolari reazionari e conservatrici che trovano terreno fertile soprattutto nel Sud. Ne sono la prova l'ascesa del movimento dell'Uomo Qualunque di Giannini e l'organizzazione del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante.
L'alleanza con le sinistre crea non poche difficoltà a De Gasperi che subisce oppressivamente le pressioni della Chiesa affinché si liberi in qualunque maniera degli alleati marxisti e antidemocratici. Non è solo la Chiesa a premere su De Gasperi ma anche gli alleati americani - che stanno preparando il piano Marshall, cioè pioggia di soldi agli alleati - fanno sentire la loro presenza, non senza una punta di ricatto.
Ma il malcontento serpeggia anche nelle file del PSIUP dove la destra socialista di Saragat scalpita affinché il PSIUP guidato da Nenni interrompa il legame con il PCI. Per Saragat, lo PSIUP, oltre al tipico consenso classista può attirare adesioni anche tra i ceti medi progressisti ostili alla dittatura del proletariato espressa dai comunisti. La strada , per la destra riformista, è quella di porsi al centro del sistema per guadagnare alla causa sociale del lavoro anche i ceti medi. In Nenni invece, si agitano ancora i fantasmi della scissione del '21 che ha corroso , ai suoi occhi, l'unità della classe. Oggi proprio questa è la base su cui Nenni intende poggiare l'arduo compito di affiancarsi ai comunisti. La classe prima di tutto.
Le posizioni sono inconciliabili. La soluzione è la Scissione di Palazzo Barberini nel 1947 dove la destra psiuppina di Saragat dà vita al PSLI (Partito Socialista dei Lavoratori Italiani) e lo PSIUP riprende il nome di PSI.
Crisi del Partito d'Azione.
Nel '47 viene enunciata la dottrina Truman di contenimento del comunismo, concomitante con il Piano Marshall, è un chiaro messaggio che arriva a De Gasperi che, superati gli scogli della Carta Costituzionale ancor in gestazione, non esita ad interrompere il rapporto con le sinistre. Alla fine del 1947 nasce un monocolore De Gasperi (III Gov.) che non preoccupa le sinistre, in quanto la maggioranza di cui sembra godere il leader cattolico sembra talmente esigua da rilanciare non troppo tardi le sinistre.
Il I Gennaio 1948 viene approvata la Carta Costituzionale.
NASCE IL Cominform ed inizia la guerra fredda.
A sostenere la DC accorrono ora anche PSli, PRI e PLI, i quali danno vita all'epoca del centrismo con i governi quadripartiti. Nasce quindi un IV Governo De Gasperi che prepara la strada alle prime elezioni politiche dell'Italia Repubblicana, quelle del 18 Aprile 1948.
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