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E' quella parte della Costituzione che si occupa di regolare i rapporti economici e va sotto il nome di Costituzione economica italiana. Essa corrisponde alla Parte I, Titolo III (art. 35-47), oltre ad altre disposizioni "sparse".
Cosa si dice in questa parte della Costituzione ?
L'art. 41 Cost. regola il rapporto fra lo Stato (III Comma) e il mercato (I Comma). Al I Comma si dice che "l'iniziativa privata è libera, anche se non deve scontrarsi con l'utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana.". Al II Comma si afferma che "l'iniziativa privata può essere coordinata dallo Stato per fini sociali (Stato interventista).".
Il diritto comunitario prevede:
libertà di iniziativa economica;
concorrenza;
diffidenza nei confronti
dell'intervento pubblico, con il conseguente divieto di aiuti di Stato (salvo
eccezioni) ad imprese in difficoltà o in fase di rilancio. In determinati casi
è richiesta l'autorizzazione dalla Commissione Europea (es. se lo Stato
italiano volesse aiutare
Inoltre il diritto comunitario non vieta il monopolio privato di un determinato segmento di mercato, ma vieta gli abusi di una posizione dominante (es. aumento insostenibile dei prezzi) e può imporre ai singoli Stati di sanzionare questi comportamenti.
Quindi il ruolo dello Stato è:
LE DISPOSIZIONI SPARSE
Art. 23 Cost.
No taxation without representation No representation without taxation
Le prestazioni obbligatorie si dividono in:
Chi impone le tasse deve essere votato e rappresentare gli elettori. In Italia si ha un governo multilivello, attualmente parte del potere di tassazione appartiene ad enti più decentrati. (es. l'ICI per i Comuni).
Art. 53 Cost. (progressività e capacità contributiva)
SISTEMA TRIBUTARIO PROGRESSIVO: esalta la capacità contributiva, cioè consente ai ricchi di tassarli proporzionalmente più dei poveri. Progressività non vuol dire che chi paga di più deve essere il ricco, ma il ricco paga proporzionalmente alla sua ricchezza. L'IVA è pagata secondo criteri di progressività.
Art. 81 Cost., riguarda:
I bilanci pubblici (soprattutto quello dello Stato, predisposto dal Governo e approvato annualmente dalle due Camere del Parlamento). Si distinguono bilanci preventivi (di previsione) e consuntivi (di fine esercizio). Il bilancio del 2007 deve essere approvato entro il 31 dicembre 2006, altrimenti si va in esercizio provvisorio, come disciplinato al II Comma;
L'obbligo di copertura finanziaria delle leggi di spesa (IV Comma), ossia da dove attingere i fondi per quelle determinate spese (nuove entrate, riserve). Il problema frequente è quello delle leggi con efficacia pluriennale, che prevedono spese non solo per l'esercizio in corso ma anche per i successivi (es. leggi di investimento, come nel caso del ponte sullo Stretto di Messina).
Con la legge finanziaria si adottano degli interventi che modificano il quadro generale, non modificabile dalla legge di bilancio, secondo l'art. 81 Cost.
Il problema dei vincoli comunitari ai bilanci pubblici:
Perché? Perché non è stato possibile accentrare le politiche dei bilanci pubblici a livello europeo, perché le politiche monetaria e fiscale devono convergere. I danni derivanti da una gestione inefficiente provocano la svalutazione dell'Euro e il conseguente danneggiamento dell'economia dei Paesi dell'UE.
Chi e come? Sono stati introdotti i parametri monetari di Maastricht, che riguardano il debito pubblico, le cui quote dipendono dal disavanzo, prodotto annualmente dalla differenza fra spese e entrate, che viene coperto chiedendo soldi al mercato, come avveniva spesso negli anni '70-'80. L'Italia ha il 105% di debito sul PIL; è stata ammessa all'Euro ma deve avere un debito pubblico che non superi il 60% annuo. L'Italia prende tutti i bilanci statali, comunali, regionali e li accomuna per ottenere il bilancio generale.
Art. 119 Cost. (modificato nel 2001), disciplina:
la finanza di Regioni ed enti locali;
il cosiddetto "federalismo fiscale".
Questo articolo mira a disciplinare le entrate e le spese degli enti locali, regionali, . (introduce poteri di tassazione regionale e/o locale). Qualunque impresa che ha un prestito dallo Stato (risorse pubbliche) deve effettuare un bilancio preventivo.
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