IL DIRITTO FRA SOCIETÀ E STATO
- funzione pratica del diritto
- precostituire le soluzioni per
i problemi pratici che si presentano a cittadini, giudici e autorità parità di trattamento
- consentire ai governanti di
indurre i governati a tenere certi comportamenti invece che altri responsabilità politica dei
governanti nei paesi democratici
- fonti del diritto
- fatti o atti giuridici dalla cui
realizzazione deriva la creazione, modificazione o abrogazione delle
norme che lo compongono
- fatti o atti normativi accadimenti naturali o comportamenti
umani che ricollegano alla loro verificazione affetti giuridici
- norma acquista concretezza solo nel momento
in cui viene applicata ad un fatto determinato
- disposizione progetti di norma che potranno
trovare applicazione alla generalità dei fatti da essa previsti se si
realizzano certe condizioni
ruolo
della dottrina
prima interpretazione di testi normativi, formulando precetti che sono
intermedi fra disposizioni e norme
- principio di effettività
- tutte le norme giuridiche
possono acquistare o conservare la loro vigenza perché sul piano pratico
riescono a trovare un minimo di osservanza da parte dei destinatari, sono
cioè caratterizzate dall'effettività
- fondamento dell'obbligo di osservare le norme giuridiche vigenti in 1
ordinamento
- si desume dall'esperienza
storica che ci mostra come gli ordinamenti giuridici sorgano o cadano
anche per effetto di vicende non previste da norme preesistenti emanate
da autorità legittimate guerre, rivoluzioni. sono
fatti direttamente produttivi di diritto
- interpretazione dei testi normativi
- risolve il problema della
determinazione del contenuto delle norme e soprattutto di quelle sulla
produzione giuridica
- per molto tempo era attribuita
alla volontà divina con l'interpretazione dei testi sacri giusnaturalismo
- illuminismo + rivoluzione francese
dal monarca (la cui potestà
era fondata sull'investitura divina) al popolo affermazione della dottrina
giuspositivisti (diritto prodotto dalla volontà politica dei titolari
degli organi dello Stato
- periodo di un potere
illimitato limiti: controllo di
costituzionalità.
- giuspositivismo messo in crisi dalla
rivalutazione dell'attività di interpretazione della legge da parte del
giudice
- l'interpretazione ha un duplice scopo
- colmare le lacune dell'ordinamento quando le fattispecie
concrete non trovano riscontro in nessuna fattispecie astratta
- individuare un combinato
disposto delle diverse disposizioni astratte quando le fattispecie concrete
corrispondono a più fattispecie astratte
- tecniche di interpretazione
- civil law
trasformazione delle regole giuridiche delle regole della logica
elaborate dagli studi filosofici, ma raramente codificate
problema
della interpretazione evolutiva
- common law
l'attività di interpretazione è disciplinata da 3 regole
literal rule applicazione dei testi legislativi
in conformità a quello che in essi è scritto
golden rule prescegliere il significato di un
testo per evitare che produca conseguenze assurde
mischief rule
stabilire il diritto vigente prima dell'adozione della legge da interpretare e
individuare così l'inconveniente da rimuovere con essa
critiche
per la cristallizzazione delle regole di interpretazione
tradizionalmente
era precluso ai giudici inglesi il lavoro preparatorio alla legge da
interpretare oggi è ammesso il ricordo agli atti
parlamentari
- legislazione e giurisprudenza
- distinzione tra
- legislazione
fonti dalle quali derivano norme prodotte dall'attività di organi
legislativi
- giurisprudenza
fonti dalle quali derivano norme prodotte dall'opera della scienza
giuridica
- distinzione ma impossibilità di
separazione tra
- rechtssetzung attività del legislatore di
produrre "diritto nuovo", con scelte politiche di cambiare il diritto
mediante la formazione di leggi o atti
- rechtsfindung attività del giudice di
produrre "diritto nuovo" con l'interpretazione di regole preesistenti,
di trovare un diritto preesistente mediante l'accertamento
dell'esistenza di 1 consuetudine o 1 precedente
- XX sec Kelsen
- ripartizione delle fasi della
produzione normativa in gradini di una scala in cui coesistono sempre i
2 momenti principali: creativo ed esecutivo
- si apre all'inserimento di
fasi creative nell'attività del giudice penetrazione della politica nelle
fasi che il giuspositivismo deve precludere
- primato della politica e limiti
- l'inevitabile interferenza di
cultura e politica nell'attività di produzione normativa e di
elaborazione di norme dimostra
- l'impossibilità di ridurre il processo di creazione - attuazione
del diritto alla
pura esecuzione della volontà politica degli organi Costituzionali
- la fondatezza della regola democratica del primato della politica che trova limiti solo nei
principi costituzionali che salvaguardano i diritti inviolabili e i
doveri inderogabili dell'uomo
- avvento dello stato come massima forma organizzativa
- attraverso un'evoluzione, si è
affermato tra il XIX e il XX sec come l'unico ente depositario della sovranità
netta separazione tra rapporti
interstatali e rapporti che si svolgono all'interno del territorio
statale
- si è configurato un diritto
statale come diritto per
eccellenza con forza coercitiva nei confronti di cittadini e altri
soggetti nell'ambito territoriale
- nel XX sec è diventato diritto per eccellenza grazie
all'affermarsi dell'illuminismo che negò ogni tipo di organizzazione
intermedia e del giuspositivismo negando qualunque forma di diritto
naturale o giurispruden
- ha contribuito anche
all'avvento dei codici
- svalutazione del ruolo dell'interpretazione della legge e del ruolo normativo
del precedente giudiziario
- rifiuto di ogni forma di controllo di costituzionalità
delle leggi
- assolutismo fonte della legittimità del
potere sovrano dei monarchi
- investitura divina
- ereditarietà del trono
- oggi complesso di organi
costituzionali con rapporti coordinati tra loro
- identificazione dello stato
con la nazione complesso di persone legate
da vincoli etico-culturali)
- esigenza di assicurare una
gestione dei rapporti economici per assicurare una giusta
distribuzione delle risorse fra i cittadini dello stato
- le fonti di legittimazione del potere statale
- principio democratico
- diritto del popolo di prendere collettivamente le
decisioni necessarie per corrette relazioni umane in
applicazione a un complesso di regole considerate come attuative del
principio di maggioranza ai diversi rapporti
democrazia
diretta
esercizio diretta del potere di decisione
democrazia
rappresentativa
attraverso l'elezione di assemblee o altri organi
- forti difficoltà di
funzionamento pratico
- principio di nazionalità
- spiega il vincolo che lega il
singolo allo stato di cui è cittadino e non agli altri stati cui
appartengono gli stranieri
- esaltazione singole nazioni principio di autodecisione dei
popoli: i cittadini dovrebbero poter costituire uno stato sui territori
dove abitano
- eliminazione dei rapporti
coloniali
- pianificazione economica
- intervento regolatore dei
pubblici poteri per reprimere le frodi e tutelare i contraenti deboli
- nasce dalla complessità
sempre maggiore dei rapporti economici
- vale comunque i primato
della politica sull'economia
lo stato deve comunque assicurare protezione ai cittadini, ma spesso non
ha funzionato
- fattori di crisi dello stato - nazione
- democrazia ideale trasferimento di potere dal popolo a
una o più assemblee da esso eletto e trasferimento di una parte del loro
potere dal popolo a un governo conferendogli la "fiducia"
- presupposto fondamentale era
una società composta da individui tendenzialmente
uguali tra loro che agissero come singoli invece società con soggetti uguali
per motivi economici e culturali e che operano mediante società
intermedie
riduzione
del ruolo statale la cui sovranità si è spost. in parte a esse
- pluralismo istituzionale una serie di organi con ruolo
qualitativamente non diverso da quello statale che operano a livello
sub-statale
escogitate
varie soluzioni che però non hanno eliminato del tutto il problema oggi
infatti c'è sempre più differenza tra maggioranza assoluta e maggioranza
relativa infatti spesso si deve ricorrere all'unanimità: rigidità,
controlli.
il
problema principale è che in queste organizzazioni non è sempre garantita
l'applicazione del principio democratico soprattutto per l'assegnazione dei
titolari delle cariche
- XIX-XX sec culto della nazione unificazione linguistica, servizio
militare come se fosse un sacerdozio ecc.
- massima realizzazione con la
prima guerra mondiale
- superamento con la seconda
guerra mondiale + altri motivi come l'influenza del modello americano
che mostrava come fosse possibile e vantaggioso mescolare soggetti
appartenenti a nazionalità diverse
- XX sec migliore conoscenza tra i popoli a
causa dello sviluppo delle comunicazioni, tecnologico e scientifico sviluppo del pluralismo e
quindi nuove forme di internazionalismo che ha potenziato lo sviluppo di
organizzazioni internazionali, libere associazioni e rapporti
individuali tra cittadini diversi
- questo non è avvenuto in modo
uniforme
2 "superpotenze" hanno
egemonizzato le diverse parti del mondo implicando una netta divisione
di ruoli tra la potenza e i suoi "satelliti"
tutto
ciò comunque non ha ancora prodotto una concreta prospettiva di realizzazione
di un governo mondiale
attenuazione
del ruolo degli stati superamento dell'eccessivo nazionalismo
i
paesi dell'area di influenza dell'Unione Sovietica ridimensionano il ruolo
proprio dello stato-nazione quando i piccoli stati federali trovano una
nuova collocazione nell'ordinamento europeo
gli
orientamenti del fondamentalismo islamico che applicano rigorosamente il
diritto divino si sono diffusi in aree con popolazioni musulmane
- le funzioni dello stato sono
aumentate quando i rapporti economici si sono fatti più intensi e complessi lo stato deve solo salvaguardare
il rispetto delle regole economiche del mercato o alterare i processi
economici per realizzare una forma di redistribuzione dei redditi?
- prevale la prima tesi
dato che la seconda non ha portato a buoni risultati si deve assicurare la
regolarità del mercato e un minimo di protezione per le categorie
sfavorite (riduzione sovranità statale)
- analisi economica del diritto dottrina sorta negli Stati Uniti per
la quale da valutazioni di ordine strettamente economico si potrebbero
ricavare anche elementi utilizzabili per l'interpretazione del diritto
vigente e in ampi settori del diritto civile e commerciale
- la rivincita della società sullo stato
- ridimensionamento del ruolo
della legge
- ingresso della Costituzione
nella gerarchia e di un nucleo di principi supremi
immodificabili anche con la revisione
- fonti prodotte da soggetti autonomi come organi
costituzionali, enti territoriali e soggetti privati (sindacati.)
- norme statali di derivazione internazionale
- tendenza a elaborare
nell'ambito del diritto comunitario una sorta di diritto comune sulla
base dei diritti degli stati membri
- tutto questo è conseguenza
della sempre maggiore affermazione del principio pluralistico
- evoluzione del ruolo della comparazione giuridica
- un'impostazione comparatistica
era incompatibile con una concezione unitaria della società (medio evo)
- affermazione stato moderno possibilità di una comparazione tra
entità uguali ma con utilità limitata perché la progressiva affermazione
dell'assolutezza del potere statale circoscriveva l'interesse per il
diritto degli altri stati all'ambito dei rapporti internazionali
- riduzione ruolo degli stati rilancio del ruolo della comparazione
- acquisizione della distinzione
tra
- macrocomparazione riconduzione delle varietà degli
ordinamenti giuridici a un sistema in cui sono inquadrate in categorie
sulla base dei loro principi ordinatori
- microcomparazione conoscenza di tutte le varietà che
presentano gli ordinamenti giuridici
- circolazione dei modelli come
prodotto dell'impiego del metodo comparativo e della conoscenza
dei diritti stranieri
- una soluzione con particolare
prestigio può essere di spontanea imitazione in altri paesi
- l'adozione di certe soluzioni
può essere imposta a paesi che subiscono l'influenza economica o
politica di altri paesi