Il bullismo

Il bullismo

Per tutti gli studenti, dalle scuole elementari a quelle superiori, settembre è il mese in cui ricomincia l'incubo e ha di nuovo inizio l'anno scolastico.

Settembre 2006 però è stato un po' diverso da quello degli anni precedenti, perché con l'inizio della scuola è coinciso l'emergere di un fenomeno che per troppi anni è stato tenuto nascosto, o di cui forse le persone non avevano il coraggio di ammettere l'esistenza: il bullismo.

Questo termine è ormai diventato di uso comune, e si riferisce a tutte quelle forme di violenza tra giovani che nella maggior parte dei casi avvengono all'interno delle strutture scolastiche.

Violenza intesa non solo in senso fisico, ma che si manifesta anche mediante aggressioni verbali e psicologiche, e che sono compiute sia da maschi che da femmine, soprattutto in età adolescenziale.

Il fenomeno del bullismo sta avendo rapida diffusione in Italia, come però del resto era già avvenuto in altri Paesi.

Spesso si scopre che il bullo proviene da una realtà familiare complessa, che viene trascurato dai genitori, ma che comunque in casa tiene un atteggiamento normale per poi sfogarsi all'esterno.

Si comporta così a causa della sua insicurezza e della sua immaturità.

Spesso a innescare la prepotenza è la noia e il desiderio di trasgressione, il voler contravvenire alle regole che la società gli impone, per apparire come un duro agli occhi degli altri.

Le vittime invece sono giovani, timidi e insicuri, con poca autostima e che hanno per questo difficoltà a relazionarsi con gli altri, che vengono presi di mira per i loro atteggiamenti per i loro difetti fisici, o spesso per i meriti scolastici, per i quali il bullo prova invidia.

Purtroppo però ci sono dei casi limite, episodi di bullismo a danno di ragazzi disabili che sono balzati immediatamente agli onori della cronaca.

Un ruolo infine da non tralasciare è quello degli spettatori, quei compagni di classe che assistono impassibili e indifferenti a quei gesti di violenza, non denunciandoli, non aiutando chi è in difficoltà, o semplicemente facendo finta di non vedere, finendo così per stare dalla parte del torto.

Secondo alcuni studiosi, ma come anche i meno esperti possono notare, la violenza giovanile è aumentata a causa dei condizionamenti della società moderna.

La tv ha influenzato talmente le nuove generazioni da far si che ora le ragazzine abbiano il chiodo fisso di voler fare la velina e sposare il calciatore.e come mi par ovvio i maschietti vogliono fare il calciatore e sposarsi la velina.logico, non fa una grinza.

La società, che continua ad affermare di essere portatrice di valori come la pace e la solidarietà non può pretendere che queste belle premesse si realizzano finché saranno sul mercato videogiochi violenti che non fanno altro che alterare la mente degli adolescenti.

L'educazione familiare e scolastica hanno in questo ambito un ruolo fondamentale: quello di saper spiegare alle nuove generazioni qual è il confine tra giusto e sbagliato, tra la semplice presa in giro e il vero  proprio teppismo.

La lotta al bullismo e alla violenza giovanile è possibile solo se questi soprusi vengono denunciati. A tal proposito il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, ha attivato un numero verde "antibullismo", che ha raccolto immediatamente migliaia di appelli.

Tutte queste iniziative sono positive, e possono aiutare la risoluzione del problema, ma quello che però è veramente necessario è un cambiamento all'interno della società, che di fronte a tutti si presenta sconcertata e affranta dalla questione, ma che dall'altra parte della medaglia, alla fine dei conti, non sta facendo nulla per porre fine a queste ingiustizie.