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Tra l'8 e il 10 secolo l'Occidente si trova a dover fronteggiare ripetute e molteplici pressioni. Gli Arabi da sud, i Vichinghi da nord, gli Ungari da est, insieme all'ostilità dell'Impero d'Oriente. Queste forze agiscono spesso contemporaneamente favorendo la frammentazione del potere. Tuttavia dal 6 secolo i Franchi con carlo Mgno raggiungono la massima estensione .
I vescovi discendevano solitamente da antiche famiglie senatorie. Alla caduta del governo d'Occidente la Chiesa di Roma riconobbe l'imperatore d'Oriente come legittimo signore, mentre l'imperatore considerava il papa il primo patriarca dell'impero. In seguito alle pressioni longobarde e alla mencata difesa da parte degli imperatori il papa acquistò una forte autonomia. Nel 731 il papa condannò l'iconoclastia e come risposta l'imperatore sotrasse l'Italia meridionale. Il papa cercò l'appoggio tra i regni cristiani come ad esempio quello dei Franchi: i sovrani appartenevano alla famiglia dei Merovingi ma il potere era in mano ai maestri di palazzo: la famigli dei Carolingi. Nel 741 divenne maestro di palazzo Pipino che con l'appoggio del papa segnò la fine della dinastia merovingia e quest'ultimo sancì il divieto di eleggere sovrani al di fuori della famiglia dei carolingi.
I Carolingi avevano sviluppato l'antica istituzione del comitato in cui un gruppo scelto di guerrieri fidati era legato all'imperatore con un legame basato sulla fedeltà e sulla lealtà reciproche rafforzato da solenni giuramenti. Un sistema germanico era quello della distribuzione delle terre conquistate ai guerrieri chiamati vassalli (usofrutto). Un vassallo che disponeva di molte terre poteva a sua volta distribuirne a sua volta. I Carolingi avevano potenziato questo sistema legando a se col vassallaggio anche non combattenti grarantendo così la fedeltà nelle lotte tra le potenti famiglie del regno: questo sistema venne chiamato sistema feudale. Gli uomini che non avevano alcun rapporto di vassallaggio venivano chiamati proprietari allodiali.
Con la morte di Pipino i regno venne suddiviso fra i figli carlo e Carlomanno, ma quest'ultimo morì presto e Carlo rimase l'unico sovrano. La situazione non era facile perché ai confini vi erano popolazioni in agguato: gli Arabi si spinsero e continuavano le aggressioni; a Oriente i Longobardi aspiravano ad estendere il loro dominio nonostante le ripetute alleanze; a est vi erano gli Avari, i Sassoni e i popli slavi. Carlo, con l'appellativo di Grande, rafforzò i confini con delle spedizioni militari sempre motivate da ideali cristiani. Con il pretesto di liberare il papa e ripudiando la moglie Ermengarda sconfisse definitivamente i Longobardi. Qualche anno dopo occupò i territori a sud dei Pirenei degli Arabi e in seguito la Baviera degli Avari. Per sconfiggere i Sassoni occorsero più di venti spedizioni.
Il re dei Franchi due volte l'anno convoca una dieta e in primavera riuniva un'assemblea plenaria (campo di Maggio). Non vi era una città capitale: Carlo si spostava continuamente, uno dei quali fu Acquisgrana; questo comportava una lenta e rara comunicazione nel regno. Tra i signori franchi, simile alla situazione araba anche se più evidente, l'analfabetismo era la regola e si dubitava che nemmeno il sovrano sapesse leggere. Nell'800 il papa incoronò a Roma solennemente carlo imperatore costituendo così il Sacro Romano Impero. Il sovrano così venne posto idealmente su un piano di parità con quello bizantino.
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