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SOCIETA' CITTADINA E ORIGINE DEGLI ORDINAMENTI COMUNALI SEC. XI-XII
COME NACQUERO I COMUNI
Dalla dissoluzione dell'imp carolingio i vescovi cominciano ad acquisire potere. Non erano solo i signori ad amministrare il territorio, ma venivano coinvolte molte persone che ruotavano attorno a chiesa, vescovo, mercati, diritto, artigianato, ecc. essi facevano parte della prassi quotidiana del governo vescovile della città.
MILANO E GLI "ORDINES" DELLA SOCIETA' CITTADINA.
Milano socialmente era divisa in tre : signori, valvassores e popolo. I signori erano strettamente legati al vescovo Ariberto e non tolleravano la pretesa dei valvassores di rendere il loro titolo ereditario. Vi fu quindi uno scontro in cui vinsero i signori, ma complicò tutto CorradoII che decise per avere appoggio e consolidare la posizione imperiale, di rendere ereditario il titolo dei valvassores. Scontro con i signori di Milano e assedio conclusosi con un niente di fatto per l'impero, perché la cittadinanza si schierò compatta contro l'invasore esterno. Gli Ordines a Milano erano quindi due: milites (o signori) e populus (il resto) ed erano legati da uno stretto intreccio di relazioni cittadine.
Alcuni storici pensarono che i rappresentanti di questi ordini vollero arrivare alla creazione dei nuovi ordinamenti comunali, altri pensano che gli istituti comunali nati da una società composita, vollero creare un nuovo sistema di egemonia territoriale.
I COMUNI CITTADINI NELLA LOTTA PER LE INVESTITURE.
Siamo negli anni 80 90 del sec XI e la lotta tra papato e impero è forte: le città entrano in crisi; per entrambe è essenziale mantenere lo stato di attuale indipendenza conquistato dalla parte dominante sia papale che imperiale. I cittadini volevano un vescovo comunitario, papa e impero preferivano un loro legato, e molte città si trovarono ad avere vescovi forestieri oltre che alcune volte addirittura due vescovi uno papale, l'altro imp.
LE PRIME ISTITUZIONI COMUNALI
I cittadini avevano bisogno di pacificazione e da parte loro costituirono delle assemblee che sostituirono quelle ecclesiastiche, poiché il vescovo era troppo invischiato in lotte di potere. Da queste prime assemblee pubbliche che si svolgevano nella piazza della cattedrale, venivano eletti da 1 a 24 consoli che avevano guida politica, militare e giudiziaria della città; da qui nasce il comune. Dal 1085 al 1123 pare che comincino ad agire i consoli che però goderono almeno fino al XII sec della protezione dei vescovi. Perciò alcuni tendono a pensare che non si possa parlare di comune prima che i consoli potessero agire da soli.
BASI CULTURALI E IDEOLOGICHE DEL MOVIMENTO COMUNALE.
In realtà si può ben dire che il comune nasce quando dalle fonti si riconoscono documenti conservati nei comuni che fanno cenno a diritti patrimoniali e giurisdizionali. Questo cambiamento è ravvisabile anche nel ritorno il diritto romano che si esplica in un ritorno alla partizione amministrativa del territorio divisa in regiones oltre che all'utilizzo del termine di console per designare il garante più significativo.
LA CONQUISTA DEL CONTADO.
Fu una vera e propria operazione di conquista rapida, violenta ed efficace. Infatti la rivalità tra citta contermini era grande e il contado sta ad indicare la porzione di territorio che viene retta da cittadini comuni. Alcuni aristocratici si vedono costretti a "migrare" in città dalle loro tenute per prendere parte alla nuova vita politica. Il sostentamento era legato al mercato e al bacino di approvvigionamento che una città riusciva a crearsi. I modi erano l'assoggettamento politico e fiscale. Furono affrancati molti schiavi e così si traevano tasse da loro che erano in di nuovo libertà. I contratti di lavoro variano (agrari) e vengono stipulati per periodi più brevi, con canoni fissi indipendenti dagli andamenti stagionali. Viera più dipendenza economica e meno sociale.
LA SOCIETA' DEL FENOMENO: LE CITTA EUROPEE E DELL'ITALIA MERIDIONALE.
Quello che successe dal punto di vista istituzionale nelle città del nord-centro Italia non successe in nessun'altra realtà europea o sud italiana. In Francia vi furono comuni indipendenti ma la maggior parte erano città con franchigia e termini di manovra molto limitati. Nemmeno in Germania, Inghilterra e Sud Italia si riuscirono a creare forme di autogoverno realmente indipendenti.
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