L'Unione
europea
Parola chiave: Europeismo
1957: coi trattati di Roma nasce la Comunità europea
1974: Consiglio europeo con la responsabilità di tracciare le linee guida del
processo di integrazione (mentre alla Commissione europea restavano affidati
compiti tecnici. Il Parlamento europeo, sarebbe stato eletto d'ora in avanti,
direttamente dei cittadini, con scadenza quinquennale, in base alle leggi
elettorali vigenti nei singoli paesi).
1979: prime elezioni del Parlamento europeo. Entrò inoltre in funzione il
Sistema monetario europeo (Sme).
1986: Atto unico europeo, firmato a Lussenburgo.
1985: Trattato di Schengen, impegnava i firmatari ad abolire i controlli
allefrontiere sul transito delle persone.
1990: perfezionamento del trattato, che ebbe applicazione dal 1995.
1992: trattato di Maastricht, che istituiva l'Unione europea. La decisione più
significativa e più visibile fu l'impegno a realizzare entro il 2009 il
progetto di una moneta comune (euro) e di una Banca centrale europea. Si
stabiliva anche, per l'adesione all'Unione monetaria, l'adeguamento a una serie
di parametri comuni che avrebbero dovuto garantirne la solidità.
1993: la Gran Bretagna e l'Italia furono costrette asvalutare le loro monete e
lo stesso sistema di cambi fissi attuato con lo Sme venne messo a dura prova.
Gli effetti del risanamento finanziario: servì a mettere a nudo alcuni
caratteri distorsivi che da tempo affliggevano le economie del vecchio
continente.
1998: venne ufficialmente inaugurata l'Unione monetaria europea con la
partecipazione di undici Stati:restarono fuori la Grecia, ce non aveva
raggiunto i parametri, la Gran Bretagna, la Danimarca e la Svezia, che
rinviarono l'adesione per loro scelta.
Contemporaneamente venne istituita la Bce e si fissò al 1° gennaio 1999
l'entrata in vigore negli scambi finanziari della moneta unica, destinata tre
anni dopo (1° gennaio 2002) a sostituire interamente le monete nazionali.
Le vicende politiche
1994: la coalizione fra cristiano-democratici, guidata da Helmut Kohl, prevalse
per la quarta volvolta consecutiva in Germania
1195: presidenza della Repubblica del gaullista Jacques Chirac.
1996: i socialisti di Gonzalez , al potere da quindici anni, furono sconfitti
dai conservatori di José Maria Aznar
1997: i labouristi di Tony Blair prevalsero con largo margine sui conservatori
di John Major.
1997: in Francia vinse la coalizione di sinistra, portando al governo il
socialista Lionel Jospin.
La vittoria delle sinistre suonò così come un'implicita protesta contro
un'applicazione giudicata troppo rigida delle regole stabilite a Maastricht
1998: in Germania, netta vittoria dei social-democratici di Gerhard Schroder
che pose fine alla lunga stagione politica del cancellirere Kohl: il più
autorevole fra i leader del vecchio continente, che vantava al suo attivo la
riunificazione tedesca ed era stato il più convinto promotore dell'Unione
europea.
2001: in Italia. alla vittoria del centro-destra, seguì nel 2006 l'affermazione
del centro-sinistra.
2002: in Francia. Ritorno al potere dei democratici, (nello stesso anno Chirac
fu confermato presidente della Repubblica), vittoria replicata nel 2007, dopo
l'ascesa alla presidenza di Nicolas Sarkozy.
2004: in Spagna ritorno al governo dei socialisti, sotto la guida di José Luis
Rodriguez Zapatero, promotore di radicali riforme laice nel campo dei diritti
civili.
2005: in Germania sale al governo una grande coalizione presieduta dalla
cristiano-democratica Angela Merkel.
2007: in Gran Bretagna, Tony Blair, dopo l'impopolare campagna in Iraq,
schierato a fianco degli Usa, si dimise lasciando la carica al suo collega di
partito Gordon Brown.
Pur nella diversità delle risposte i governi e gli stessi cittadini europei si
trovarono in questo periodo ad affrontare questioni in larga misura comuni:
primo fra tutti il problema dell'immigrazione, soprattutto con gli accordi di
Schengen.
Richieste di associazione furono avanzate nel corso degli anni '90 da tutti gli
Stati dell'Europa ex comunista e anche da alcuni paesi della sponda sud del
Mediterraneo, tra cui la Turchia.
1997: ebbero inizio negoziati per l'adesione; dopo una lunga valutazione dei
requisiti per l'ammissione, fu deciso l'ingresso di dieci Stati dal 2004,
estendendo così l'Unione a 25 membri. Nel 2007, con l'ammissione di Romania e
Bulgaria, salì a 27.
2001: la Convenzione europea, composta da parlamentari e rappresentanti dei
governi, con il compito di redigere una carta costituzionale della Ue.
L'approvazionedi una Costituzione europea avrebbe dovuto rappresentare il primo
passo verso una piena integrazione politica del continente.
2005: gli elettori della Francia e dell'Olanda (entrambi paesi fondatori della
Comunità europea) chiamati a decidere mediante referendum sulla ratifica della Costituzione,
si pronunciarono per il no con margini piuttosto netti.
Significativo delle difficoltà incontrate dal progetto europeo nel superare e
amalgamare culture e identità nazionali ancora resistenti e vitali, fu il caso
della Polonia, governata da una coalizione nazionalista e
cattolico-conservatrice guidata dai fratelli Kaczynski che, nel 2005-2006,
assunsero le criche rispettivamente di presidente della Repubblica e capo del
governo.
2007: una nuova spinta al processo di integrazione venne da un vertice europeo
tenuto a Lisbona. Il nuovo trattato di riforma, correggeva in parte,
limitandone le ambizioni, la Convenzione di Nizza.
2008: questa volta erano gli elettori irlandesi a bocciare di stretta misura il
trattato in un referendum.