Rivoluzioni del 1848-49

RIVOLUZIONI DEL 1848-49

Alle riforme dello stato pontificio, del regno di sardegna e di toscana, rimase estraneo il regno delle due sicilie per volontà di Ferdinando II. Si diffuse tra i liberali il desiderio di insurrezione che era più sentito nell'isola anche per rivendicazioni separatiste. Il 12 gennaio 1848 scoppiò la rivoluzione a Palermo che costrinse le truppe borboniche ad abbandonare la città e a ritirarsi a Messina. La notizia della rivoluzione di Palermo suscitò in tutta Italia un ondata di dimostrazioni che portarono Ferdinando II a concedere la costituzione a Napoli, seguita dopo breve tempo da Torino ( 7 febbraio ) , Firenze e Roma. Tutti gli statuti erano ricalcati sul modello della Carta costituzionale Francese , a base bicamerale, con senati a nomina regia e deputati eletti dalla borghesia. Erano quindi moderatamente liberali ma non democratiche 

Nello stesso periodo, un ondata di insurrezioni colpì l'Europa, in Francia, nell'Impero Asburgico e in Germania.

La notizia della rivoluzione di Vienna portò all'insurrezione prima di Venezia ( 17 marzo ) con Daniele Manin e poi a Milano ( 18 marzo ) . A Milano si combatte per 5 giorni ( 18 - 22 marzo ) con le note cinque giornate di Milano e quindi il Radetzky abbondò Milano per ritirarsi verso Verona. A Milano quindi si formò un governo provvisorio con a capo i moderati. In quel periodo quasi tutto il lombardo-veneto si liberò dall'Austria che si ritirò nel quadrilatero Verona, Mantova, Legnano e Peschiera. In quella zona, vi è la strada che collega Verona al Tirolo e quindi il comandante poté adunare le truppe per sostenere l'attacco ai Piemontesi.

Fin dall'inizio, i Milanesi chiedevano l'intervento delle truppe di Carlo Alberto ma che entrarono in Milano solo il 26 marzo quando l'Austria si era gia rinforzata. Verso il lombardo-veneto andarono altre truppe di vari stati italiani ma il papa in quel momento, preoccupato per le proteste suscitate dai cattolici austriaci e tedeschi per il suo atteggiamento a favore degli italiani, decise di prendere le distanze dalla guerra con l'Allocuzione del 29 aprile nel quale dichiarava di non volersi impegnare per la guerra dell'indipendenza italiana. Questo destò anche uno sbandamento nelle truppe italiane che riuscivano anche a vincere qualche battaglia ma persero definitivamente lo scontro con gli austriaci nella battaglia di Custoza e il 9 agosto, il comandante Salasco firmò un armistizio che pose fine alla 1à guerra d'indipendenza.

I moti si calmarono e furono repressi anche in Europa come pure nelle due sicilie.

Nello stato pontificio dopo l'allocuzione, si vide la fuga di Pio IX; si formò allora un governo provvisorio e dopo le elezioni vide la nascita della Repubblica Romana il 9 febbraio 1849

In Piemonte si pensava sempre di poter riprendere la guerra all'Austria ma furono definitivamente battiti a Novara e Carlo Alberto abdicò a favore del suo 1° genito Vittorio Emanuele II.

La repubblica romana guidata da Mazzini, non resistette perché Pio IX da Gaeta chiese l'intervento alle potenze cattoliche per riprendere il suo potere. Questo fu accolto da Austria, Napoli Madrid e soprattutto dalla Francia che attaccò Roma la quale resistette fino al 3 luglio. Mazzini e altri riuscirono a lasciare Roma mentre Garibaldi dovette attraversare prima la toscana, Liguria, Piemonte e riprendere la via dell'esilio. Venezia , dopo una lunga resistenza cadde il 22 agosto 49

Nei primi anni dopo il 49, mentre tutti i governi svolsero una politica reazionaria  tranne che in Piemonte, fu molto intensa l'attività cospirativa diretta principalmente da Mazzini. Essa però perse gran parte del suo vigore per le repressioni austriache. Parecchi democratici si distaccarono da lui perché alcuni più a sinistra di lui e perché avrebbero voluto una politica meno repubblicana.

In Piemonte si consolidò il sistema costituzionale e il regime liberale per effetto del ministro D'Azeglio, del quale entrò a far parte Cavour nel 1850 . Cavour volle allargare la base del governo verso sinistra mediante un accordo con Rattazzi che fu detto connubio; ne seguì una crisi del ministero D'Azeglio e la formazione del ministero Cavour ( 1852 - 1859 ) . la politica interna di Cavour fu caratterizzata da una grande opera di rinnovamento economico che fece del Piemonte lo stato più progredito d'Italia.