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L'Umanesimo (Caratteri Generali)
Lo Stato moderno si formò durante un periodo in cui culturalmente coincise con l'Umanesimo. Nell'Umanesimo si ritrovava un ritorno agli studi classici in cui colsero il sentimento che li aveva caratterizzati e rappresentò un grande cambiamento da un punto di vista letterale, filosofico. . L'uomo riscoprì l'uso della ragione poiché se prima era stato sottomesso a Dio (al potere Teocratico della Chiesa), ora riacquistava la sua indipendenza per mezzo della ragione e si mostrava pronto a diventare protagonista del mondo che lo circondava; in un certo senso l'uomo diventava più libero.
L'uomo, visto che non era ateo, cercava di ritrovare Dio anche nel mondo reale, attraverso la natura e gli enti; questo poiché la mentalità di quel tempo si basava sul fatto che Dio, creatore del mondo, aveva sicuramente lasciato una sua impronta nella natura; così cercavano di trovare Dio nel mondo e di conseguenza il sentimento religioso si rendeva più forte.
C'era una sorta di immanenza (di ritorno alla realtà).
Dopo un periodo di guerre, tensioni sociali e politiche, pestilenze, l'Italia conobbe un periodo più calmo (quando banchieri, mercanti e artigiani si erano affermati sull'economia dell'occidente) in cui venne ricondotta la nascita di una rinascita anche dal punto di vista culturale: L'Umanesimo.
L'Umanesimo nacque nel '300 in Italia e si diffuse presto in tutta Europa.
Il termine Umanesimo deriva da umanista per indicare lo studioso delle humanae litterae. Alla base di questa innovazione culturale stavano gli studi della cultura classica; proprio per questo riconquistò importanza la filologia, cioè quella ricerca delle origini dei testi, in modo da avere un testo uguale il più possibile all'originale.
Inoltre l'Umanesimo divenne anche un modello di vita, un mito da tradurre in realtà in ogni campo dell'attività umana. Autore importante che sostenne ciò fu Francesco Petrarca.
L'Umanesimo però coinvolse solo un'élite di persone, cioè quelle persone più istruite, ed ebbe un carattere universale poiché rappresentava il valore universale dell'umanità.
La nuova immagine umanistica si fondava su una profonda laicizzazione che vuol dire una più forte affermazione dell'autonomia dell'uomo. Tutto veniva considerato autonomamente (come la storia o la politica). Ben presto il pensiero umanista entrò nelle scuole e introdusse una nuova pedagogia che mirava a far concretizzare la capacità critica e dialettica degli studenti.
L'Umanesimo a causa dei metodi intellettuali e per il processo di trasformazione culturale venne accompagnata da una straordinaria fioriture delle arti e del pensiero che gli fu attribuito il nome di Rinascimento; ciò poiché a quell'epoca si poteva assistere come a una rinascita dopo il periodo oscuro del medioevo (era visto come un'epoca barbara e oscura che aveva interrotto lo sviluppo della civiltà). Tuttora questo pensiero è stato rivalutato poiché nel medioevo si trovano le basi della civiltà di oggi.
Grazie all'Umanesimo esistette un'alta concentrazione di ingegni che vanno da Leonardo da Vinci a Raffaello, Michelangelo e Brunelleschi (dei quali si apprezza l'ecletticità, cioè essere geniali in tante discipline).
Questa rivoluzione culturale riuscì a realizzarsi perché:
L'Italia, soprattutto quella Centrosettentrionale, fu parecchia urbanizzata e grazie alla libertà repubblicana le città godettero di condizioni favorevoli al confronto e all'ascesa di individui intraprendenti e capaci;
C'era una grande concentrazione di attività artigianale e poiché gli artisti provenivano da ambienti di famiglie artigiane, maggiore era la possibilità di trovare dei geni in questa concentrazione artigianale.
Lo studio del diritto umano era arrivato in un punto così alto che non si trovava in nessun paese dell'Europa; questo studio approfondì il diritto romano e rese familiare la frequenza del mondo antico e della sua lingua.
Le biblioteche dislocate in monasteri, università. contenevano copie manoscritte degli autori antichi in un numero maggiore rispetto gli altri Paesi.
In questo periodo tramontò la concezione, nelle arti figurative, che la materia fosse simbolo del peccato; fu rivalutata come immagine di Dio che l'artista ricrea a sua volta.
Una grande rivalutazione fu compiuta anche nel campo delle scienze naturali. Sebbene all'inizio sembrasse quasi come se magia e medicina siano state in relazione tra di loro per le proprietà curative di alcune piante, successivamente le scoperte di anatomia spinsero a rivalutare le proprie conoscenze mediche. Importante personaggio fu Andrea Vesalio il quale pubblicò un libro di grande importanza poiché il corpo umano veniva descritto nelle sue singoli parte. Se durante il medioevo la dissezione dei cadaveri era vietata, successivamente un provvedimento di Clemente VII l'aveva resa lecita.
Importante anche l'opera di Niccolò Copernico con la propria concezione Eliocentrica che definì il movimento della terra intorno al sole.
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