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PARTE PRIMA (1774-1792)
Nel 1774 Luigi XVI sale al trono, ne consegue un periodo di malessere economico per tutta la Francia (dovuto anche all'arretratezza dell'agricoltura e dell'industria).
Nasce la borghesia ancora troppo varia per poter essere definita con precisione.
Viene affidato il compito di risanare le finanze statali dapprima a Turgot, a Necker e a Calonne, che nel 1788 fece convocare un'assemblea dei notabili, i quali richiedevano l'approvazione della Nazione tramite la convocazione degli Stati Generali.
Riunitisi nel 1789 si assunsero il compito di dare alla Francia una nuova costituzione. In seguito alla chiusura della sala dove si teneva la riunione, il Terzo Stato (che nel frattempo aveva assunto il nome di Assemblea Nazionale) si radunò nella sala della pallacorda giurando di riunirsi ovunque pur di completare la stesura della Costituzione.
L'Assemblea Nazionale diventa Assemblea Costituente.
Per paura di un colpo di forza della corona, l'Assemblea istituì la Guardia Nazionale (milizia borghese), ma il popolo minuto, non avendo fondi, si mosse da solo Presa della Bastiglia.
Scoppia la Grande Paura nelle campagne l'Assemblea abolisce i diritti feudali, dichiara i diritti dell'uomo e del cittadino. Marcia su Versailles (donne + Guardia Nazionale): il Re approva i decreti dell'Assemblea ed è costretto a trasferirsi a Parigi.
In questo fermento politico-culturale nascono le prime associazioni, o club: i giacobini (+ moderati) e i cordiglieri (+ estremisti). Nasce la figura del sanculotto (popolano di Parigi).
I Beni Ecclesiastici sono dichiarati Proprietà Nazionale e acquistabili con gli assegnati (buoni del tesoro) che presto diventano cartamoneta il cui valore va diminuendo sempre di più grande inflazione.
Nel 1790 viene approvato dall'Assemblea la Costituzione Civile del Clero: i vescovi venivano eletti dai cittadini, e i parroci venivano designati dalle assemblee elettorali dei vari distretti. A loro erano destinati stipendi statali, e per questo gli fu imposto il giuramento di fedeltà alla Rivoluzione.
A interrompere questa apparente unità fu, nel 1791, il tentativo di fuga di Luigi XVI bloccato a Varenne e riportato a Parigi opinioni contrastanti tra i rivoluzionari, infatti alcuni chiedevano la deposizione del Re.
Dai giacobini si stacca l'ala moderata che prende il nome di Foglianti (capitanati da La Fayette).
Una grande manifestazione organizzata dai cordiglieri per richiedere la repubblica fu repressa dalla Guardia Nazionale nel Campo di Marte.
Risale al 1791 la votazione della prima Costituzione, basata sulla distinzione tra cittadini attivi (che pagavano, cioè, un minimo di imposte pari a 3 giornate lavorative) e cittadini passivi. Solo gli attivi avevano diritto di voto per l'elezione di amministratori, giudici e rappresentanti nazionali.
L'Assemblea Legislativa era eletta a doppio grado: i cittadini dovevano designare degli elettori (tra coloro che pagavano una somma pari ad almeno 10 gg lavorative) i quali dovevano eleggere i deputati. La monarchia aveva il potere esecutivo (nomina dei ministri, diplomatici e generali).
Limitati i poteri del Re.
Si scioglie l'Assemblea costituente per dar vita all'Assemblea legislativa che contava 250 foglianti (destra moderata) e 136 brissottini (ex giacobini seguaci di Brissot; sinistra).
La sinistra riuscì a imporre la propria egemonia per tre motivi: 1) era ben organizzata; 2) era appoggiata dalle sommosse popolari (in seguito all'aumento del carovita); 3) era caratterizzata dall'atteggiamento intransigente basato sull'orgoglio nazionale nei confronti delle potenze straniere.
Nel 1792 Luigi XVI sostituì i ministri foglianti con dei brissottini, incitandoli a muovere guerra contro i Paesi Bassi sperando in una perdita per poter restaurare il proprio potere, ma ciò non fece altro che peggiorare la situazione: in un clima di altissima tensione il 10 agosto fu assalito il palazzo delle Tuileries dai sanculotti e fu deposto il monarca. Venne creato un Consiglio Esecutivo provvisorio nell'attesa di eleggere una Convenzione Nazionale.
PARTE SECONDA (1792-1799)
Nel 10 agosto 1792 la Costituzione del '91 fu abrogata e fu istituito un Tribunale straordinario.
A settembre bande di sanculotti invasero le carceri trucidando centinaia di detenuti sospettati di tramare contro la rivoluzione.
Il 21 settembre la Convenzione abolì formalmente la monarchia e proclamò la repubblica. La Convenzione era costituita maggiormente da uomini di legge, amministratori e intellettuali. Era prevalentemente spostata a sinistra e contava numerosissimi girondini (ex brissottini), molti esponenti della Montagna (estremisti di sinistra), pochissimi foglianti, e il resto faceva parte della Pianura (il "centro").
Nel 1793 Luigi XVI venne ghigliottinato. Nello stesso anno si assiste alle numerose sconfitte militari francesi che si erano alienate la simpatia di tutti gli stati europei. Inoltre in seguito all'aumento del carovita e alla penuria dei prodotti coloniali, in primavera scoppiano numerose rivolte guidate dagli "arrabbiati", la più tragica fu quella della Vandea, che fu seguita da una vera e propria strage di cittadini.
La Convenzione istituì un Tribunale rivoluzionario (per processare i sospetti), dei Comitati di Sorveglianza in tutti i comuni, un Comitato di salute pubblica (per vigilare l'operato dei ministri), e fu votata l'adozione di un calmiere per i prezzi dei cereali.
Sotto la minaccia armata dei sanculotti parigini, la Convenzione fu obbligata ad arrestare 29 deputati girondini e 2 ministri. La Montagna aveva vinto.
In un clima di protesta diffuso in parecchi dipartimenti, e di richieste sempre più insistenti da parte dei sanculotti, la Convenzione elabora la Costituzione dell'anno I, preceduta da una Dichiarazione dei Diritti che aggiungeva alla precedente il diritto alla sussistenza, al lavoro, all'istruzione, all'insurrezione. Tutti i poteri erano affidati ad un'unica assemblea legislativa eletta a suffragio universale, che doveva eleggere un Consiglio esecutivo di 24 membri. Per l'approvazione delle leggi più importanti era previsto il referendum. Ma questa costituzione non entrò mai in vigore.
Venne ampliato il Comitato di Salute Pubblica e aumentati i suoi poteri. Entrarono a farvi parte anche esponenti montagnardi e della sinistra estrema, come Saint-Just e Robespierre. Quest'organo eserciterà una sorta di dittatura, spodestando la Convenzione. Riorganizzò l'esercito e diresse l'economia di guerra. La Convenzione stabilì l'abolizione dei diritti signorili. Nuovamente invasa dai sanculotti, la Convenzione, incitata da Robespierre, votò la costituzione di un esercito rivoluzionario di sanculotti per la requisizione dei grani nelle campagne, e il maximum generale venne esteso ai prezzi di tutti i generi di prima necessità e ai salari.
Il rigido funzionamento del Tribunale rivoluzionario è dettato dall'esigenza di un potere forte e accentrato e di un'economia regolata.
Parte la campagna di scristianizzazione (confisca delle chiese, roghi, culto dei martiri) riduzione del consenso popolare.
Viene riformato il calendario: 12 mesi di 30 giorni l'uno che prendono il nome da manifestazioni naturali.
Migliora l'andamento militare interno ed esterno grazie anche alla riforma dell'esercito.
Il 1794 vede l'ascesa di Robespierre che approfitta di un momento favorevole per accusare Hebert e Danton e farli infine ghigliottinare.
Dapprima Robespierre vide aumentare i suoi poteri, ma poi in seguito all'intensificazione del Terrore e della paura degli stessi membri della Convenzione di far la stessa fine di Danton, Robespierre Saint-Just e Couthon vennero ghigliottinati.
La morte di Robespierre fu vissuta subito come una liberazione: in città tornò il piacere di vivere, il lusso e lo sfarzo; anche se in campagna esplose il "terrore bianco" rivolto contro i sanculotti e i giacobini superstiti.
Il Tribunale rivoluzionario venne soppresso.
Furono ridotti notevolmente i poteri del Comitato di Salute.
Fu chiuso definitivamente il club dei giacobini.
Fu abolito il maximum aumentarono i prezzi ma anche il divario tra le classi sociali ricche e quelle povere. Per questo i sanculotti invasero la Convenzione, senza però ottenere nulla.
Nel 1795 si stabilì la Costituzione dell'anno III che insieme alla Dichiarazione dei Diritti, sanciva una Dichiarazione dei Doveri, tra cui: la sottomissione alle leggi da parte di tutti.
Il diritto di voto era esteso a tutti ma le elezioni erano a doppio grado. Il potere legislativo era affidato a 2 camere:
Il Consiglio dei Cinquecento (che presentava e discuteva le leggi)
Il Consiglio degli Anziani (che le approvava o respingeva)
Il potere esecutivo era affidato al Direttorio composto da 5 membri eletti dagli Anziani tra 50 nomi proposti dai 500.
Nel le elezioni per il rinnovamento delle assemblee legislative videro la rimonta dei filo monarchici, ma l'esercito rimasto fedele alla repubblica assediò Parigi e destituì i deputati della destra. La repubblica era salva a prezzo della soggezione del potere politico su quello militare.
Nonostante la vittoria su Prussia, Spagna e Province Unite, la Francia rimase in guerra con Inghilterra, Austria e staterelli minori.
Dapprima il direttorio, puntando alla conquista dell'Europa centrale, usò l'Italia come diversivo per tenere occupati gli eserciti nemici in terre straniere, poi però, in seguito ai numerosi successi ottenuti dal giovane capitano Napoleone Bonaparte in territorio italiano, ribaltò i suoi obiettivi.
Inizialmente Napoleone conquistò parte dell'Italia settentrionale, arrivando a Milano, Mantova, Parma, al regno di Napoli e a Roma, obbligando Papa Pio VI a firmare la Pace del Talentino, dove rinunciava alla Romagna.
Poi valicò le Alpi e puntò direttamente a Vienna dove fece confermare le conquiste italiane. Contro il volere del governo, ma con l'appoggio dei patrioti italiani, Napoleone diede vita nell'Italia settentrionale a Repubbliche Sorelle formalmente indipendenti:
la Repubblica Cispadana (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio compare il tricolore)
la Repubblica Cisalpina (Milano, Brescia, Bergamo, Crema, Valtellina
la Repubblica Ligure (ex Repubblica di Genova)
Per ottenere il riconoscimento della Rep. Cisalpina, Napoleone, senza tener conto dei desideri dei Veneziani, cedette Veneto Istria e Dalmazia all'Austria con il Trattato di Campoformio.
Nel le truppe francesi invasero Roma, cacciarono Pio VI e proclamarono la Repubblica Romana.
La Svizzera diventò Repubblica Elvetica.
Napoli fu proclamata Repubblica Partenopea o Napoletane.
Nel il Piemonte fu annesso alla Francia.
La Toscana fu occupata dall'esercito.
In Sicilia si rifugiarono i Borboni di Napoli.
In Sardegna si rifugiarono i Savoia sotto la protezione della flotta inglese.
Nelle repubbliche sorelle furono promulgate delle Costituzioni simili a quella francese. Furono ribaditi alcuni concetti della rivoluzione, come l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, l'abolizione dei privilegi feudali, la libertà di parola e di stampa.
Spesso però questi diritti furono contraddetti dallo sfruttamento finanziario, da colpi di stato o interventi autoritari, inoltre non si preoccuparono di migliorare le condizioni di vita delle masse popolari. Per questi motivi, insieme alla fedeltà verso gli antichi sovrani e alle offese religiose, nella primavera del 1799 scoppiarono in rivolta moti sanfedisti in varie parti d'Italia.
Dopo la spedizione in Egitto, Napoleone, tornato in Francia in occasione delle elezioni per il rinnovamento delle camere organizza un Colpo di Stato con Sieyès: grazie all'intervento dell'esercito fu disperso un gran numero di deputati, e i rimanenti votarono la consegna dei poteri in mano a 3 consoli: Napoleone, Sieyès e Ducos.
PARTE TERZA (1799-1810)
La Costituzione dell'anno VIII ( ), opera di Napoleone e Sieyès, non conteneva una vera Dichiarazione dei Diritti e ristabiliva il suffragio universale maschile.
Il governo sceglieva gli amministratori locali e i membri delle 2 assemblee legislative:
il Tribunato (discuteva le leggi)
il Corpo Legislativo (le accettava o rifiutava)
Limitazione dei poteri degli organi legislativi a favore dell'esecutivo.
Capo del governo è il Primo Console (Napoleone) che nomina: i ministri
il consiglio di stato
i consigli di dipartimento
i consigli di prefettura
i prefetti
i giudici
Vi era infine un Senato che nominava i membri delle assemblee legislative.
Anche se venne instaurato un potere di tipo monarchico, questo si fondava sulle conquiste della Rivoluzione su piano giuridico ed economico:
soppressione della feudalità
uguaglianza di fronte alla legge
carriere aperte ai talenti
libertà d'intrapresa
riconoscimento della proprietà terriera tramite l'acquisto di beni nazionali
Quello instaurato da Napoleone era un sistema accentrato, basato anche sull'accentramento dell'amministrazione: perno di questo sistema sono i prefetti (rappresentanti del console a livello locale).
Si garantisce l'ordine pubblico con l'istituzione di un forte apparato poliziesco
Ricompattazione economica
Vengono promulgati il Codice Civile (1804) e il Codice Penale (1810)
Ripristino della moneta, scompaiono gli assegnati
Istituzione della Banca di Francia
Le imposte diventano indirette (uguali per tutti)
Nel Napoleone firma il concordato con la Santa Sede, dove il cattolicesimo era riconosciuto come religione della maggioranza, e si assicurava la libertà di culto.
Con il plebiscito del napoleone fu nominato console a vita, e nel fu dichiarato "imperatore dei Francesi" dal Senato. Nello stesso anno durante una cerimonia a Notre Dame, papa Pio VII gli offrì la corona imperiale.
Seppure sconfitto dalla flotta inglese nel , Napoleone riportò molte vittorie sulla terraferma: in seguito alla vittoria sull'Austria, questa con il trattato di Presburgo dovette cedere al Regno d'Italia il Veneto, l'Istria e la Dalmazia; il Tirolo alla Baviera e un'ingente somma di denaro.
Nel l'esercito francese si impadronì del Regno di Napoli, sul cui trono fu posto Giuseppe Bonaparte. Si formò inoltre la Confederazione del Reno (stati tedeschi alleati della Francia).
Non riuscendo a sconfiggere la Gran Bretagna in guerra, Napoleone dichiarò lo stato di blocco: era proibito ogni commercio con l'Inghilterra, fatta eccezione di generi fondamentali per l'economia francese, come il cotone. Il contrabbando tuttavia era onnipresente.
Nel si riportarono successi anche in seguito alle guerre contro Prussia e Russia, che permisero la nascita del Granducato di Varsavia e del Regno di Westfalia (entrate a far parte della Confederazione del Reno).
L'invincibilità della Grande Armata fu dovuta in gran parte grazie alle riforme dell'esercito durante la Rivoluzione e all'aumento demografico. Nel 1798 fu introdotto il sistema di circoscrizione obbligatoria. Accanto alla fanteria e alla cavalleria c'era la Guardia Imperiale, che disponeva di armi tecniche.
Nel Napoleone si impadronisce della Spagna spodestando Carlo IV e proclamando Re suo fratello Giuseppe. Ma da Madrid prese piede un rivolta contro i francesi organizzata dalla nobiltà e dal clero che faceva leva sul nazionalismo e sull'orgoglio religioso offeso delle masse popolari. Nello stesso anno infatti Napoleone si era impossessato dello Stato Pontificio e aveva fatto imprigionare Pio VII, che aveva osato scomunicarlo.
L'Austria, nel , per vendicarsi invase la Baviera, ma fu sconfitta nuovamente da Napoleone, e con la Pace di Vienna perdeva ancora altri possedimenti. Inoltre nel Napoleone si sposò con Maria Luigia, figlia di Francesco I, dalla quale l'anno dopo ebbe il tanto atteso erede.
Napoleone istituì la distribuzione di titoli nobiliari e di feudi situati nei territori italiani. Venne creata la nobiltà imperiale (ministri, senatori, vescovi.) strettamente legata al censo.
Di fatto Napoleone esercitava personalmente il potere, eleggendo egli stesso i prefetti dei distretti.
Divenne completo l'asservimento della stampa con l'istituzione della "Direzione di stampa e libreria" che impediva la diffusione di notizie contro il regime e promuoveva invece la propaganda.
Furono creati i licei e l'Università Imperiale. Per la preparazione dei professori fu istituita la Scuola Normale. L'istruzione tecnica era invece affidata all Scuola Politecnica. Al clero venne imposto un catechismo imperiale.
La grande popolarità di Napoleone fu compromessa però da una grave crisi che toccava più settori: depressione dell'industria tessile, cattivo raccolto, aumento della disoccupazione, deterioramento delle condizioni di vita delle masse popolari, inasprimento delle imposte di consumo, continue leve militari malcontento.
Si possono distinguere tre tipi di colonie francesi:
i territori direttamente annessi all'impero francese
i territori separati dalla Francia ma sottoposti alla sovranità di Napoleone
gli Stati vassalli affidati a familiari o amici
In Italia c'erano principalmente due regni: quello di Napoli e quello d'Italia, tutti gli altri staterelli facevano parte direttamente della Francia.
ITALIA
La Repubblica Cisalpina fu rinominata Repubblica Italiana con una nuova Costituzione ispirata a quella del '99. C'erano 3 collegi elettorali: dei possedenti, dei commercianti e dei dotti. Il potere legislativo era affidato a due assemblee: il Consiglio Legislativo (preparava le leggi), di nomina presidenziale; e il Corpo Legislativo (che le approvava o respingeva), eletto dai 3 collegi. Anche qui furono introdotti l'accentramento amministrativo tramite i prefetti, la coscrizione obbligatoria, la riorganizzazione degli studi superiori, il riordinamento delle finanze, il concordato con la Santa Sede che ristabiliva il cattolicesimo come religione della maggioranza e garantiva la libertà di culto.
1805 Repubblica Italiana Regno d'Italia, di cui Napoleone ne cinge la corona. Vengono creati nuovi organi di governo: il Consiglio di Stato (elabora le leggi); e il Senato (composto da almeno 2 rappresentanti per dipartimento).
Promossa un'opera di ammodernamento e razionalizzazione.
Ristrutturato il sistema giudiziario grazie all'adozione dei Codici francesi.
Compiute grandi opere pubbliche.
Milano grande capitale, sede burocratica e culturale.
Nel 1808 si ingrandisce grazie all'annessione del Veneto, Istria, Dalmazia e Marche. Poi quando Istria e Dalmazia nel 1809 diventarono parte delle Provincie Illiriche, furono annessi al Regno il Trentino e l'Alto Adige.
L'agricoltura rimaneva l'occupazione principale, anche se in alcuni territori era in crisi per la concorrenza dei prodotti francesi.
Le condizioni di vita delle classi popolari rimasero invariate. Nacque però una nuova classe di proprietari terrieri composta da antichi nobili e nuovi ricchi.
Nel Regno di Napoli Giuseppe Bonaparte mantenne la stessa divisione territoriale esistente, ma il nuovo sistema amministrativo favorì lo sviluppo dei centri provinciali. Anche qui furono introdotti gli ordinamenti giudiziari e finanziari francesi (nuovo catasto, vendita dei beni nazionali, soppressione della feudalità). Furono divisi i demani feudali (da cui, però, trassero vantaggio i benestanti, non i contadini).
Per sopprimere il brigantaggio (incitato dagli inglesi) e i moti sanfedisti, fu fatto un largo impiego dell'esercito francese, con molti spargimenti di sangue.
Dopo Giuseppe, divenne re Gioacchino Murat che diede al proprio governo un'impronta più nazionalista e autonoma, costituendo anche un nuovo esercito napoletano.
Cominciò a nascere una nuova borghesia provinciale.
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