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La Belle Èpoque: L'origine del termine
L'espressione Belle Époque significa : l'epoca bella, i bei tempi, questo termine nacque in Francia subito dopo la prima guerra mondiale per definire il periodo, immediatamente anteriore alla Grande Guerra ,che va dal 1871 al 1914. La Belle Èpoque nasce in parte da una realtà storica ,fu un periodo di sviluppo, spensieratezza e fede nel progresso .Dal punto di vista filosofico questo periodo è influenzato del pensiero positivista, che domina nella cultura europea fra il 1849 e il 1890. Il positivismo stato fondato dal filosofo francese August Comte nel suo corso di filosofia positiva,uscito nel1842. Secondo Comte ,l'unica conoscenza possibile è quella che si realizza secondo il metodo scientifico,il quale si propone di analizzare il rapporto di causa-effetto nei fenomeni obiettivamente e sperimentalmente osservabile. L'ideologia del progresso assumerà però,negli anni Settanta, una connotazione di tipo evoluzionistica. Si sviluppa in questi anni una cultura di carattere materialistico,deterministico ed evoluzionistico che appunto caratterizzano il pensiero positivista.
Dalla fine dell'Ottocento in poi le invenzioni e i progressi della tecnica furono all'ordine del giorno. I benefici che queste scoperte avevano portato nella vita delle persone erano diventati sempre più visibili: l'energia elettrica, i servizi igienici, la minore paura di affrontare le malattie e l'ignoto. Tutto questo aveva determinato un profondo ottimismo sulle possibilità dell'uomo, cui niente sembrava precluso. Questa convinzione era fondata sull'espansione, economica e non solo, sull'assenza di preoccupazioni ,sulla pace tra la Francia stessa e i suoi vicini europei e sulle scoperte tecnologiche.
All'alba del XX secolo, il mondo occidentale guardava con fiducia e ottimismo al futuro, sicuro che progresso, benessere e pace avrebbero continuato a guidare i suoi passi verso conquiste sempre nuove. Queste aspettative sembrarono realizzarsi per tutto il primo quindicennio del nuovo secolo, un periodo di grandi speranze.
In effetti, all'inizio del Novecento il mondo occidentale aveva molte ragioni d'orgoglio: eliminata la maggior parte delle epidemie e ridotta notevolmente la mortalità infantile, gli abitanti del pianeta toccavano ormai il miliardo e mezzo.
Alla crescita demografica fece riscontro un impressionante aumento della produzione industriale e del commercio mondiale che, tra il 1896 e il 1913, raddoppiarono. Nello stesso 1913 la rete ferroviaria del globo aveva raggiunto un milione di chilometri e le automobili cominciavano ad affollare le strade delle metropoli americane ed europee. Parlando di trasporti, la corsa alla costruzione dei nuovi enormi e sfarzosi transatlantici costituiva il lato più grandioso di quest'epoca tecnologicamente avanzata ,ma ancora legata a certi sentimenti romantici e utopistici.
Non a caso, l'affondamento della nave più potente del mondo, il Titanic, avvenuto nel 1912 è stato considerato come il più bel sogno infranto della Belle époque. Dopo la grande depressione avvenuta dal 1870 al 1896, la Francia entrò in un periodo di crescita economica alquanto sostenuta che si può far derivare dalla seconda rivoluzione industriale. Nacque il cabaret, il cancan, il cinema, nuove invenzioni resero la vita più facile a tutti i ceti e livelli sociali, la scena culturale prosperava, e l'arte prendeva nuove forme con L'Impressionismo e L'Art Nouveau .
Il termine Belle Èpoque può anche descrivere, infatti, visto il fiorire di nuovi stili e modi, l'arte e l'architettura di questo periodo in altri Stati. La borghesia celebrava la propria egemonia con Esposizioni Universali, in cui si esibivano le ultime strabilianti meraviglie della tecnica; con conferenze di esploratori che raccontavano le grandezze e le miserie di mondi lontani, il cui contrasto con l'Occidente inorgogliva gli ascoltatori e li confermava nella loro certezza di appartenere a un mondo superiore, che nulla mai avrebbe potuto incrinare. L'aristocrazia russa era in questo periodo storico sempre in prima linea; da un lato per il livello e la quantità degli acquisti, dall'altro per la qualità degli artisti che da lì provenivano, soprattutto musicisti e ballerini o coreografi. Affrontare la vita con questo spirito significava caratterizzarlo in modo spensierato e positivo. Gli abitanti delle città avevano scoperto il piacere di uscire, anche e soprattutto dopo cena, di recarsi a chiacchierare nei caffè e ad assistere a spettacoli teatrali.
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