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Nasce a Saint-Germane-en-Laye il 5 settembre del 1638, figlio di Luigi XIII e Anna D'Austria, assume direttamente il governo nel 1661 alla morte di Mazarino, inizia il suo regno promettendo pace, prosperità e riscatti nei confronti della Spagna. La gloriosa politica di espansione, l'enfatizzazione del carattere sacrale del suo potere contribuiscono a formare il mito del re Sole. Luigi XIV, deve, ma soprattutto vuole togliere potere politico al parlamento parigino e ai nobili francesi. Il parlamento era operante in Francia a partire dal 1239, quale organo di amministrazione regia della giustizia, era quindi la suprema corte giudiziaria francese in età moderna; la sua principale prerogativa consisteva nel diritto di opposizione agli editti reali e all'assolutismo monarchico. Per questi motivi fu protagonista della prima fase della Fronda. Il re Sole non concordava affatto con le idee parlamentari, ed è per questo che il parlamento durante il suo regno perdette notevolmente potere e prestigio.
I nobili a Parigi nel corso del '700 si dividevano in più categorie: c'erano ad esempio gli officers ovvero alti funzionari di Stato, detentori di una carica acquistata dietro pagamento di un'ingente somma di denaro; erano rappresentanti privati di un ufficio pubblico, i loro interessi si scontravano spesso con lo Stato, soprattutto con il monarca, che nel corso del secolo gli concesse sempre meno onori, titoli e cariche sovrapponendo loro la figura dell'intendente (intendent) che nel corso del '600 e '700, era un funzionario di nomina regia proposto per il controllo delle amministrazioni periferiche con competenze che si estendevano anche nell'ambito giudiziario, fiscale e all'ordine pubblico; svolgeva un ruolo estremamente importante, ma soprattutto, a differenza degli officers erano ben visti dal re e dallo Stato francese.
Luigi XIV, decise, dopo
poco tempo dalla sua incoronazione, di spostare la capitale e, di conseguenza,
la residenza reale da Parigi a Versailles dove si attorniò di nobili, a cui
voleva togliere, con i cosiddetti appannaggi, le decisioni politiche, ma
principalmente di grandi artisti, pittori scultori, musicisti; questo perché
voleva rendere pubblico e indelebile il suo prestigio: tutto ciò però gli costò
molto denaro. La reggia di Versailles era una cittadina con botteghe,
artigiani, passatempi di ogni genere, immersa in uno splendido parco realizzato
da Le Notre un architetto nato nel
Da Versailles, Luigi XIV governava sulla Francia. Il primo problema che si pose fu quello religioso, infatti voleva allontanare dalla sua patria tutti gli ugonotti. A questo proposito emanò il 18 ottobre del 1685 l'editto di Fontainebleu con il quale revocò l'editto di Nantes (1598) e costrinse circa 300000 ugonotti all'espatrio nel Brandeburgo, in Olanda, in Inghilterra, in Svezia e in America settentrionale. In seguito, il sovrano francese richiese il 27 marzo del 1708 al papa Clemente XI, una bolla con la quale chiuse tutte le scuole ugonotte e distrusse il monastero di Port-Royal-des-Champs. La bolla, emessa in realtà nell'ottobre del 1707 è retrodatata al 27 marzo, questo perché Luigi XIV non aveva accettato un primo documento che aveva giudicato troppo benevolo. Port-Royal, riformato dall'Arnauld, era il luogo in cui si riuniva un gruppo di studiosi di dottrine morali, di logica e grammatica. Questo gruppo aderiva alle idee giansenistiche e viveva in stretto contatto con la religione; ne facevano parte, tra gli altri, St-Cyran, Arnauld, Nicole e Pascal. Centro di grande influenza sulla vita letteraria e religiosa, il monastero fu oggetto di persecuzioni sino alla sua completa e definitiva scomparsa. Luigi XIV attuò inoltre una forte politica espansionistica, questo intento fu possibile, sia per le ricchezze della Francia, anche se venivano continuamente sperperate dal re, sia perché l'esercito riuscì a tenere scacco le grandi potenze europee: gli effettivi di quest'ultimo, infatti, passarono dalle 65000 unità del 1667 alle 400000 del 1705. Crebbero però anche le spese belliche, le truppe vennero equipaggiate con nuove armi, molto costose, le piazzeforti vennero potenziate e si sviluppò notevolmente anche la marina da guerra.
Il 1 novembre del 1700, Carlo II, ultimo Asburgo del ramo spagnolo, muore senza eredi diretti. Già due anni prima le maggiori potenze interessate avevano tentato di dirimere la questione della successione fra i vari pretendenti, indicando come futuro re di Spagna il figlio del principe elettore di Baviera, Giuseppe Ferdinando, la cui nonna paterna era sorella del sovrano spagnolo. In questo modo si voleva scongiurare la possibilità che l'eredità andasse ad altri due discendenti indiretti di quella dinastia, Luigi XIV di Francia o l'imperatore Leopoldo I d'Asburgo, che succedendo al trono di Spagna, avrebbero entrambi alterato l'equilibrio europeo.
Nell'accordo, peraltro,
erano previsti importanti compensi territoriali per quei due monarchi. Nel 1699
però la morte del giovanissimo principe bavarese porta le maggiori potenze a
stipulare un nuovo trattato in favore del secondogenito dell'imperatore, Carlo
d'Asburgo, al quale andrebbero
La guerra di successione spagnola mobilita eserciti più numerosi di ogni altro conflitto del secolo precedente: circa 600.000 uomini sono impegnati sui fronti principali. Dopo alcuni successi iniziali della Francia, le operazioni condotte su diversi fronti volgono in favore della Grande Alleanza che può contare sulla superiorità marittima anglo-olandese e sulle risorse finanziarie di Londra e di Amsterdam. Le grandi capacità militari di Eugenio di Savoia e di John Churchill duca di Marlborough risultano determinanti nell'importante vittoria conseguita dalle armate dell'Alleanza a Blenheim, in Baviera, nell'agosto 1704. Nel frattempo, le truppe francesi invadono il Piemonte e assediano Torino: nel 1706 subiscono però una pesante sconfitta da parte dell'esercito di Eugenio di Savoia che prende possesso di Milano a nome dell'arciduca Carlo, proclamatosi a Barcellona l'anno prima - sull'onda del movimento separatista catalano -Carlo III re di Spagna. Il duca di Marlborough avanza nel frattempo nelle Fiandre, sconfiggendo i francesi a Ramillies. Alla presa di Gibilterra (1704) fa seguito l'occupazione da parte della flotta inglese di Minorca e della Sardegna (1708), mentre un altro esercito imperiale occupa nel 1707 Napoli. Nel 1708 le truppe anglo-imperiali entrano nel territorio francese espugnando Lille e arrivando a minacciare Parigi.
Nell'inverno del 1709 un'eccezionale gelata distrugge i raccolti francesi e provoca una gravissima crisi demografica, economica e finanziaria. Luigi XIV chiede ufficiosamente la pace. Le condizioni imposte dagli alleati sono così umilianti (tra queste, la richiesta dell'impegno da parte del re di Francia di allontanare anche con le armi - suo nipote da Madrid) da costringerlo a chiedere al paese un ulteriore sforzo per continuare la guerra. Nel settembre 1709 il maresciallo Villers ferma l'avanzata degli alleati a Malplaquet; anche i tentativi di insediare Carlo III sul trono spagnolo falliscono perché Filippo V riesce a unire la sua causa a quella dell'indipendenza nazionale. Nel 1710, intanto, cade a Londra il ministero whig, sostituito da un governo tory, più sensibile alle proteste dei proprietari terrieri contro il peso delle tasse per la guerra.
Nel 1711 la prematura
scomparsa del nuovo imperatore Giuseppe I, fratello di Carlo, apre il problema
della successione agli stati ereditari austriaci e alla dignità imperiale e
minaccia di sconvolgere, in caso di riconoscimento di Carlo anche come re di
Spagna, l'equilibrio europeo.
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