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L'IMPERO ROMANO D'ORIENTE SEC. VI - IX
GIUSTINIANO E LA "RENOVATIO IMPRII"
Giusti. 527-565. Il suo principale obbiettivo era di riunificare l'impero nei punti dove si erano stanziati e avevano preso forma, i regni romano-barbarici. Agì militarmente contro Vandali (africa), Visigoti (spagna), Ostrogoti (italia), ma le campagne militarifurono lunghe e violente. La guerra in italia durò 20 anni. Teodorico re Goto aveva mantenuto i privilegi dell'aristocrazia romana, ma i ruoli chiave li aveva tenuti per i Goti. La classe senatoria romana prima fece fronte comune contro l'impero bizantino, ma vista la disfatta e la conquista di Ravenna, non appoggiò + i Goti che rimasero così soli a fronteggiare l'esercito bizantino. Totila re Goto allora attacca sia i senatori romani che Bisanzio, ma a Gualdo Tadino dopo aver riconquistato la penisola perse vita e battaglia. C'era solo distruzione e peste in Italia. Giustiniano ce l'aveva fatta ma alla sua morte l'italia fu invasa dai Longobardi e la supremazia marina dell'imp. D'Oriente fu spezzata dagli Arabi.
LA CODIFICAZIONE DEL DIRITTO ROMANO.
Il sistema della giustizia romana basato su leggi emanate dall'autorità, interpretazioni dei giuristi, e applicazione non resse alla frammentazione dell'impero. Teodosio fece raccogliere tutti i codici, ma non le interpretazioni dei giuristi. Giusti appoggio il recupero archeologico dei classici e post-classici. L'opera di Giusti era questa: recuperare sia la legislazione che la normativa giurisprudenziale e fu così concepito:
Corpus iuris civilis
CODEX : 12 libri di Leges di predecessori di Giusti
DIGESTA O PANDECTAE: 50 libri di iuria riordinati come se fossero disposizioni normative
ISTITUTIONES: trattazione scolastica del diritto romano
NOVELLAE COSTITUTIONES: nuove disposizioni emanate sino alla sua morte.
Così normato però perdeva la sua principale caratteristica di duttilità e adattabilità ad ogni singola realtà attraverso l'interpretazione dei giuristi.
LA RIFORMA AMMINISTRATIVA.
Giusti fece imprigionare e condurre a Bisanzio il papa Vigilio per costringerlo a ratificare il Corpus iuris civilis. L'Italia non sembra avere un grosso rilievo nella riorganizzazione, che a livello amministrativo era TERRITORIALMENTE così distinta:
PREFETTURE DEL PRETORIO
DIOCESI DIOCESI DIOCESI
PROVINCE PROVINCE PROVINCE
Ma non fu semplice: egli voleva restituire il patrimonio fondiario alla vecchia aristocrazia romana che però era scomparsa in 20 anni di guerra. La restaurazione dell'insegnamento pubblico fallì ed era ormai demandata agli istituti religiosi; gli sfuggì anche l'amministrazione della giustizia a cui subentro l'arbitrato (che sempre più spesso erano i vescovi).
L'IMPERO DOPO GIUSTINIANO
L'impero che Giusti aveva consegnato ai successori era molto fragile dal punto di vista economico e le truppe rischiavano di non essere pagate. Comunque nei regni immediatamente successivi a Giusti si riuscì a mantenere la stabilità dei confini a parte nella penisola italiana dove sembravano stanziati stabilmente i Longobardi. Ma i Balcani dopo l'uccisione dell'imperatore Maurizio si destabilizzo e vi penetrarono Avari e Slavi. A sud est, invece premevano i Persiani e nel 629 l'imp. Eraclio attacco i persiani lasciando sguarnita la Spagna, persa per sempre. Costantinopoli resistette all'assedio ed Eraclio trionfò. In seguito deciso a riunificare religiosamente l'impero cercò di proporre il monotelismo, ma il risultato fu quello di rinvigorire la diaspora su Cristo e l'eresia. Nel 638 Siria e Palestina furono occupate dagli Arabi. Il mediterraneo ormai era comunque perso.
I TERRITORI BIZANTINI IN ITALIA
15 anni dopo la conquista bizantina dell'Italia arrivarono i Longobardi, che pero non riuscirono mai ad ottenere il controllo totale della penisola. Istria, laguna veneta e centro Italia fino al salento rimasero bizantini. L'imp Maurizio pose per governare amministrativamente queste regioni, un ESARCA con funzioni pubbliche amministrative civili e militari. Risiedeva a Ravenna, invece la Sicilia era sotto il controllo diretto di Bisanzio. Qui resistette il modello fondiario del catasto romano nonchè la normativa romana. L'esarca demandava ai duchi ma non riuscì mai ad essere il centro totale del potere, valse solo per Romagna e limitrofi, mentre nelle altre zone i ducati si resero indipendenti. Resistevano anche dei ducati romani con protettorato pontificio. Nel 751 l'esarcato di romagna cade in mano ai Longobardi,successivamente ai Carolingi per poi essere ceduta al papa. Durante il IX sec gli Arabi si prendono la Sicilia, e attaccano la penisola ma i Bizantini reagiscono e riprendono Bari. Nell'XI sec, tra normanni e Longobardi scompaiono i bizantini ma non la loro cultura.
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