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L'Europa tra i due secoli




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L'Europa tra i due secoli


Parola chiave: Radicalismo
Le radici della guerra: vanno ricercate principalmente negli storici contrasti fra le grandi potenze europee e nella nuova configurazione del sistema di alleanze, quale si venne delineando a partire dall'ultimo decennio del XIX secolo.
Le nuove alleanze, due blocchi:
- Triplice alleanza (Germania e Impero austro-ungarico, con l'appendice dell'Italia)
- Triplice intesa (Inghilterra, Francia e Russia).
Tendenze aggressive e spinte nazionalistiche, soprattutto tedesche, convergevano nel creare un clima di sempre maggiore tensione internazionale.
Francia. 1984: Caso Dreyfus, ufficiale ebreo, fu condannato ai lavori forzati sotto l'accusa di aver fornito documenti riservati all'ambasciata tedesca. La sentenza era basata su indizi falsi e inconsistenti.
Clericali, monarchici, nazionalisti di destra e non pochi moderati insistettero sulla tesi della colpevolezza.
1905: rottura delle relazioni tra Francia e Santa Sede che sfociò nella completa separazione fra Stato e Chiesa e col rafforzamento dei gruppi radicali.
Fra il 1906-10: governo dei radicali. importanti riforme sociali.
1912-14: tornarono al potere i repubblicano-moderati, spese militari e del rafforzamento dell'esercito.
Gran Bretagna. 1901: fine dell'età vittoriana (muore la regina lasciando il trono al figlio Edoardo VII)
Chamberlain: protezionismo doganale.
Successo dei liberali e riforme sociali e tentativo di introdurre una politica fiscale fortemente progressiva => scontro con la camera dei Lords.
1911: vittoria dei progressisti con il varo di una legge che limitava i privilegi dei Lords.
Rafforzamento dei laburisti. Continuavno le agitazioni operaie, delle «suffragette» e dei nazionalisti irlandesi.
Germania guglielmina. Il passaggio dall'età bismarkiana all'età «guglielmina», nessun mutamento sostanziale nel gruppo di potere dominante. Weltpolitik => riarmo navale. La coscenza di una superiorità (tecnologica ed economica) accentuò le tendenze nazionaliste e imperialiste.
L'unica autentica forza di opposizione era la socialdemocrazia (Spd) che restò però per tutta l'età guglielmina in una posizione di assoluto isolamento.
Austria-Ungheria. Complessivamente più povero della Germania e della Francia e poco più ricco dll'Italia. Conflitti di nazionalità: tensioni fra i diversi gruppi etnici. I più irrequieti erano naturalmente i popoli slavi, i grandi sacrificati dal compromesso del '67. (fra i cechi della boemia e della moravia, ma soprattutto fra gli slavi del sud, serbi e croati, che erano soggetti al dominio ungherese, più duro di quello austriaco).
Il progetto «trialistico»: l'idea cioè di staccare gli Slavi del Sud dall'Ungheria e di creare così un terzo polo nazionale accanto a quelli tedesco e magiaro. Questo progetto, che aveva il suo sostenitore più autorevole nell'arciduca ereditario Francesco Ferdinando, si scontrava però con l'opposizione degli ungheresi e con quella dei nazionalisti serbi e croti, che miravano con tutti i mezzi alla fondazione di un unico Stato slavo indipendente ed erano palesemente appoggiati dalla Serbia (a sua volta protetta dalla Russia).
Russia. Fra industrializzazione e autocrazia.
Sotto i successori di Alessandro II, Alessandro III e Nicola I, ogni tentativo di «occidentalizzazione» delle istituzioni fu decisamente accantonato. La Russia rimaneva isolata in un contesto sociale ancora dominato dall'agricoltura, era in testa alle classifiche europee dell'analfabetismo e della mortalità infantile. In queste condizioni era naturale che la tensione politica e sociale crescesse pericolosamente => si accentuò la penetrazioni di correnti rivoluzionarie frai ceti popolari.
La rivoluzione russa del 1905
1904: scoppio della guerra col Giappone.
1905: la «domenica di sangue» . Un corte di 150.000 persone fu accolto a fucilate dall'esercito. La brutale repressione contribuì a scatenare in tutto il paese un'ondata di agitazioni. => Stato di semianarchia e nascita dei Soviet, cioè rappresentanze popolari elette sui luoghi di lavoro e costituite da membri continuamente revocabili secondo un principio di democrazia diretta ispirato all'esperienza della Comune di Parigi.
Ma la controffensiva zarista condusse presto alla fine dell'esperimento parlamentare (Duma), e la Russia tornava ad essere un regime sostanzialmente assolutista. Riforma agraria e dissoluzione del mir con lo scopo di creare una piccola borghesia rurale che foisse al tempo stesso fattore di modernizzazione e di stabilità politica. Il progetto riuscì solo in parte.
Verso la guerra
Due furono in questo periodo i più pericolosi punti di frizione:
- l'ormai cronico focolaio balcanico
- il contrasto franco-tedesco sul Marocco.
Della crisi interna all'impero ottomano proffittò subito l'Austria-Ungheria per procedere, nel 1908, all'annessione della Bosnia e dell'Erzegovina. Immediato fu l'inasprimento della tensione con la Serbia e di conseguenza con la stessa Russia. Successo dei due imperi centrali ma indebolimento della triplice: l'Italia infatti non fu accompagnata da nessuno di quei compensi previsti dal rinnovo del trattato del 1887.
1911: Pochi anni dopo fu proprio l'Italia a portare alla ribalta l'intricatissimo nodo balcanico con l'occupazione della Tripolitania.
1912: Prima guerra balcanica. Serbia, Montenegro, grecia e Bulgaria strinsero una coalizione e in ottobe mossero guerra all'impero ottomano sconfiggendolo in pochi mesi.
1913: Seconda guerra balcanica. Al momento della spartizione dei territori conquistati si ruppe l'alleanza fra gli Stati balcanici. La Bulgaria attaccò improvvisamente la Grecia, a cui si unirono la Romania e la stessa Turchia, e fu sconfitta.
Il bilancio finale delle due guerre balcaniche risultava così largamente sfavorevole per gli imperi centrali. La Serbia si era considerevolmente rafforzata raddoppiando quasi il suo territorio, senza per questo attenuare la sua ostilità verso l'Impero asburgico che le aveva precluso lo sboccco sull'Adriatico (Albania)..
Ma se l'Austria avesse attaccato la Serbia? come avrebbero reagito le altre potenze?

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