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Atene e Sparta dopo la vittoria:
Solo Atene si avvantaggiò della vittoria: Sparta, infatti, si sarebbe dovuta trasformare in una potenza navale , mentre in Atene esisteva già una solida borghesia che con la liberazione dell'Egeo si sviluppò ulteriormente. Sparta non contestò mai la supremazia di Atene nell'Egeo, così la stessa città poté costituire la lega di Delo, la quale racchiudeva gran parte delle poleis dell'Egeo. Questa lega si trasformò presto in uno strumento che permetteva ad Atene di esercitare una pesante egemonia sull'Egeo. Sparta, contemporaneamente, era molto impegnata a sopprimere i movimenti rivoluzionari dei suoi alleati. In Atene c'erano i conservatori che volevano rafforzare l'alleanza con Sparta, mentre Temistocle proponeva di inasprire i rapporti contribuendo ai movimenti che agitavano il Peloponneso (egli fece anche costruire le lunghe mura che collegavano il porto con la città). Alla fine ebbero la meglio i conservatori con Cimone e, inoltre, Temistocle fu colpito da ostracismo nel 471 a.C.. Cimone continuò ugualmente la politica di espansione, rafforzando così la borghesia, che lo scalzò definitivamente nel 462 a.C., dopo che gli Spartani avevano rifiutato l'aiuto di Atene e Cimone fu colpito da ostracismo.
Pericle, la politica interna:
Il successore di Cimone fu Pericle, aristocratico, ma con idee democratiche. Egli attuò numerose riforme quali l'abolizione dell'Areopago e i compensi a tutti coloro che svolgevano un'attività pubblica, così che fu rieletto dai cittadini per quasi vent'anni. La democrazia ateniese riguardava però unicamente coloro che erano riconosciuti come cittadini della città e non si mise mai in discussione la schiavitù, che anzi aumentò con l'incremento delle attività artigianali e industriali.
Pericle, la politica estera:
Pericle, con il consenso dei cittadini, affrontò gli Spartani e i Persiani (contro i quali agì indirettamente portando aiuti agli egiziani in rivolta): entrambe le guerre si conclusero senza vincitori né vinti. Nel 449 a.C. è firmata la pace di Callia con i Persiani, che prevedeva di non disturbarsi più a vicenda; quattro anni dopo è stipulata una pace trentennale con Sparta.
L'arte e la cultura in Atene nel V secolo a.C.:
In questo periodo Pericle fa si che Atene assuma un aspetto monumentale: Fidia conduce i grandi lavori dell'Acropoli e scolpisce i fregi del Partenone. Grazie all'opera di Eschilo, Euripide e Sofocle, la tragedia raggiunge livelli molto alti. È diffusa anche la commedia, grazie all'opera del suo massimo esponente Aristofane. Anassagora elabora un'interpretazione della natura del tutto libera di elementi mitici. I sofisti si occupano di problemi politici e di retorica, diffondendo un'arte spregiudicata che mette tutto in discussione. Secondo loro l'uomo è una misura perennemente variabile e, non esistendo la verità, bisogne calcolare le cose da loro proposte in un modo pratico: le leggi sono convenzioni arbitrarie. Grazie alla loro concezione relativistica i sofisti liberandole menti dalla passiva accettazione delle credenze e dei costumi tradizionali.
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