Le prime guerre esterne, il Foedus Cassianum
Tarquinio il Superbo abbandonato dagli Etruschi, secondo l'annalistica,
si sarebbe rifugiato a Tuscolo presso un parente, Ottavio Mamilio, e sarebbe
riuscito a suscitare contro Roma i Latini che male avevano sopportato
l'egemonia romana. Otto città, ossia Tuscolo, Ariccia, Lanuvio, Laurento, Cora,
Tivoli, Pomezia e Ardea, formarono insieme, contro Roma, una lega di carattere
religioso, ma anche di un meglio definito scopo politico-militare, con a capo
un dittatore. Per la guerra contro i Latini dittatore dei Romani fu Aulo
Postumio (il primo che rivestì questa nuova magistratura) e magister equitum
Tito Eluzio. Lo scontro, vittorioso per i Romani, avvenne presso il Lago
Regillo ove, secondo la leggenda, sarebbero apparsi alla testa dei Romani i
Dioscuri. Esso costituisce un grande fatto storico sicuro, riferito all'anno
496 o 493 a. C.; Aulo Postumio ebbe il cognome di ' Regillense '.
Contro i Latini vinti, Roma non abusò del successo, sia a causa degli
avvenimenti interni, sia per le ostilità che intanto sorgevano da parte dei
popoli vicini: Etruschi, Volsci, Equi. La superiorità di Roma sui Latini non fu
riconosciuta ma si venne alla conclusione di un trattato che dal nome di Spurio
Cassio, un illustre personaggio che ne fu negoziatore, fu chiamato Foedus Cassianum.
L'accordo, concluso sulla base della perfetta parità di diritti e di doveri fra
i due contraenti (foedus aequum), stabiliva che fra Roma e i Latini doveva
durare pace perpetua, con reciproco aiuto nel caso di aggressioni dall'esterno.
Il testo del trattato, inciso su una colonna di bronzo, esisteva ancora
nell'età sillana presso i Rostri, come attestano Cicerone e Livio.