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In Germania, alla estrema frammentazione politica si aggiungeva una frammentazione religiosa; di questa situazione risentiva negativamente la vita economica, imbrigliata in una dimensione regionale. All'inizio del '600 il conflitto religioso si riaccese (costituzione dell'Unione evangelica e della Lega cattolica) e, dopo una fase di conciliazione, precipitò con l'avvento al potere dell'imperatore Mattia d'Asburgo e l'assunzione della corona di Boemia e Ungheria da parte del cugino Ferdinando di Stiria.
Di fronte alla politica di tedeschizzazione e cattolicizzazione perseguita da Ferdinando, la Boemia si ribellò (1618) e proclamò re il capo dell'Unione evangelica (Federico V). Ferdinando (che divenne imperatore come Ferdinando II) con l'aiuto di un esercito spagnolo sconfisse i boemi nella battaglia della Montagna Bianca (1620). Mentre in Boemia si scatenò una dura repressione, la Spagna occupò la Valtellina. Nel 1625 ci fu l'intervento della Danimarca, voluto dal sovrano Cristiano IV (il quale temeva che il suo Regno venisse assorbito da un Impero troppo forte) - intervento che portò alla sconfitta della Danimarca e alla pace di Lubecca (1629), in cui il sovrano danese si impegnava a tenere la Danimarca al di fuori delle vicende tedesche.
La guerra di Boemia era così conclusa, ma il progetto di restaurazione imperiale e cattolica di Ferdinando II e l'aggressiva politica estera spagnola allarmarono le altre potenze europee.
Inoltre la decisione di Ferdinando II che si restituissero alla Chiesa cattolica i beni confiscati dopo il 1552 e la sua pretesa di rendere ereditaria la corona imperiale a vantaggio degli Asburgo suscitarono vaste preoccupazioni tra i principi tedeschi.
Allarmato dai progetti di Ferdinando II, il re di Svezia Gustavo Adolfo intervenne con successo contro la Lega cattolica (1631). Gli eserciti svedesi vinsero perché possedevano un'artiglieria maneggevole e un nuovo modo di impiegare la cavalleria e i fucilieri; una nuova vittoria nel 1632 avrebbe potuto essere decisiva, se nella battaglia non avesse perso la vita lo stesso re di Svezia.
Ferdinando II riuscì a concludere la pace di Praga (1635) con i principi tedeschi protestanti.
Per scongiurare il rafforzamento dell'Impero, Richelieu decise di intervenire direttamente in guerra. La vittoria francese a Rocroi (1643) e gli altri successi francesi e svedesi contro le truppe imperiali convinsero il nuovo imperatore Ferdinando III a concludere la pace di Vestfalia (1648).
Essa sancì il definitivo crollo del progetto politico e religioso asburgico e la fine delle guerre di religione; riconobbe, accanto alle confessioni cattolica e luterana (già riconosciute dalla pace di Augusta del 1555), la confessione calvinista. L'imperatore inoltre rinunciò a rivendicare le proprietà confiscate dai protestanti ai cattolici dopo il 1552 (anno fissato dall'Editto di restituzione) e accettò lo spostamento di tale limite al 1624. In riconoscimento dei loro successi, Francia e Svezia ottennero alcuni territori. La Francia acquisì le città di Metz, Toul e Verdun, insieme con quasi tutta l'Alsazia. La Svezia una serie di possedimenti alle foci dell'Elba, del Weser e dell'Oder, che resero incontrastato il suo dominio sul Baltico.
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