Le
leggi fondamentali del franchismo
Il Franchismo non ebbe mai una vera Costituzione, ma solo un Corpus di
Leggi, definite Fondamentali, che andò delineandosi negli anni seguendo
l'evoluzione politica economica e culturale del regime.
Il 17 luglio del 1945 apparve sul Bollettino Ufficiale dello Stato una legge
chiamata 'Fuero' (Carta) degli spagnoli, definita ' Testo
fondamentale che definisce i diritti e doveri degli spagnoli e tutela le loro
garanzie'. Tale legge era stata approvata quale 'Legge
fondamentale' dalle Cortes, in ' qualità di organo superiore della
partecipazione del popolo all'attività dello Stato'.
Solo nel 1947 con le Leggi di Successione le Leggi Fondamentali diventarono una
categoria legislativa del diritto pubblico spagnolo. L'articolo 10 di tale legge
enumera infatti come' Leggi Fondamentali 'le seguenti: Fuero degli
Spagnoli, Fuero del Lavoro, Legge Costitutiva delle Cortes (1942), Legge di
Successione, Legge del Referendum Nazionale (1945). Il Fuero del Lavoro era
stato presentato a Burgos nel 1938 ed era stato deliberato dal Congresso
Nazionale della Falange Spagnola Tradizionalista (FET) e delle JONS.
Questo Corpus fu solo il nucleo iniziale delle Legge Fondamentali ed ad esso si
aggiunsero progressivamente nuove leggi che delinearono negli anni i diritti e
i doveri degli spagnoli.
Così nel 1958 apparve la Legge dei Principi del Movimento Nazionale e la legge
dei Convegni Collettivi, nel 1959 la Legge dell'Ordine Pubblico, nel 1966 la
Legge della Stampa e la Legge Organica dello Stato, nel 1967 la Legge della
Libertà Religiosa, nel 1970 la Legge Generale dell'Educazione, nel 1974 la
Legge delle Associazioni.
Fino alla fine il Franchismo rimodellò i principi dello Stato e non sentì il
bisogno di attenersi a dei principi fissi come avverrebbe in presenza di una
vera Costituzione. Si può anzi dire che la mancanza di una vera costituzione
permise al regime di modellarsi in varia misura all'evoluzione di una società
che, sebbene compressa in schemi rigidi non poteva non risentire di ciò che
avveniva nel mondo occidentale.
A differenza dei regimi marxisti dell'Est dell'Europa, vincolati ad una forza
egemone quale l'URSS ed ad una ideologia totalitaria e totalizzante quale il
marxismo, che ingessava la società in una forma definita e immodificabile, il
franchismo non ebbe una ideologia univoca e dopo la seconda guerra mondiale non
ci fu nessun paese di riferimento. Dovette inoltre sempre fare i conti con
forze ispiratrici 'forti' quali la Chiesa, l'Esercito, la Monarchia
stessa e l'Occidente. L'evoluzione della società e il diverso peso delle varie
forze dettarono pertanto un sistema che fu in evoluzione perenne e grazie a
questa evoluzione seppe durare a lungo.