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L'Età del Direttorio e l'ascesa di Napoleone
La Convenzione termidoriana
Dopo il 9 termidoro 1974, venne istituita la cosiddetta Convenzione termidoriana, che rimase in carica sino all'ottobre 1795. Questa, fu ispirata al tentativo di dare stabilità alla repubblica, uscendo dal Terrore senza rinunciare alle conquiste ottenute dalla rivoluzione sino al 1792.
Alla Ricerca dell'ordine
In questo tentativo, il gruppo dirigente termidoriano rifletteva le aspirazioni alla stabilità e all'ordine molto sentite in diversi gruppi sociali. I provvedimenti presi dalla Convenzione dei primi mesi dopo il Termidoro andavano proprio in questa direzione:
Riduzione dei poteri del Comitato di Salute pubblica
Ripristino della libertà di stampa
Reintegrazione dei girondini espulsi e liberazione dei detenuti politici
Abolizione del maximum sui prezzi e sui controlli sull'economia.
Il "Terrore Bianco"
Il nuovo potere celebrò anche grandi processi politici contro i responsabili del terrore, chiuse infatti il club dei Giacobini.
Si scatenò così un vero e proprio sanguinoso controterrore.
La crisi economica
L'abolizione del controllo dei prezzi, favorì lo scatenarsi di una paurosa inflazione, accompagnata dal controllo dell'assegnato: lo spettro della fame esasperò di nuovo gli animi.
La costituzione del 1795
Sul piano istituzionale, la Convenzione approvò il 22 agosto 1795, una nuova Costituzione, che sostituiva quella del 1793. Il nuovo testo costituzionale, che affidava il potere esecutivo a un Direttorio di cinque membri, si ispirava alla costituzione del '91. La nuova Costituzione non riuscì cmq a garantire la stabilità: il problema principale era rappresentato dalla crescente forza dei monarchici.
Il difficile compito del Direttorio
Il 26 ottobre la Convenzione si sciolse, si insediarono le due nuove camere, e fu nominato il primo Direttorio. Il Direttorio si trovò subito a dover fronteggiare una crisi economica sempre più profonda: alla fine del 1795 l'assegnato era ormai ridotto a un centesimo del suo valore e la tensione sociale era altissima.
La congiura degli Eguali
Maturò così, nell'inverno '95-'96, la cosiddetta congiura degli Eguali, ideata da Babeuf. La congiura si proponeva di attuare, dopo una fase di dittatura, una società caratterizzata dalla proprietà comune dei beni: ma i cospiratori vennero scoperti e giustiziati nel 1997. Il loro progetto nasceva dal filone giacobino, rispetto al quale presentavano però:
-l'abolizione della proprietà privata
-il comunismo
-l'idea dell'insurrezione preparata da un piccolo gruppo di rivoluzionari
-e condotta a compimento attraverso la gestione dittatoriale del potere.
La ripresa dell'offensiva militare
Il Direttorio cercò nella guerra la via per risolvere i problemi di politica interna. Nella primavera del 1796 il Direttorio decise una ripresa dell'offensiva, con il fine di rafforzarsi politicamente all'interno e di drenare risorse economiche dai territori conquistati.
Napoleone in Italia
La strategia offensiva delineata dal Direttorio prevedeva la presa di Vienna e Austria: il compito era assegnato a Jourdan, Moreau,e per un attacco in Italia, a Napoleone Bonaparte. Mentre il grosso dell'esercito francese rimaneva bloccato in Germania, l'armata italiana ottenne successi spettacolari.
Un biennio di trionfi
Napoleone sconfisse i piemontesi, gli austriaci a Lodi ed entrò trionfalmente a Milano e a Vienna, costringendo gli austriaci a sottoscrivere la pace di Campoformio (18 ottobre 1797).
Il crescente potere di Napoleone
L'influenza di Napoleone crebbe enormemente a seguito delle imprese in Italia perché egli diede alla Francia non solo vittorie militari, ma anche ricchezze come opere d'arte e preziosi manoscritti. Di qst risorse il generale si servì per rimpinguare le esauste casse dello stato.
Il colpo di Stato del 18 fruttidoro 1797
Nell'aprile 1797 a seguito di una vittoria elettorale della destra monarchica, Barras e gli altri repubblicani del Direttorio attuarono un colpo di stato in accordo con Napoleone. IL 18 fruttidoro con l'appoggio dell'esercito, fecero arrestare i dirigenti monarchici, invalidarono le elezioni in alcuni dipartimenti e dichiararono decaduti 177 deputati della destra.
La campagna d'Egitto
La guerra rimaneva aperta con la sola Gran Bretagna. Il Direttorio decise così di colpire i traffici inglesi con l'India conquistando il controllo del Mediterraneo orientale: l'impresa fu affidata a Bonaparte. La campagna d'egitto ebbe inizialmente un andamento trionfale. Napoleone occupò Malta, sbarcò ad Alessandria e sbaragliò le truppe del sultano d'Egitto nella battaglia delle Piramidi. Ma il 1 agosto 1798 la flotta inglese, al comando dell'ammiraglio Nelson, distrusse quella francese.
Le sconfitte francesi nel 1799
Mentre Napoleone rimaneva bloccato in Egitto, la situazione militare peggiorava per la Francia. Si realizzò infatti una seconda coalizione antifrancese formata da GranBretagna, Russia e Austria. Le armate francesi furono duramente sconfitte nell'Italia settentrionale.
Il colpo di Stato del 18 brumaio
Le sconfitte militari acceleravano la crisi del Direttorio. Nel maggio 1799, dopo l'ennesima sconfitta elettorale, fu organizzato un colpo di stato militare in accordo con Napoleone, che nel frattempo rientrò in Francia accolto come un trionfatore. Il 18 brumaio anno VIII i consigli furono costretti ad affidare i pieni poteri a tre consoli: Ducos Sieyès e Napoleone.
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