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Le eredita' della guerra: il nuovo ordine internazionale




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LE EREDITA' DELLA GUERRA:

IL NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE


UN MONDO DIVERSO

Gli storici definirono il 900 un secolo breve, che secondo la loro concezione cominciò nel 1914 (prima guerra mondiale) e finì nel 1989, anno in cui crollarono tutti i regimi socialisti. La grande guerra infatti segno l'inevitabile frattura con il mondo illuministico pieno di ottimismo verso il continuo progresso del mondo sociale e tecnologico, che con l'avvento della guerra era terminato. Ma la guerra al tempo stesso produsse dei cambiamenti quali:

La crisi dell'egemonia dell'Europa nel mondo

Il difficile tentativo di dare un ordine istituzionale

Le crescenti tensioni nelle colonie

La crescita dello Stato nell'economia

La mobilitazione delle masse, la crisi delle istituzioni liberali


LA FINE DEL PRIMATO EUROPEO

Un effetto negativo della guerra fu la perdita da parte dell'Europa dell'egemonia politico-economica a vantaggio degli USA. L'Europa non era più il centro nevralgico del commercio mondiale. Le potenze europee infatti impiegarono tutte le risorse umane e materiali nella guerra, provocando un impoverimento generale. Gli USA  quindi si appropriarono del primato economico, e divennero creditori mondiali di tutti i paesi europei, usciti pesantemente indebitati dalla guerra. Una crisi degli USA, avrebbe gravemente danneggiato anche i mercati europei sempre più dipendenti da quelli statunitensi.


L'IMPOSSIBILE PACE

Il cambiamento politico-economico necessitò anche di un nuovo ordine mondiale. Si erano infatti venute a creare delle forti tensioni, destinati a prolungarsi nelle colonie. Si pensò con i trattati del 1919-20 di poter auspicare una paca duratura. Il fallimento per la creazione della pace fu dato dal mondo di concezione "illimitata" che si aveva dalla guerra, cioè uscire vincitori per la salvezza nazionale. Questo carattere illimitato scaturì dal fenomeno della "democratizzazione della guerra".


I QUATTORDICI PUNTI WILSONIANI.

Gli USA erano candidati ad osservare un ruolo di mediatori di pace. Il presidente USA Wilson, nei suoi discorsi delineò l'isolazionismo del suo paese, e il ruolo di leder che questi avrebbe esercitato nel palcoscenico europeo. Di fatti nel 1918 espose quattordici punti, attraversi i quali si sarebbe ispirata la pace. Tra questi punti spiccavano in particolare:

Adozione di sistemi territoriale in grado di rispettare l'autodeterminazione dei popoli

Associazione delle forze

La creazione di un organo chiamato Società delle nazioni (ONU)





.E LA LORO PROBLEMATICA ATTUAZIONE

I "consigli" di Wilson, trovarono ben presto le prime difficoltà di attuazione. Il principio dell'autodeterminazione, risultò impossibile, sia in Europa, che nelle colonie per la volontà di conservare i propri territori a lungo. Inoltre si temette con l'attuazione di tale principio, il contagio rivoluzionario dalla Russia bolscevica, creando un cordone sanitario di stati cuscinetto fra Russia e Germania.


LA CONFERENZA DI PACE DI PARIGI

Dopo la guerra, nel 1918 tutti i pilastri europei erano crollati sotto i colpi della guerra. Da li la necessità di dare un nuovo assetto che potesse garantire la pace. L'impero russo si era sgretolato dopo la rivoluzione bolscevica, il reich tedesco dopo la sconfitta era stato cancellato insieme all'impero austro-ungarico. Fu così che si decise di riunire i paese vincitori della guerra nella conferenza di Parigi, per ridisegnare l'assetto geo-politico dell'Europa. Alla conferenza parteciparono: Il presidente USA Wilson, il francese Clemenceau, l'inglese Gorge, e l'italiano Orlando. Solo la Russia per via dell'instaurazione di un governo socialista, fu ammessa come nazione sconfitta, ma non riconosciuta dalle potenze occidentali. Furono quindi firmati cinque trattati di pace tra cui: quello di Versailles, quello di Saint-German, quello di Neuilly, quello di Trianon, e quello di Sèvres.


IL PROBLEMA DELLA GERMANIA

La situazione di Germania e Russia fu assai semplice da risolvere, avendo entrambe mantenuto un unità statale. Ma dal punto politico la Russia, fu colpita da un ostracismo, mentre la Germania fu sottoposta ad una pace punitiva, perché considerata la principale artefice del conflitto. I moderati governi di USA e Gran Bretagna si scontrarono con quello francese, deciso a mettere in ginocchio il governo tedesco, aumentando il sentimento di rivalsa del popolo germanico. In particolare la Germania dovette subire:

  • La perdita dell'Alsazia e la Lorena
  • La riduzione dell'esercito a 100.000 uomini
  • La perdita delle colonie
  • La perdita dei bacini carboniferi di Saar
  • L'obbligo di risarcire dei danni subiti le nazioni vincitrici del conflitto

Tale trattato u considerato dai tedeschi un umiliazione che sarebbe stato un punto cardine del nazionalismo


LA SISTEMAZIONE DELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE E BALCANICA

Alla fine la sistemazione geo-politica nei balcani si rivelò complicata e infelice. Si dovette infatti provvedere per bloccare il pericolo sovietico a formare degli stati cuscinetto per realizzare l'autodeterminazione dei popoli. Questo fu realizzato con la creazioni di stati indipendenti, quali la Cecoslovacchia e la Jugoslavia.






L'AREA DELL EX IMPERO AUSTRO-UNGARICO

L'area appartenuta all'impero austro-ungarico venne divisa in quattro stati:

  1. L'Austria venne limitata con capitale Vienna, e gli venne impedita qualsiasi alleanza con la Germania
  2. l'Ungheria divenne indipendente ma dovette cedere la Transilvania alla Romania
  3. La Cecoslovacchia unificò l'industrializzata Boemia-moravia con l'agricola Slovacchia unendo anche i Sudeti.
  4. Nei Balcani si creò un regno sebo-croato-sloveno creando forti tensioni a livello spirituale per le diverse credenze. L'Italia ebbe in concessione il Trentino, l'Alto Adige, Trieste, l'Istria ma non la Dalmazia e Fiume che successivamente avrebbero creato delle tensioni 
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