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Regola di S. Benedetto: ORA ET LABORA
Il ruolo principale non era quello del lavoro nei campi, al quale provvedevano solo eccezionalmente (le terre erano coltivate dai servi, dai contadini e dai conversi, fratelli laici che conducevano la stessa vita dei monaci, svolgendo però il lavoro manuale, non sapevano leggere e in chiesa stavano vicino alla porta mentre i monaci stavano vicino all'altare), bensì quella della preghiera e della copiatura dei libri nello scriptorium.
→Per tutto il periodo che stiamo esaminando il tempo per gli uomini era il tempo della chiesa.
*J.Le Goff "Tempo della chiesa, tempo del mercante"
I monaci passavano molte ora in chiesa, il sonno veniva continuamente spezzato e queste interruzioni costituivano una forma di penitenza. Durante la notte lasciavano il dormitorio e scendevano in chiesa per il mattutino (tra le due e le tre); per le laudi (fra le quattro e le cinque).
Terminavano le preghiere notturne all'alba con l'ufficio liturgico dell'ora prima ( verso le sei).
I monaci tornavano in chiesa tre ore dopo quando c'era la messa cantata.
Poi tornavano all'ora quarta (dodici); infine c'erano altre tre riunioni in chiesa, la nona alle tre del pomeriggio, alle quattro i vespri e due ore dopo la compieta. Dopo questo servizio liturgico avevano finito e andavano a letto. In inverno si coricavano verso le sette dopo aver mangiato una sola volta verso le tre. In Estate andavano a letto alle nove perché c'era più luce ed erano più attivi.
→Si riunivano in capitolo, in una stanza apposita, in cui dopo aver letto un capitolo del libro di S. Benedetto, discutevano dei problemi della comunità("avere voce in capitolo").
936: regnano Ottone Primo di Sassonia che era succeduto al padre Enrico primo.
951: dopo alcune guerre riesce a diventare re d'Italia. Dal Regno d'Italia era escusa l'italia meridionale e parte di quella centrale in cui c'erano i vecchi ducati longobardi e bisanzio cercava di imporre la sua autorità.
955: pone fine alle invasioni ungare
962: ottiene a Roma la corona imperiale→SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO
A roma le terre del patrimonio di S. Pietro garantivano l'indipendenza del Papa: nell'alto medioevo la sua elezione era fatta dal clero di Roma e approvata dal popolo romano; ovviamente le grandi casate romane premevano per scegliere un papa a loro gradito. Pertanto la corruzione morale, le congiure e i delitti caratterizzavano il comportamento del papato e provocarono l'intervento di Ottone I : l'imperatore confermò la validità delle dominazioni compiute dai suoi predecessori riconoscendo lo Stato della Chiesa ma riservò a sé il diritto di nominare il papa per strapparlo agli intrighi dell'aristocrazia → PRIVILEGIO OTTONIANO
Questo privilegio fu dettato non solo da motivi religiosi ma anche motivi politici: l'imperatore sceglieva il papa tra gli uomini di sua grande fiducia. Papato e impero così andarono incontro a un conflitto chiamato LOTTA DELLE INVESTITURE.
Ottone I per rinsaldare il suo potere e diminuire quello dei feudatari laici puntò sui vescovi: a loro affidò i poteri amministrativi, giudiziari e militari che Carlo Magno aveva affidato ai conti , creando così i 'vescovi-conti '. Prima selezionava un suo fedele e poi gli assegnava l'investitura che era duplice: gli consegnava la spada e lo scettro donandogli in beneficio la città (investitura feudale). Poi gli dava il pastorale e l'anello vescovile, affidandogli la diocesi in nome del papa (consacrazione religiosa), il quale doveva approvare l'investitura già avvenuta.
Ottone Primo aveva un duplice vantaggio:
1 - poiché i vescovi obbligati dalla chiesa al celibato non avevano figli legittimi. Ottone tornava in possesso del beneficio assegnato, limitando in tal modo gli effetti del capitolare di Quierzy;
2- appoggiandosi a vescovi di sua fiducia rendeva meno probabili i tradimenti e le ribellioni frequenti nei feudatari laici.
Ottone era persuaso che la sua autorità derivasse direttamente da Dio e che la sua missione fosse quella di proteggere Chiesa e Papa. Poiché i mussulmani e i bizantini erano in continuo contrasto col papa iniziò una serie di battaglie nel meridione e nelle isole per cacciarli. Questo progetto alla lunga fallì ma l'imperatore di Bisanzio riconobbe Ottone I come imperatore e diede la figliastra in sposa al figlio Ottone II.
973: Ottone I muore.
Ottone II non seppe realizzare il progetto paterno; morì di malaria nel 983 a 28 anni. Il figlio aveva solo tre anni ma la madre riuscì a mantenergli il reglo:
994: a quattordici anni Ottone III prese il potere e ottenne il governo; a sedici anni fu incoronato imperatore a Roma.
Ottone III sognava di restaurare l'impero di Roma (sogno della 'rennovatio iperii') ma questo sogno svanì con la ribellione dei feudatari tedeschi che approfittarono della sua lontananza, Nel frattempo era divenuto papa, imposto da Ottone II, Silvestro II per il quale l'imperatore avrebbe dovuto essere il nuovo Costantino.
Ottone III morì a 22 anni.
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