LA
SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Nell'ultimo trentennio dell'800 ci fu la
seconda rivoluzione industriale. In questo periodo lo sviluppo economico fu
alimentato dall'applicazione delle nuove scoperte scientifiche e tecniche
soprattutto nel settore siderurgico e chimico. Ciò permise una produzione in
grande quantità e a basso costo. Inoltre un'ulteriore novità fu l'elettricità
che divenne la fonte di energia principale. Si svilupparono molto i trasporti e
il settore finanziario, quest'ultimo dovuto a un bisogno di investire capitali
soprattutto da parte di quelle imprese definite trust; quindi si incentivò il
mercato azionario. I lavoratori proletariati diedero vita alle organizzazioni
sindacali e ai partiti socialisti, sulla base delle idee marxiste. Nel 1889
nacque la Seconda internazionale dei lavoratori. La Chiesa cattolica agì per
aiutare i disagiati sociali e anche il papa Leone XIII pubblicò l'enciclica
Rerum Novarum, in cui accettava la proprietà privata, ma usata solo per scopi
sociali.
Ma la novità per eccellenza fu l'introduzione
della CATENA DI MONTAGGIO, voluta da Henry Ford, insieme a Frederick Taylor. Questa
nuova meccanizzazione del lavoro produsse un sentimento di alienazione nei
lavoratori che si consideravano sempre più uomo - macchina. In questo periodo
si ebbero delle crisi economiche dette cicliche, dovute a insufficiente
circolazione monetaria e alla sovrapproduzione di merci. Le crisi cicliche
ebbero gravi ripercussioni sull'economia dei Paesi industrializzati, tant'è
vero che si abbandonò il vecchio liberalismo che prevedeva la libera
concorrenza, e si adottò una nuova politica che prevedeva leggi
protezionistiche, che tutelavano l'economia nazionale, e una nuova espansione
coloniale. Questo continuo tendere all'espansionismo , sia economico che
politico, fu definito IMPERIALISMO e diede vita a conflitti tra i paesi
industrializzati.
Questa epoca fu definita anche l'epoca della
BELLE Époque, cioè del benessere
economico e della spensieratezza di vita
della borghesia, e del Decadentismo.