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La rivoluzione in Germania
La situazione al momento dell'armistizio:
L'esercito si disgregò e i soldati ritornarono a casa con le armi.
Il governo legale era esercitato da un Consiglio dei commissari del popolo, retto da socialisti.
Nelle città governano i Consigli degli operai e dei soldati, gli scontri di piazza erano quotidiani.
La situazione poteva sembrare simile a quella della Russia nel '17, MA:
Ci sono gli eserciti vincitori, schierati lungo il Reno, pronti ad intervenire.
I contadini rimangono ostili ai movimenti rivoluzionari (manca mobilitazione rurale).
La classe dirigente è più numerosa ed efficiente di quella russa.
I socialdemocratici tedeschi (contrari ad una rivoluzione di tipo sovietico e favorevoli a una democratizzazione del sistema politico), hanno una lunga storia di lotte legali alle spalle e sono efficientemente organizzati (al contrario dei menscevichi).
I socialdemocratici (Spd) si accordano con la ex classe dirigente uniti dalla volontà di stroncare la rivoluzione.
Insurrezione spartachista: La linea moderata della Spd portava allo scontro con le correnti più radicali del movimento operaio: gli "indipendenti" dell'Uspd e la Lega di Spartaco (nucleo del Partito comunista).
Questi si opponevano alla convocazione della Costituente e puntavano sui consigli.
Il 5/6 gennaio '19, i berlinesi scesero in piazza e manifestano contro polizia.
I leader spartachisti e "indipendenti", approfittarono della situazione, cercando di mobilitare le masse per rovesciare governo.
La risposta del proletariato fu inferiore alle aspettative, e durissima fu la reazione del Governo. Vennero arrestati e uccisi i leader spartachisti (Rosa Luxemburg).
1919 elezione della Assemblea Costituente: Assenti i comunisti, i socialdemocratici si affermarono come il partito più forte, ma non riuscirono a raggiungere la maggioranza assoluta. Cercarono così l'accordo con il Centro cattolico.
L'assemblea, riunita a Weimar, elaborò una costituzione democratica fra le più avanzate dell'epoca.
I comunisti continuarono ad organizzare manifestazioni e tentativi insurrezionali.
1920 elezioni: i socialdemocratici (Spd) subirono una sconfitta elettorale e dovettero lasciare la giuda del governo ai cattolici del Centro.
La rivoluzione in Austria
In Austria vi sono vicende simili al Germania: vi sono inizialmente i socialdemocratici al governo che vengono sconfitti, nelle elezioni del '20, dai clericali (Partito cristiano sociale).
La rivoluzione in Ungheria
Nel '19 in Ungheria i socialisti e i comunisti unti formano una Repubblica Sovietica, sotto la guida di Bela Kun, che attuò una politica di repressione nei confronti della borghesia e dell'aristocrazia agraria.
Dopo quattro mesi le forze conservatrici guidate da Horthy sconfiggono la repubblica comunista e instaurarono un governo autoritario (appoggiato dalla Chiesa e dai grandi proprietari terrieri).
Stabilizzazione moderata in Francia
La maggioranza di centro-destra dal '19, attuò una politica conservatrice che faceva ricadere il peso della ricostruzione sulle classi popolari. Solo nel '24 i radicali di sinistra, uniti ai socialisti in una coalizione elettorale (il cartello delle sinistre) riuscirono a strappare la maggioranza ai moderati, non il governo cadde, non sapendo affrontare la crisi finanziaria.
Nel '26 la giuda del Governo fu assunta da Poincarè, che riuscì a:
stabilizzare il corso della moneta
risanare il bilancio statale aumentando ulteriormente la pressione fiscale.
Portare ad un boom economico (soprattutto settori chimici e meccanici).
Stabilizzazione moderata in Gran Bretagna
Più difficile fu la situazione dell'economia britannica, caratterizzata da una fase di ristagno.
Anche in Gran Bretagna prevalsero le forze moderate, salvo un breve intervallo in cui il Governo fu guidato da Mac Donald (esponente del Labour Party).
I conservatori, tornati al potere (elezioni '24), avviarono una politica di rigore finanziario e contenimento dei salari che li portò a scontrarsi duramente con i sindacati.
Nel 1926 i minatori entrarono in sciopero, ma dovettero cedere dopo 7mesi di dura lotta.
Il Governo ne approfittò e furono vietati gli scioperi di solidarietà e fu dichiarata illegale la pratica per cui gli aderenti delle Trade Unions venivano iscritti "d'ufficio" al Labour Party.
I laburisti accusarono il colpo, ma riuscirono ad affermarsi nelle elezioni successive (del '29).
La repubblica di Weimar
La repubblica di Weimar rappresentò un modello di democrazia parlamentare aperta.
Molti erano tuttavia i fattori che contribuivano ad indebolire il sistema repubblicano:
a. Accentuata frammentazione dei gruppi politici, che rendeva instabili le maggioranze.
b. Assenza di una forza egemone, capace di guidare il paese nella difficile crisi.
Il partito più forte era l'Spd, che ha però il consenso solo del proletariato (classe operaia).
Le classi medie facevano riferimento al centro cattolico o alle formazioni della destra conservatrice e moderata (Partito tedesco-nazionale e Partito tedesco- popolare e Partito democratico tedesco).
Per i ceti medi, l'Impero era il periodo della tranquillità, dell'orgoglio nazionale, mentre la Repubblica è associata alla sconfitta, all'umiliazione, alle riparazioni, che erano state stabilite nel '21 in una cifra enorme.
Le riparazioni: I tedeschi avrebbero dovuto privarsi, per quasi 50 anni, di ¼ del loro prodotto lordo nazionale. Questo suscitò una serie di proteste, i gruppi dell'estrema destra nazionalistica (tra i quali Hitler), scatenarono una vera e propria offensiva terroristica contro la classe dirigente repubblicana, accusata di tradimento. I governi che succedettero si impegnarono a pagare le prime rate delle riparazioni, ma per non rendersi impopolari, evitarono interventi sulle tasse e le spese pubbliche; quindi furono costretti a aumentare la stampa di carta-moneta.
Il risultato fu un rapidissimo processo inflazionistico.
La crisi della Ruhr
Nel '23 Francia e Belgio, occuparono la Ruhr. L'azione aveva lo scopo:
Ufficiale: di controllare la consegna delle riparazioni in natura.
Vero: evitare che la Germania si sottragga dal pagamento integrale delle riparazioni.
Il Governo tedesco incoraggiò la resistenza passiva della popolazione (imprenditori e operai abbandonarono le fabbriche per collaborare).
L'occupazione della Ruhr rappresentò il definitivo tracollo, in quanto privava il paese di una parte delle risorse produttive e costringeva il governo a finanziare la resistenza.
Il marco precipitò a livelli impensabili (400miliardi per 1 dollaro).
Chi riceveva in pagamento denaro svalutato, si affrettava a liberarsene, aumentando ulteriormente l'inflazione(aumentava la velocità di circolazione).
Chi possedeva risparmi perse tutto.
Le retribuzioni venivano continuamente adeguate, ma mai abbastanza.
Furono avvantaggiati i possessori di beni reali, coloro che avevano contratto debiti e gli industriali che producevano per l'esportazione.
Nel 1923 si formò un governo di grande coalizione, guidato da Stresemann (leader del Partito tedesco-popolare), convinto che bisognasse accordarsi con le potenze vincitrici.
Vi furono nel frattempo tentativi insurrezionali dell'estrema sinistra (Amburgo) e dell'estrema destra (Monaco, campeggiato da Hitler e da Ludendorff), ma i complotti furono rapidamente repressi.
Il Governo, ristabilita l'autorità, cercò di risolvere il problema economico attraverso:
L'emissione di una nuova moneta: il rentenmark garantito dal patrimonio agricolo e industriale della Germania
Una politica rigorosamente deflazionistica.
Un accordo con i vincitori sulle riparazioni.(Piano Dawes).
Piano Dawes l'americano Dawes propone una rateizzazione delle riparazioni tedesche e finanziamenti internazionali a lunga scadenza alla Germania in modo che possa uscire dalla crisi (infatti se fa bancarotta, come fa a pagare?!).
Conseguenze: La crisi economica ha però lasciato ferite.
Nelle elezioni del '24 calano i partiti di centro e avanzano i comunisti e i tedesco-nazionali.
Nelle elezioni presidenziali del '25 viene eletto Hindenburg simbolo dell'età imperiale.
Stresemann conservò la sua carica di ministro degli Esteri, fino alla morte,assicurando una linea di collaborazione con le potenze vincitrici.
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