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La prima guerra modiale
I. Lo scoppio
I.a Dichiarazione di guerra e schieramenti
I.b Le operazioni militari
I.c prima fase
I.d seconda fase
I.e terza fase
II. Le varie fasi
III. L'entrata in guerra degli Stati Uniti
IV. La rivoluzione russa la fine della guerra
V. La fine della guerra
VI. La conferenza di Parigi
VII. Conseguenze sociali ed economiche della guerra
VIII. Riassunto cronologico................
-= La prima guerra mondiale =-
Mentre
la gente viveva ancora l'atmosfera dalla "Belle èpoque", una tragica bufera
bellica si abbatteva sul mondo:
Le case remote del conflitto sono state:
-Il contrasto Franco-germanico, per la sconfitta francese di Sedan e la cessione dell'Alsazia e della Lorena alla Germania.
-Il contrasto anglo-germanico, perché la corsa agli armamenti da parte della Germania con la seguente costituzione di una potente flotta, mise in serio pericolo la supremazia inglese sui mari.
-I fermenti nazionalistici nell'impero ausro-ungarico, fomentati da popolazioni italiane, ceche, slave, ecc.., che cercavano l'indipendenza o il distacco dall'Impero austriaco.
-L'aggressiva politica della Russia nei Balcani, che si opponeva al desiderio da parte dell'Austria di rinforzare il suo dominio proprio in quella zona.
-La corsa agli armamenti effettuata da tutti gli Stati su pressione dei grandi industriali, che si arricchivano proprio con la vendita delle armi.
La grande guerra fu dunque un conflitto per l'egemonia in Europa tradotto quindi in nazionalismo e imperialismo.
I. Lo scoppio
La causa scatenante della guerra fu l'assassinio del futuro erede al trono austriaco, l'arciduca Francesco Ferdinando, ad opera di uno studente bosniaco, Gravilo Princip, a Sarajevo, mentre attraversava la città in auto scoperta. L'attentatore era militante di un'organizzazione irredentista che risiedeva in Serbia e veniva tollerata da parte del governo serbo.
L'Austria
inviò alla Serbia un ultimatum, lesivo della sua sovranità, con il quale
imponeva la partecipazione di funzionari austriaci alle indagini
dell'attentato.
I.a Dichiarazioni di guerra e schieramenti:
Il conflitto in poco più di un mese, grazie alle alleanze, assunse vaste proporzioni. Infatti, dopo continue dichiarazioni di guerra, si formarono due schieramenti:
- da una parte Austria e Germania (Imperi Centrali), poi Bulgaria e Impero turco;
- dall'altra prima Francia Inghilterra e Russia (Triplice Intesa) al fianco della Serbia, poi il Giappone e Stati Uniti, che trascinarono in guerra altri Paesi, con i quali formarono gli "Alleati".
L'Italia
si dichiarò neutrale fino al 24 maggio 1915 e dopo, con il Patto di Londra (26
aprile 1915) chiuse i rapporti con
I.b Le operazioni militari:
Le operazioni militari della Grande Guerra, possono essere divise in tre fasi:
- la prima, che va dal 1914 alla metà del 1915;
- la seconda, che va dalla metà del 1915 al 1917;
- la terza, che va dal1917 al 1918;
I.c Prima fase
Sul
fronte occidentale,
Sul fronte orientale si registrò una prima penetrazione dei Russi in Prussia, ma fu arrestata dai tedeschi con la battaglia di Tannemberg e dei laghi Musuri, mentre l'Austria non riusciva ad avere ragione della Serbia.
L'iniziale
neutralità dell'Italia venne motivata dal fatto che
Favorevoli al conflitto erano il re Vittorio Emanuele III, il governo guidato da Antonio Calandra (succeduto a Giolitti nel 1914) e il ministro degli esteri Sonnino. Essi ritenevano che la guerra potesse dare prestigio alla corona ma anche ordine ai conflitti sociali sempre più estesi e virulenti.
Il 26 Aprile 1915 Sonnino, strinse con l'Intesa un accordo segreto (patto di Londra) che impegnava l'Italia ad entrare in guerra nel giro di un mese in cambio di concessioni territoriali ( Trentino, Triolo meridionale, Trieste, Gorizia, Fiume ecc). Il parlamento approvò infine l'intervento e il 24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria.
I.d Seconda fase
Sul
fronte italiano la guerra fu combattuta soprattutto sulle montagne del Carso,
in Friuli Venezia Giulia, in trincee scavate nella pietra, dove si svolsero una
serie di combattimenti micidiali; ben quattro attacchi furono sferrati dalle
truppe italiane sotto il comando di Luigi Cadorna, senza però ottenere alcun
successo; i nostri soldati furono sempre sotto il tiro degli Austriaci,
appostati sulle Alpi e, quindi, più in alto e in posizione di vantaggio. Nel
1916 gli Austriaci lanciarono contro l'Italia una spedizione per punirci di
aver sciolto
Sul fronte occidentale continuò la guerra di trincea: si ricordano le battaglie di Ypres (in cui i tedeschi impegnarono per la prima volta il gas asfissiante), di Verdun e la controffensiva anglosassone sul fiume Somme. Ma dopo queste battaglie, i due blocchi restavano sostanzialmente in posizione di parità.
Sul fronte orientale si registrò una prima controffensiva austro-tedesca, poi una controffensiva russa, con gravi perdite che portarono ad una prima demoralizzazione dell'esercito russo. Infine una nuova controffensiva austro-tedesca ottenne successi in Bucovina e Galizia.
Intanto
sui mari,
In questo clima di guerra si ricostruirono i movimenti pacifisti. Per esempio si propose, nel Congresso di Zimmerwald (1915), una pace senza annessioni e senza indennità, cioè un ritorno alla situazione pre-bellica. Successivamente, il presidente americano Wilson fece appello ai belligeranti di giungere ad una pace senza vincitori né vinti, ma il suo appello non fu ascoltato; in seguito, il Papa Benedetto XV, inviò una nota ai governanti, affinché ponessero fine alla guerra.
I.e Terza fase
Sul
fronte orientale si registravano prima l'occupazione della Persia da parte dei
Russi, poi l'avanzata inglese in Mesopotamia, dove occupavano Bagdad e
sconfiggevano i turchi a Gaza; gli Arabi, sotto il comando del colonnello
Lawrence d'Arabia, effettuavano azioni di sorpresa contro le guarnigioni turche
e a luglio prendevano Aqaba; in luglio un'offensiva tedesca in Galizia
costrinse i Russi ad evacuare la regione e i Tedeschi conquistarono la città di
Riga,
Sul fronte occidentale, invece, un'offensiva alleata si concludeva con pesanti perdite per l'esercito francese che era sempre più demoralizzato; sul fronte italiano prima del ritiro della Russia dal conflitto, continuava la guerra di logoramento; la guerra sottomarina raggiungeva il suo culmine con perdite gravi da parte degli Alleati e degli Stati Uniti.
Ma
il 1917 fu caratterizzato da due principali avvenimenti: l'entrata in guerra
degli Stati Uniti e
II. L'entrata in guerra degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti avevano dichiarato, nel 1914, la loro neutralità. Neutralità, però, solo apparente, perché in realtà essi rifornivano le potenze dell'Intesa di armi e viveri, tanto è vero che i Tedeschi avevano dichiarato la guerra sottomarina indiscriminata, per impedire che questa merce arrivasse a destinazione. Fu così che dopo l'affondamento del mercantile americano "Vigilantia", gli Stati Uniti dichiararono guerra agli Imperi Centrali.
Alcuni storici, però, affermano che la vera causa dell'entrata in guerra degli Stati Uniti fu di natura economica: la conquista dei mercati europei da parte dell'economia americana.
Dal punto di vista bellico, infatti, l'entrata in guerra degli Stati Uniti fu relativa, perché i primi contingenti americani sbarcarono in Francia quando gli Imperi Centrali erano già in crisi. Ma dal punto di vista economico, l'aiuto americano fu fondamentale, perché permise all'Intesa di resistere agli attacchi degli Imperi Centrali.
III. La rivoluzione russa
L'altro
avvenimento decisivo per la soluzione della guerra fu
Mentre
l'entrata in guerra degli Stati Uniti fu militarmente relativa,
Nonostante i Tedeschi sferrassero molti attacchi, gli Alleati costrinsero le truppe nemiche a ripiegare sulla linea di resistenza detta Sigfrido.
Sul fronte italiano, invece, le truppe austro-tedesche sfondarono la resistenza italiana sul fiume Isonzo, a Caporetto e dilagarono nel Veneto, fino al fiume Piave. Fortunatamente la linea di difesa formata sul Piave e sul Monte Grappa riuscì a resistere e a non indietreggiare ulteriormente, grazie alla sostituzione di Luigi Cadorna con Armando Diaz e grazie all'apporto della classe dell'99 (tutti diciottenni).
IV. La fine della guerra
La guerra non finì per una vittoria decisiva, ma per esaurimento di uno dei due blocchi, quello degli Imperi Centrali.
Infatti, nel1918, una crisi attraversa sia l'Impero tedesco sia l'Impero austriaco.
La crisi germanica fu dovuta al fatto che i "socialisti" non solo cessarono di sostenere la guerra, ma una parte di loro si staccò e diede origine al movimento degli Spartachisti, con lo scopo di instaurare una repubblica di tipo bolscevico. Infatti, quando Guglielmo II abdicò, fu instaurata una Repubblica moderata di tipo socialista, favorevole alla fine della guerra.
La crisi austriaca, invece fu dovuta all'aspirazione all'indipendenza di tutte le nazionalità che la componevano e che chiedevano la piena indipendenza
In
questi momenti di crisi delle potenze centrali, le truppe italiane ripresero
l'offensiva, varcarono il Piave, sconfissero i nemici a Vittorio Veneto e
conquistarono Trento e Trieste. Il 4 novembre
Il
successivo 8 agosto l'esercito Alleato inflisse la prima vera sconfitta
all'esercito tedesco ad Amiens. Gli alleati dei tedeschi cominciarono
lentamente a cedere, fino a quando
V. La conferenza di Parigi
Nel gennaio del 1919 si riunirono a Parigi tutti i plenipotenziari dei Paesi vincitori per discutere i criteri generali della pace.
In
questa riunione furono tenuti presenti, tra le altre cose, gli obiettivi
dell'Intesa: dominare in Europa e ridurre all'impotenza
Si firmarono molti trattati e, alla fine, fu stabilito che:
l'Impero asburgico veniva diviso in tre Repubbliche: Austria, Ungheria e Cecoslovacchia e perdeva alcuni territori a vantaggio dell'Italia, della Polonia, della Romania e della Jugoslavia;
l'impero turco veniva ridotto alla penisola dell'Anatolia e alla
zona
degli Stretti;
per i territori sottratti in Asia all'Impero turco e alla Germania, veniva creato il mandato, un tipo di amministrazione fiduciaria, cioè il territorio veniva affidato provvisoriamente ad uno degli Stati vincitori, fino a quando i popoli non fossero stati in grado di autogovernarsi;
alcuni
Stati come
Per
volere del presidente americano Wilson, fu creata
VI. Conseguenze sociali ed economiche della guerra
Le conseguenze sociali ed economiche della guerra furono enormi.
Quando essa terminò si contarono milioni di morti e feriti. Ma, a guerra finita, poi, scoppiò un'epidemia di influenza, detta spagnola, che provocò quasi 13 milioni di vittime.
Molte famiglie erano rimaste senza giovani e capofamiglia, molti dei quali o erano morti o erano ritornati a casa inabili, rendendo ancora più gravoso il carico economico delle famiglie.
Durante la guerra, per far fronte alle enormi spese, le potenze dell'Intesa avevano dovuto chiedere continui prestiti agli Stati Uniti e, ora che la guerra era terminata, questi Stati si trovavano a dover pagare ingenti debiti.
Dal punto di vista politico, presero il sopravvento le forze di sinistra e le forze rivoluzionarie. Contemporaneamente, però, si formarono anche schieramenti di destra, che erano contrari alle rivoluzioni della sinistra e sostenevano i governi forti, la polizia, l'esercito e i ricchi industriali, generando un po' dovunque forti conflitti di classe.
VII. Riassunto Cronologico
28 giugno: Assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria e di sua moglie a Sarajevo.
28 luglio: L'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia.
1 agosto:
3 agosto:
23 agosto: Il Giappone dichiara guerra alla Germania.
31 ottobre:
26 aprile: Patto di Londra tra l'Italia e i Paesi dell'Intesa.
24 maggio: L'Italia dichiara guerra all'Austria.
27 ottobre: Disfatta italiana a Caporetto; Rivoluzione d'ottobre in Russia.
27 agosto:
28 agosto: L'Italia dichiara guerra alla Germania.
21 novembre: Muore Francesco Giuseppe, gli succede il nipote Carlo I.
2 aprile: Gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania.
4 ottobre: Disfatta austriaca nella battaglia di Vittorio Veneto.
Novembre: Carlo I rinuncia al trono d'Austria-Ungheria.
9 novembre: Abdicazione di Guglielmo II.
18 gennaio:
Si apre
28 aprile: Nasce
28 giugno: Trattato di Versailles
con
10 settembre: Trattato di Saint-Germain con l'Austria.
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