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La misoginia istituzionalizzata dell'Afghanistan
Nel paese dei talebani, le donne sono considerate e trattate come feccia, usate per perpetuare la specie, soddisfare i bisogni sessuali degli uomini e occuparsi delle pulizie domestiche; in base ad alcuni "illuminanti" versetti del corano - come : "le vostre donne sono come un seme da coltivare e quindi potete farne quello che volete" (2:223) - o a interpretazioni delle scritture che altri islamici non fondamentalisti non ritengono verosimili, gli uomini hanno potere assoluto sulle donne e queste sono private di ogni diritto: dietro ai loro burqa, i soffocanti veli integrali che le ricoprono da capo a piedi, non possono neanche vedere, respirare, parlare, ridere liberamente e se malauguratamente i loro passi giungono all'udito di un uomo, rischiano di essere fustigate pubblicamente per il ludibrio delle folle.
Private di un volto, di una voce, di libertà di movimento, della stessa dignità di essere umano, non paghi i talebani vorrebbero privarle anche del pensiero e della volontà. Spesso ci riescono: le donne che fino al 1994, anno in cui i talebani hanno preso il potere, esercitavano la professione di medico, ingegnere, infermiera o qualunque altro mestiere, sono state nascoste dietro il burqa e segregate in casa sotto lo stretto ed asfissiante controllo degli uomini, con i vetri oscurati per evitare che qualcuno, da fuori, possa scorgerle, picchiate brutalmente per ogni minima violazione della particolare legge cranica riconosciuta dai talebani. Costrette a queste insostenibili condizioni di vita, molte donne si lasciano morire, altre si suicidano, anche dandosi fuoco - quando ad appiccarlo non è lo stesso marito - oppure muoiono per mancanza di cure mediche, visto che non possono più studiare e lavorare.altre sono afflitte da comprensibili problemi psichici.
Schiacciate tra fondamentalisti talebani e jehadi, le donne afgane non riescono a scorgere una via d'uscita: i fondamentalisti jehadi hanno commesso i peggiori crimini contro le donne, e sempre più aree vanno sotto il loro controllo.
Le restrizioni e i maltrattamenti dei talebani verso le donne includono:
Completo divieto di lavorare fuori di casa, il che vale anche per insegnanti, ingegneri e per la maggior parte delle professioniste. Solo alcune donne medico e infermiere hanno il permesso di lavorare in alcuni ospedali a Kabul.
Completo divieto per le donne di attività fuori della casa se non accompagnate da un mahram ( padre, fratello o marito).
Divieto di trattare con negozianti maschi ( negozianti femmine non esistono).
Divieto di essere curate da dottori maschi ( Ciò vuol dire che nella maggior parte dei casi non vengono curate affatto, poiché le donne non possono studiare, né lavorare e le donne medico, rarità ereditaria dal periodo che precede la dominazione talebana, lavorano solo negli ospedali dei centri urbani. Ricordiamo che recentemente l'ospedale italiano di EMERGENCY a Kabul è stato chiuso dai talebani proprio perché non tolleravano che le donne e gli uomini lavorassero e mangiassero insieme).
Divieto di studiare in scuole, università o altre istituzioni educative ( I talebani hanno convertito le scuole per ragazze in seminari religiosi).
Obbligo di usare il burqa, con la vista permessa da dei forellini minuscoli all'altezza del viso. Se a causa della difficoltà visiva, le donne inciampano e lasciano intravedere mani o caviglie, vengono fustigate.
Lapidazione pubblica per le donne accusate di avere relazioni sessuali al di fuori del matrimonio.
Divieto di uso di cosmetici (a molte donne con le unghie dipinte sono state tagliate le dita).
Divieto di palare o di dare la mano a uomini non mahram (praticamente tacciono sempre).
Divieto di ridere ad alta voce (Hanno ben pochi motivi per ridere).
Divieto di portare i tacchi perché producono rumore.
Divieto di praticare sport.
Divieto di andare in motocicletta o in bici.
Divieto di indossare vestiti colorati vivaci.
Pittura obbligatoria di tutte le finestre cosicché le donne non possano essere viste da fuori delle loro case.
Ma anche gli uomini sono privati di alcuni diritti:
Vietato ascoltare musica, guardare film, celebrare il capodanno, l'1 Maggio (considerate comuniste).
Obbligo per i giovani di tagliarsi i capelli, d'indossare il cappello.
Non si possono radere e non devono ornare le barbe.
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